Creato da ambicar il 29/11/2012
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Lima (Perù), 28 nov. (LaPresse/AP) - La seconda guerra mondiale era ancora in corso quando Maruja Venegas inaugurò una trasmissione radiofonica per bambini peruviani. Quasi settant'anni dopo il programma 'Radio Club Infantil' continua a essere trasmesso e, secondo il Guiness dei primati, nessun altro conduttore radiofonico nel mondo ha lavorato per così tanti anni quanto la donna, oggi 97enne. La trasmissione fu lanciata il 18 dicembre del 1944, dietro richiesta di alcuni funzionari del governo di Lima. All'epoca la Venegas era una nota conduttrice di programmi dedicati alla musica. La nuova trasmissione divenne molto popolare negli anni '50 e ospitò famosi cantanti e artisti peruviani. Attualmente ogni domenica la 97enne trasmette per mezz'ora da casa via telefono. E lo fa gratuitamente, come ha sempre fatto per tutti questi anni.
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ROMA (Reuters) - La Guardia di Finanza ha avviato questa settimana una verifica fiscale "extraprogramma" su Google Italy srl per riscontrare il corretto adempimento degli obblighi fiscali in Italia.
Lo rende noto il ministero dell'Economia in risposta ad una interrogazione parlamentare in cui si riferisce che la multinazionale del web avrebbe escogitato un meccanismo che le consentirebbe di trasferire in Irlanda i profitti da essa realizzati in Italia, al fine di assoggettarli ad un regime fiscale più favorevole.
Il governo ha reso anche noto che, nel periodo 2002-2006, il nucleo di polizia tributaria di Milano ha segnalato ai competenti uffici finanziari elementi positivi di reddito non dichiarati per un importo di oltre 240 milioni di euro e oltre 96 milioni di Iva relativa e dovuta, quale effetto del mancato assoggettamento a Iva delle prestazioni di servizio effettuate sul territorio nazionale da Google Italy srl per conto di Google Inc. e Google Ireland Ltd.
"Google rispetta le leggi fiscali degli Stati in cui opera. Continueremo a collaborare con le autorit competenti e rispondere a tutti i loro quesiti su Google Italy e i nostri servizi", ha detto un portavoce di Google. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
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Roma, 28 nov.(Adnkronos) -Roma ricorda un protagonista delle scene, Alessandro Fersen. In occasione della pubblicazione del 'Fersen, itinerario ininterrotto di un protagonista del Novecento', Teatro Quirino -Vittorio Gassman organizza, infatti, per il 6 dicembre alle 20,45, 'Serata Fersen-Nicolini'. L'appuntamento e' dedicato a Renato Nicolini, l'assessore capitolino che ha inventato 'l'Estate Romana', recentemente scomparso, che ha fatto parte del comitato scientifico della Fondazione Alessandro Fersen.
Il libro rappresenta un ampio affresco dello stato attuale degli studi su Fersen. La molteplicita' degli interessi e delle attivita' del drammaturgo danno vita ad una grande varieta' di prospettive che privilegiano di volta in volta i vari aspetti della sua vita teatrale, intellettuale e artistica. Dal suo impegno negli studi antropologici alla sua militanza nel cinema degli anni Cinquanta, dalla sua attivita' pedagogica alla sua parabola nel circuito dei teatri stabili, fino ai suoi rapporti con i maestri europei del Novecento.
L'incontro degli studiosi piu' importanti dell'opera di Fersen e' l'occasione per una riflessione sull'eredita' artistica del drammaturgo, in particolare sulle prospettive che i suoi innovativi studi sul lavoro dell'attore possono aprire nella scena teatrale contemporanea, molto spesso ancorata a tradizioni che e' sempre piu' difficile rinnovare. In questo volume, tra gli altri, scritti di David Beronio, Paola Bertolone, Maricla Boggio, Eugenio Buonaccorsi, Santuzza Cali', Silvia Carandini, Marco Colli, Ariela Fajrajzen, Renato Nicolini, Gaetano Oliva, Massimo Pedroni, Teresa Pedroni, Mario Prosperi, Desiree' Sabatini, Luigi Lombardi Satriani, Clemente Tafuri. Il volume edito da AkropolisLibri e Le Mani Editore e' a cura di Clemente Tafuri e David Beronio. La divulgazione del pensiero e dell'attivita' artistica di Fersen e' affidata alla Fondazione Alessandro Fersen.
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Con la crisi del debito, si è verificato negli Usa un fenomeno molto strano: la lista dei regali, anzichè assottigliarsi, per molti si è allungata. Come mai? Purtroppo è una specie di contraccolpo psicologico: chi ha un lavoro tende ad usare il regalo come consolazione per amici e parenti che lo hanno perso. E il fatto che aumentino fa capire come le cose stiano peggiorando in ambito lavorativo. Eppure, il problema rimane, con il Vecchio Continente che sta entrando nel suo terzo anno di crisi e che costringe non solo i rivenditori a premere l’acceleratore sugli sconti, le offerte e i saldi (che iniziano sempre prima di anno in anno), ma addirittura anche le case produttrici sono arrivate al punto da creare prodotti ad hoc per la crisi, sia nel prezzo che nelle dimensioni. Una catena che continua e che si sente soprattutto nel blocco dei 17. Nel casi più gravi, come quelli di Portogallo, Spagna e Grecia, però, le liste dei regali sono stat cancellate per tutti (-16% i previsione nelle spese per i regali, giocattoli compresi), anche per quei pochissimi fortunati che ancora lavorano. Con stipendio “adeguatamente” rinegoziato. I problemi arrivano anche per i rivenditori che vedono i loro acquisti calare sia nella quantit che nella qualit e la deprimente realt di una popolazione che preferisce nutrirsi di surrogati e cibi scadenti, piuttosto che far valere i propri diritti, con un'inflazione che si fa sentire anche nella rivendicazione: si protesta sempre di più per ottenere sempre di meno. E mentre gli analisti avvertono che la stessa contrazione che ha portato al 25% di disoccupazione in Grecia e Spagna (con punte del 50% nella fascia sotto i 25 anni) porter problemi, seri, proprio nel periodo migliore per le vendite, quello, appunto, natalizio.
, "I nostri margini continuano ad essere erosi", ha dichiarato al WSJ Emmanuel Zeller, il responsabile di uno degli ipermercati Auchan Groupe a Parigi. E in Italia? Ci si “salva” con una previsione di -4% su acquisti che vedono in pole position i buoni regalo e i libri, anche se Confommercio e varie associazioni di consumatori ritengono che il calo sar anche del 20% in alcune zone della Penisola (anche se la media di chi rinuncer completamente agli acquisti sar del 13,5% soprattutto nelle zone del Sud e del Nord-Est). Mentre a Parigi festeggiano con un aumento dello 0,7%, sempre secondo proiezioni, ma che vede cambiati letteralmente i parametri di acquisto con una maggiore attenzione al rapporto qualit /prezzo e alle offerte. Ma allora chi festegger veramente il Natale? Indovinate? Esatto! Berlino, con un +1,5% rispetto al dato gi da record di 80 miliardi di euro del 2011 secondo i dati di Handelsverband un’associazione tedesca di rivenditori al dettaglio, anche se secondo altri report del Gesellschaft fuer Konsumforschung o Gkf (Istituto di ricerca sui comportamenti dei consumatori), i numeri potrebbero toccare anche punte del 9% . MA anche qui bisogna fare i primi distinguo: € 485 per Natale a Berlino, rispetto a € 639 per la famiglia media francese. Questo perchè le tradizioni teutoniche vedono un modo di festeggiare più parsimonioso e rivolto soltanto al nucleo familiare stretto, a differenza di Usa e Italia.
Dato interessante per l’Irlanda. I livelli pre-crisi avevano portato le spese a 966€: dopo il terzo taglio consecutivo, (l’ultimo pari a -1,7%) si è arrivati a una media di € 527 per nucleo familiare.
, Ad Atene, invece, la situazione è tragica: chi non deve trovare cibo per la famiglia, preferisce abbandonare il Paese in cerca di lavoro presso amici e parenti all’estero. La vita, per loro, è una questione di altre priorit .
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Almeno per il 2013, anno durante il quale l’Italia avr una forte probabilit di entrare nuovamente in recessione, anche a causa delle stime OCSE che vedono il Bel Paese con una previsione di crescita tagliata dell’1%.
E anche se il governo Monti fa il suo dovere e rassicura sul fatto che la cifra sar di gran lunga inferiore, resta il pessimismo dei tecnici di Citi che prevedono una contrazione più ripida dell’ 1,4%, somma che va a seguire il 2,3% del 2012. Inutile dire che la seconda preoccupazione è che l’incertezza politica possa gravemente pregiudicare il clima di riforme, peraltro neanche attuate pienamente, dell’agenda Monti. Riforme che da un lato hanno creato il blocco dell’economia, con una crescita ferma dal 1992, dall’altra hanno provocato anche un grave mutamento interno, con una disoccupazione reale che oltrepassa il 12% e una distorsione del tessuto sociale che vede ormai la piaga degli esodati e degli esuberi nella pubblica amministrazione, come un nodo ancora irrisolto (e potenzialmente irrisolvibile) dell’economia.
La paura degli investitori su una riforma del lavoro ancora lenta e della Confindustria su un ritardo nel risolvere il problema della delega fiscale, aumentano quel clima di litigiosit gi tipica del panorama politico italiano (senza contare primarie di centrosinistra contraddistinti da battibecchi e accuse incrociate, e la perdita di identit del centrodestra tenuto insieme solo da Berlusconi), ma che diventa acerrimo proprio per il nervosismo di fine anno e le tempistiche contingentate che obbligano a una corsa contro il calendario per approvare la legge di stabilit quanto prima, almeno per dare un segnale, seppur minimo, di attivismo.
, Il tutto condito dal ritorno (forse) proprio di Berlusconi, incubo dei mercati e di Angela Merkel contro la cui politica, il leader di Arcore, si è più volte scagliato. Secondo il rapporto di Citi, “le decisioni saranno prese in base allo scenario che si prospetter a fine anno”. Ma inutile negare che “ I fondamentali economici italiani non sono migliorati”. O per meglio dire: l’effetto Monti potrebbe durare poco, anche sui mercati, unico panorama sul quale il tecnocrate ha ottenuto qualche risultato immediato, con un crollo dello spread che l’anno scorso teneva sulle spine l’intero Vecchio Continente. Purtroppo un risultato puramente teorico, ottenuto con mezzi che hanno letteralmente stravolto la societ . Per questo, come riporta la CNBC “ I feedback avuti per le misure di austerit fiscale sono completamente negativi e il peso che grava sulla crescita resta grave, come anche la capacit del settore privato di assorbire l’onda d’urto delle riforme".
Anche gli economisti di Nomura, Silvio Peruzzo in particolare, hanno dichiarato alla CNBC che la crisi in Italia sar più dura di quanto inizialmente previsto. Secondo loro il mix micidiale di riforme concentrate per lo più sull’austerit , aumento di tasse e tagli alla spesa, unite alle restrizioni per l’accesso al credito soprattuto per le PMI e li privati, condizioneranno a lungo l’economia interna e anche i mercati. Si, perchè una crescita asfittica porter a bilanci deboli e problemi anche sul debito, con il ritorno della tensione sui mercati.
, Un’ultima nota arriva addirittura dalla Roubini Global Economics, con Mark Willis, secondo cui finora il nodo Italia non è stato affrontato perchè nascosto da Spagna e Grecia. Ma il nodo, in realt , è formato da tre questioni aperte: crescita debole, livelli molto elevati di debito pubblico e regolari periodi di instabilit politica. Solo la relativa stabilit degli ultimi 12 mesi, data peraltro da un governo tecnico, quindi non eletto, ha permesso un miglioramento seppur effimero della situazione. E anche nella migliore delle ipotesi di un governo Monti-bis, continua Willis, il problema restano sempre le diatribe politiche con i rappresentanti in Parlamento che preferiscono strappare un vantaggio politico piuttosto che permettere la crescita economica. Solo Matteo Cominetta di UBS (NYSEArca: - ) , sembra essere leggermente più ottimista sulle prospettive di mercato. “Le riforme gi approvate non dovrebbero avere problemi, quello che c’è da fare adesso è lavorare sulla Pubblica Amministrazione e le riforme del sistema giudiziario, che potrebbero portare stallo. " Insomma, alla fine, il problema dell’Italia resta sempre la politica.
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