PT CRUISER'S SICKS
Tutto sull'affascinante auto gangsta per eccellenza!Nelle ultime settimane del 2007 si dava per imminente il pensionamento definitivo della Chrysler PT Cruiser.
La compatta hatchback di sapore fortemente retrò ha avuto in Italia un
discreto successo, creando attorno a sé una certa atmosfera trendy e
modaiola. Ma anche per lei, negli ultimi tempi, sembrava essere
arrivato l’insindacabile giudizio che ne decretava l’obsolescenza e la
conseguente eliminazione dai listini.
Il sito PTcruizer.com, polo d’attrazione per tutti gli “aficionados” della sfiziosa berlina
americana, smentisce le voci sull’argomento. Sembra che almeno per tutto il 2009 la PT Cruiser continuerà ad essere prodotta
nello stabilimento messicano di Toluca, sulla stessa linea di montaggio
della Dodge Toluca. Naturalmente, a meno di qualche sorpresa
dell’ultimo momento. Infatti, la produzione sta subendo, a quanto pare,
una drastica razionalizzazione: in breve, Chrysler sta attuando una
possente semplificazione dell’organizzazione produttiva, riducendo le combinazioni possibili in fase di assemblaggio.
Così facendo, verrebbero ridotti i costi di produzione
e si verrebbe a creare l’opportunità di interrompere la produzione con
estrema facilità. Per quanti siano nell’atteggiamento positivo in
ordine a un suo acquisto, dunque, il consiglio è di affrettarsi per non
rimanere delusi vista l’opportunità di acquisto di una versione poco
appetibile. Del resto, con queste premesse si possono materializzare
all’orizzonte sconti interessanti per il nuovo.
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Chrysler 300C SRT
Arriva la versione Touring
con filtro antiparticolato di serie

- La gamma Chrysler 300C si amplia con un nuovo allestimento chiamato SRT. L'aspetto estetico è chiaramente ispirato alla versione SRT8,
con toni leggermente meno sportivi ed aggressivi. Gli interni sono
stati ridisegnati e, anche se nel complesso la disposizione della
strumentazione è rimasta invariata, si notano le rifiniture alla
plancia.A bordo della Chrysler 300C SRT debutta il sistema multimediale di intrattenimento MyGIG 20
da ora disponibile su tutti i modelli della gamma Chrysler 2008 ad
eccezione di Chrysler PT Cruiser. Il dispositivo comprende il sistema
audio per l’intrattenimento e la comunicazione “hands-free”
Harman-Kardon, con schermo touch-screen da 6,5 pollici
integrato. Con questo sistema è possibile scaricare tramite porta USB
file WMA, MP3 e JPEG direttamente sull'hard disk, registrare messaggi
vocali e vedere film a vettura ferma. A richiesta viene offerto il sistema di navigazione satellitare integrato con controllo vocale MyGIG NAV.
La nuova Chrysler 300C SRT è disponibile in abbinamento al propulsore 3,0 litri CRD e verrà distribuita soltanto nei mercati al di fuori del Nord America entro marzo. In Italia, la commercializzazione della 300C SRT è prevista per la sola versione Touring con motore 3,0 litri CRD dotato di filtro antiparticolato (DPF) di serie.
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me la compro domani !!!!
OPERAZIONE NOSTALGIA



attraversano una crisi di portata storica, le grandi Case americane, a
corto di idee per il futuro, si rifugiano nel proprio passato,
rieditando modelli leggendari che hanno fatto la storia dell'auto
Oltreoceano.L'ultima proposta è della Chrysler, che - con il marchio Dodge -
riporta in vita il mito della Challenger, classica "muscle car" degli
anni 70. Operazione forse di corto respiro, ma legittima. Del resto se
funziona da noi con la Fiat 500, perché non dovrebbe funzionare in
Nordamerica con le icone locali?La rivisitazione della Challenger - presentata in questi giorni al
Salone di Chicago col nome di Challenger SRT8 - ricalca abbastanza
fedelmente gli stilemi estetici dell'originale, e come l'originale
punta su emozioni e prestazioni: 0-100 in circa 5 secondi, la nuova
Challenger è equipaggiata con il potente propulsore V8 HEMI 6.1 litri
SRT da 425 CV di potenza e 310 Nm di coppia.Attesa negli States dalla primavera, con prezzo d'attacco di circa
38.000 dollari (poco più di 25.000 euro), sarà prodotta in serie
limitata e numerata e non è prevista, almeno per ora, l'esportazione
verso i nostri mercati.
Nelle immagini la Challenger SRT8 e, in basso, la Challenger del 1970.
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..................... di ROMA
ROMA
(4 febbraio) - San Valentino viene vista come la data più probabile per
l'addio di Veltroni al Campidoglio. Le dimissioni del sindaco di Roma
potrebbero diventare realtà per il 13 o 14 febbraio. Dopo la rinuncia
di Franco Marini, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
dovrebbe decidere di sciogliere le Camere tra martedì e mercoledì.
Perché lo scioglimento sia effettive, bisognerà attendere la
pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Dal momento della
pubblicazione vanno conteggiati i sette giorni entro i quali i sindaci
che vogliono candidarsi al Parlamento devono prendere una decisione. Se
la Gazzetta sarà pubblicata il 6 i sette giorni finirebbero il 13
febbraio, se invece sarà pubblicata il 7 si andrà a finire al 14.
Il sindaco Veltroni comunque non si dovrebbe dimettere se non dopo l'approvazione in Aula Giulio Cesare del piano regolatore,
che dovrebbe approdare in Consiglio comunale l'11 e il 12.
Un'approvazione storica alla quale il sindaco vorrà essere presente
essendo ancora in carica. Dopo di che potrebbe decidere di salutare i
consiglieri in un'altra occasione, che potrebbe essere la seduta
successiva di consiglio, per esempio, all'approvazione del Prg. Martedì
l'incontro della maggioranza con l'opposizione «per decidere insieme il
calendario dei lavori ».
Nel momento in cui il sindaco
annuncia le dimissioni si astiene dal fare atti, mentre il consiglio
comunale e la giunta continuano a lavorare fino a che le dimissioni del
sindaco non sono esecutive e cioè, in base alla modifica delle norme
annunciata dal Viminale, trascorsi dieci giorni dalla presentazione.
Comunque entro il 24 febbraio, permettendo di evitare il
commissariamento di un anno e andare al voto per il Campidoglio entro
il prossimo 15 giugno.
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Chevrolet porta la sfida al PT Cruiser
Lanciata in Nord America nel 2005, la HHR ha conquistato oltre 250 mila clienti oltre Atlantico, ma in Europa le sue mire sono decisamente più di nicchia. Anche perché vi approda con un'unica motorizzazione 2.4 benzina da 170 CV, un 4 cilindri che sviluppa una coppia massima di 224 Nm a 5.000 giri e permette di far accelerare questa vettura, non certo peso piuma con i suoi quasi 1.500 kg di peso in ordine di marcia, in 10 secondi netti. Il cambio è un classico manuale a 5 marce, mentre per avere l'automatico occorre sborsare 1.500 Euro in più ai 24.570 Euro del prezzo di listino. Si fa sentire invece l'assenza in Europa di un più adatto propulsore a gasolio, come il 2.0 turbodiesel che Chevrolet monta sul suo SUV Captiva e sulla compatta Lacetti. Ma queste sono le Chevrolet "coreane" di GM-Daewoo, mentre la HHR è una verace "Chevy made in Usa".
Ma un'auto come la HHR si acquista per altre doti: l'originalità dello stile che incarna e la generosità degli spazi a disposizione. Lunga 4,5 metri e alta più di 1,6 metri, offre un bagagliaio esagerato da 638 litri in posizione normale, che può salire fino a 1.634 litri abbattendo il sedile posteriore. Nessuna auto di segmento C può tanto, ma soprattutto la lunghezza massima di carico arriva a 2,44 metri (l'altezza di una porta di calcio) e dunque all'interno ci si può mettere di tutto! Quanto all'estetica, il grande lunotto posteriore esalta il portellone ad apertura elettrica, mentre il frontale mette in bella mostra riflettori a forma di diamante e la fiancata una linea di cintura robustissima, le barre sul tetto e cerchi da 17 pollici che accolgono imponenti pneumatici 215/50 di serie.
GM ha curato molto gli standard di sicurezza della vettura, iniziando da una scocca inedita e ad elevata rigidità e finendo con la fornitura dello StabiliTrak, la versione GM del controllo di stabilità elettronico e della trazione. Il Cruise Control è di serie, come i sei airbag, tra cui quelli laterali a tendina. La dotazione comfort prevede il sedile di guida a regolazione elettrica, il volante in pelle con comandi audio della radio-lettore CD/MP3 (impianto da sette altoparlanti Pioneer). Una presa AUX per collegare iPod e lettori MP3 esterni e gli alzacristalli elettrici anteriori e posteriori definiscono un equipaggiamento pressoché completo, che solo richiede il pagamento dei 500 Euro perevisti per la vernice metallizzata.
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Chevrolet HHR
L'ALTRA CRUISER
America
anni 40. Un po' auto, un po' furgoncino, lo stile è a metà tra il taxi
londinese e la PT Cruiser: medesimo gusto rétro e stesso designer,
Bryan Nesbitt, passato dalla Chrysler alla Chevrolet. La HHR è,
appunto, una vettura dall'aspetto imponente, con tanto spazio a bordo e
un bel bagagliaio, adatta a una famiglia con bambini, ma anche a chi
pratica sport: basti dire che, abbattendo il sedile del passeggero, si
possono caricare oggetti fino a due metri e mezzo, come una canoa o una
tavola da surf.
A bordo il posto guida è molto comodo,
nonostante il volante sia regolabile solo in altezza e non
in profondità, e la strumentazione è bella da vedere, con il contagiri
ben incastonato nel tachimetro e i due quadranti caratterizzati da
cornici cromate. Inoltre, la console è ordinata e ha un aspetto assai
solido, e all'autoradio non manca la presa per l'iPod.
Il motore
ideale sarebbe un due litri turbodiesel, come altre Chevrolet montano,
ma quelle, in realtà, sono di origine Daewoo, mentre la HHR è
un'americana vera, anche sotto il cofano: l'unico propulsore
disponibile è un 2.4 a benzina da 170 cavalli. Piccolo per gli
americani, abituati a ben altre cilindrate, un po' impegnativo per gli
automobilisti europei. Consumi a parte, questo silenzioso quattro
cilindri bialbero, caratterizzato da una coppia massima di 224 Nm a
quasi 5000 giri/minuto, si adatta perfettamente a una guida
turistica. Soprattutto con il cambio automatico a quattro rapporti,
ottima alternativa al manuale a cinque marce. Pur non avendo velleità
sportiveggianti, e nonostante la sua tonnellata e mezzo di peso, la
HHR è in grado di accelerare da 0 a 100 in dieci secondi netti e di
raggiungere i 180 km/h.
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Il 2007 del Gruppo Chrysler si chiude con un nuovo record per le vendite al di fuori del Nord America. Le 238.218 auto vendute segnano un aumento del del 15%
rispetto al 2006 e confermano un trend di crescita ininterrotto da
oltre due anni e mezzo (anche a dicembre le vendite sono aumentate del
6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Le vendite sono cresciute in tutti i mercati al di fuori del Nord America.
L'area Medio Oriente / Nord Africa è la regione che registra i migliori
risultati di crescita pari al 64% in più rispetto al 2006 (21.171
unità). L'area Latino-Americana consuntiva un incremento del 22%
(45.199 unità), l'Europa Orientale del 30% (12.775 unità) e l'Asia
Pacifica del 22% (33.715 unità). Il mercato composto da Europa Centrale
ed Occidentale, che realizza circa la metà delle vendite di Chrysler
International, è cresciuto del 6% nel 2007 (117.675 unità).
In questo valzer di numeri spicca un paese, l’Italia, che è diventato il primo mercato di Chrysler dopo quello americano. Fra Chrysler, Dodge e Jeep, da noi sono state immatricolate 21.100 vetture
con una crescita di circa il 2% rispetto al 2006. E record nel record è
stato registrato dal marchio Jeep che realizza il suo miglior anno di
sempre con 11.752 unità ed una crescita dell'11% rispetto al 2006.
Tornando ai numeri del mercato mondo che conta 125 paesi (sempre extra
Nord America), il modello più venduto del Gruppo, con 30.937 unità, è
stata la Dodge Caliber. E proprio il marchio Dodge potenzierà la sua offensiva commerciale con l'introduzione del nuovo crossover Dodge Journey.
Jeep Grand Cherokee
si è confermato il SUV più venduto della gamma Jeep e la Chrysler 300C
è stata la vettura di maggior successo per il brand Chrysler.
Con una crescita del 13% e 96.924 unità, Jeep è il marchio più venduto
di Chrysler LLC nel 2007. Oltre a Jeep Grand Cherokee, anche Jeep Wrangler, Jeep Patriot e Jeep Compass
hanno registrato un continuo incremento delle vendite dalla loro
introduzione. Quest'anno, inoltre, la Casa lancerà in tutti i mercati
internazionali il nuovo Jeep Cherokee, un modello di fondamentale importanza all'interno della gamma Jeep.
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Inaugurato alla presenza del presidente messicano il "Supplier Park", una delle più innovative strutture logistiche del settore automotive presenti nel Nord America
impianto Chrysler

La parola d'ordine è ottimizzazione dei processi di produzione. Così
fedele alle linee guida del processo di rilancio del marchio Chrysler,
la casa di Detroit ha appena inaugurato in pompa magna il nuovo
"Supplier Park" nella città di Toluca, in Messico, risultato di un
progetto di collaborazione tra la Chrysler ed i suoi fornitori e
rientra nel piano di investimenti di 1 miliardo di dollari annunciato
lo scorso anno. Questo nuovo impianto servirà a rifornire il vicino polo di
assemblaggio Toluca Assembly Plant attraverso una delle più innovative
strutture logistiche del settore automotive presenti nel Nord America,
sempre all'insegna del processo di ottimizzazione di tutte le fasi. La nuova struttura logistica è situata in posizione strategica, ovvero
presso il complesso di assemblaggio Chrysler di Toluca, dove viene
attualmente costruita PT Cruiser e dove inizierà la produzione della
Dodge Journey nei primi mesi del prossimo anno e abbraccia già otto
fornitori con Trw, Magna Intier, Ipo, Seglo, Hbpo, Android, Brose e
Gestamp. L'impianto, oltre ad ottimizzare i processi produttivi, genererà circa
1.600 nuovi posti di lavoro e fornirà nuova tecnologia al vicino Toluca
Assembly Plant, il tutto con un ritorno economico che dovrebbe superare
i 300 milioni di dollari l'anno.

In questo modo l'Assembly Plant di Chrysler riceverà dai fornitori del
Supplier Park i componenti già assemblati e consegnati in sequenza,
pronti quindi per il montaggio. Ovviamente, vista l'importanza della realizzazione, all'inaugurazione
erano presenti il presidente del Messico Felipe Calderon, il
governatore Enrique P. Nieto il sindaco di Toluca Juan Sanchez, oltre
ai vertici dell'azienda americana.(17 dicembre 2007)
tratto da larepubblica.it
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Addio alla Chrysler PT Cruiser
pubblicato: martedì 20 novembre 2007 da Fabio Sciarra in: Varie Chrysler Mercato
Povera PT Cruiser, sembra che il suo destino sarà peggiore di quanto
prospettato finora. Anche noi, come molti altri siti del settore
avevamo riportato la notizia del pensionamento della sola versione
cabrio, una delle tante vittime della storica sforbiciata di modelli che stanno preparando a Detroit.
Ma ora l’autorevolissimo Wall Street Journal
include anche la versione berlina nel piano di tagli di Chrysler.
Nessuna notizia sulle motivazioni che avrebbero spinto il management
americano a prendere questa decisione, nè su quando terminerà
esattamente la produzione dell’auto, ma purtroppo pare chiaro che gli
americani hanno bisogno di rimedi drastici ed urgenti per risanare una
situazione drammatica.
Ironia della sorte quindi, l’ultima special edition per la PT Cruiser sarà la Sunset Boulevard…
Via | Autoblog.com
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- vintage made in USA
- IL SOGNO A 4 RUOTE DI OGNUNO DI NOI!!
- Muscoli americani
- Il giocatore + forte del mondo (a dire di Pelè)
Inviato da: ALPIPPONE
il 08/12/2007 alle 16:17
Inviato da: sestirosa
il 08/12/2007 alle 09:25
Inviato da: ALPIPPONE
il 06/12/2007 alle 12:35
Inviato da: Monsieur_Peugeot
il 06/12/2007 alle 12:09
Inviato da: ALPIPPONE
il 29/11/2007 alle 10:37