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CURATO AGITATO (4 RISATE)

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Il nuovo curato della parrocchia era molto nervoso per la sua prima messa e quasi non riusciva a parlare. Domandò quindi all'arcivescovo come poteva fare per rilassarsi e questi gli suggerì di mettere alcune gocce di vodka nell'acqua della messa. Così fece. Si sentì così bene che avrebbe potuto fare la predica in mezzo ad una tempesta.Però quando tornò trovò la seguente lettera dell'arcivescovo:                                                                                                                                                        

"Caro Don Angelo, qualche appunto spicciolo: 1) Per la prossima volta, metta gocce di vodka nell'acqua e non gocce d'acqua nella vodka e non metta limone e zucchero sul bordo del calice. 2) La prossima volta sorseggi, invece di scolare. 3) La manica della tonaca non deve essere usata come tovagliolo. 4) L'altare non e' un mobile-bar e il messale non e' un sottobicchiere. 5) Ci sono 10 comandamenti e non 12.6. Ci sono 12 discepoli e non 10.7 e i vizi capitali non sono i peccati degli abitanti di Roma. 8) Non ci si riferisce alla croce come "quella grande T di legno". 9) Non ci si riferisce a Gesù Cristo e i suoi discepoli come "GC e la sua band". 10) Non ci si riferisce a Giuda come "quel figlio di puttana", e sua madre e suo padre non erano rispettivamente una zoccola e un ricchione. 11) Davide ha sconfitto Golia, non ha cercato di inchiappettarlo. 12) Non si riferisca a Giuda come al "fetentone". 13) Il Papa è sacro, non castrato, e non si usa chiamarlo “Il Padrino”. 14) Giuda ha venduto Gesù nel Sinedrio, non in un "localaccio malfamato" o nel bazar persiano. 15) E il prezzo erano 30 monete d'oro, non "30 sacchi".

 

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16) Il  Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono il Vecchio, Junior e il Fantasmino. 17) Quella "casetta" era il confessionale e non la toilette. La toilette dove ha orinato a metà messa in realtà era il confessionale... e non è bello bestemmiare perché non hanno messo lo sciacquone .18) L'iniziativa di chiamare il pubblico a battere le mani è stata lodevole, però ballare la macarena dopo aver fatto la selezione delle devote ed aver scelto la più giovane e poppona e poi, come se non bastasse, fare il trenino, mi sembra esagerato. 19) L'acqua santa serve per benedire e non per rinfrescarsi la nuca sudata. 20) Le Ostie vanno distribuite ai fedeli che si comunicano, non devono essere offerte come una specie di patatine e come antipastini e accompagnate dal vin santo. 21) Quello sulla croce, anche se con la barba assomiglia a Che Guevara, non era lui ma Nostro Signore Gesù Cristo. 22) Berlusconi è proprietario di Mediaset e del Governo italiano, ma non ancora il Boss della Chiesa Cattolica. 23) Cerchi di indossare le mutande e quando ha caldo eviti di rinfrescarsi tirando su la tonaca. 24) I peccatori quando muoiono vanno all'inferno, non “a farsi fottere”. 25) Ricordo ancora che la messa deve durare un'ora circa e non due tempi da 45 minuti e che quello che girava vestito di nero e' il sagrestano, non "quel cornuto dell'arbitro". 26) Quello che le stava seduto di fianco a lei ero io, il suo Arcivescovo, non "...una vecchia checca in gonna rossa" 27) La formula finale corretta e' "La Messa e' finita, andate in pace" e non "Va beh,basta che adesso ho mal di testa, andatevene tutti fuori dai coglioni".

Per il resto, mi pare andasse tutto bene.

L'Arcivescovo.

 

 

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INTERVALLO

Post n°39 pubblicato il 28 Novembre 2012 da carmarry

Mettiamola così: qui si parla di psiche dal punto di vista scientifico. Pensieri, sentimenti, azioni compiute da tutti noi, qualcuna compiuta solo da alcuni in quanto effetto di una patologia,ma siamo nella community di Libero...ricca di poeti e di poesie. Senza voler fare romanticismo o cantare l'amore,ho deciso,molto ben consigliato e spinto da una cara amica, di fare un Post particolare che chiamerò: "INTERVALLO". Non voglio definirla poesia perché non sono, non sono mai stato e mai sarò un poeta. Definiamolo e consideriamolo un "esempio" pratico di ciò che ho finora trasmesso solo in un'ottica scientifica che però, avrete notato, non ho mai trattato in quella maniera fredda e distaccata come solo la scienza sa essere...Ci sarà un motivo,no? Del resto già nel mio profilo,l'ultima frase della presentazione, un'idea di quest'anima ironica ma inquieta,la dà, giusto?                          

Una promessa: non lo faccio più! Da oggi riprendo il mio ruolo! Quindi...tranquilli!

 

 Scorrono i giorni...come gocce di uno spazio

che non dimentico, nei colori sbiaditi di un tempo

che forse non è stato mai...vero

ma intenso, sì!

Ed io che sto

- in tanti attimi di pace soffocata,

di sorrisi strappati alla vita,

di lacrime e rabbia ingoiate con forza,

di solitudini invocate,

e speranze nuove -

in mezzo a questa lucida follia,

a fare a pezzi un pensiero...

ancora mi chiedo se ho fatto la cosa giusta

anche se so già che non ho la risposta

ad una domanda mille e mille volte ripetuta.

Ritaglio bocconi da mandare giù masticando bene,

staccando morso a morso ogni ricordo,

ogni brivido,

ogni emozione congelata nel petto...

spurgo,piano piano,ogni veleno...

mi chiedo perché ho dentro tutto questo

a causa di ciò che ho sempre rinnegato,

talvolta persino irriso negli altri...

...finché ho ripensato a quegli occhi,

a quella luce,che senza ragione,

senza splendori di bellezza abbacinante,

senza preavviso,

senza motivo,

un giorno mi esplose nella mente

ad uno sguardo...

...accendendomi fuochi dentro!

 

E ancora ho sentito sciogliersi i miei ghiacciai...

dentro il profumo del ricordo di un abbraccio,

come tanti, ma diverso,

in quel calore che per troppo tempo ho rifiutato.

Finalmente ma lontano...in un'altra vita...

...ricordo...ho amato!

E in te amo sempre

l'avventura della nave che non c'è

amo in te

l'audacia che non hai,

amo in te le cose lontane

che non mi appartengono,

amo in te ciò che è l'impossibile per te.

Sono tante volte entrato con la mente

nei tuoi occhi, come in un bosco

pieno di sole

e ancora ora da lontano ci riprovo...

e sudato, affamato, infuriato

ho intatta la passione del cacciatore

per mordere nella tua carne

e renderla mia

e aspettare che tu (la tua parte animale

che è in ognuno di noi)

mi morda, mi strappi,mi graffi...

Se non mi violenti non sarò mai completo!

Ma tu...no...non puoi...Alla tua naturalità

hai rinunciato tanto tempo fa,lo so!

E dunque so che, alla fine, amo in te l'impossibile

e non posso chiederti la disperazione.

Non saper esistere per te

è il tuo solo difetto. Ma non è cosa da poco!

Se tu mi fossi accanto

adesso, evocata,

ti chiederei perché.

Ti chiederei perché

invece di essere

nell'oggi,nel domani

nel dopo...

sei tu -ora-

cristallizzata...

favola di un giorno passato

che in un altro giorno si ripete

se si può...

ma sempre favola è...

e per un giorno solo.

Sarei già da prima altrove

se non avessi sperato in te

e - senza speranza-

non sperassi ancora

nel fatto che non sei un recipiente

di solo amore,

tu che continuavi a dirmi

che verrà domani

ma...forse...chissà...vedremo...

...lo sai come sono...i miei timori...

e non capivi che per me

- investigatore della mente-

era già tutto chiaro

e il domani era già passato...finito!

Tu non lo sai

ma quando amavi

regalavi brividi alla terra che calpestavo.

E così, dunque

non ti regalo le mie inutili parole,

non ti regalo i miei silenzi,

quelli dove impari la vita cos'è e com'è,

quegli attimi di infinito tempo

fatti di cose da capire

attimi che non puoi scrivere

ma che puoi ricordare...e ricordare.

Sarebbe un regalo inutile perché

tu avrai purtroppo sempre il filo

della ragione e della paura che ti

taglierà in due.

Però -allora- da queste profonde

ferite -ricordi?- sono uscite

"farfalle libere"(*). Noi!

Ma ha vita breve la farfalla:

da una settimana ad un giorno.

Delle due -in un giorno- una è morta...Io!

Non importa: ha trovato il suo fiore preferito.

Lui l'ha accolta e le ha dato

l'abbraccio amoroso dei suoi petali,

il suo nettare profumato e dolce.

E' morta tra profumi e miele.

Sazia  -ma non certo appagata né felice- ha dischiuso

all'ultimo sole,le ali...

e s'è addormentata per sempre...serena.

Ha capito presto che il suo tempo era giunto alla fine!

L'altra -tu- lo cerca ancora il suo fiore:

dimentica che lo aveva già trovato

e lo ha smarrito e allora continua:

questo no,questo forse,vediamo l'altro.

Vola inquieta, senza sosta,

ubriaca -nella ricerca-  di falsa libertà!...

Domani...si domani il mio fiore lo ritrovo...

Non sa contare una farfalla...

e lei non lo sa che domani

la sua settimana finisce...

...è il suo ultimo giorno!

E mentre penso a questo,

ai confini del silenzio,

dall'esterno lontano

mi arrivano grida,

appena percettibili

ma allegre, di bimbi...

che mi distolgono da questo riflettere

ricordare...

Mi volto,mi guardo intorno:

sul tavolo apparecchiato...

non due né quattro, ma

un piatto solo!

Mi stanno a guardia

- sentinelle mute-

le spalliere

di quattro sedie vuote.

Il camino consuma i suoi tocchi

in pigre lingue di fuoco.

Non s'appannano i vetri alla finestra!

E' tanto freddo dentro...

Come fuori!

  (*) "farfalle libere": espressione tratta da una poesia di Alda Merini  (di cui non ricordo il titolo e non ho voglia di andarlo a cercare)

 

 

 

 
 
 
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