Creato da: quandotihovista il 25/01/2009
...forse nulla accade per caso ..

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Ultime visite al Blog

nausychaaigiansetceline.harryfulvia1953quandotihovistaHaskeinfopattichiaribisiacaquasidocEccoladinuovosorridoconte0M.ANTONIA75xunaxsognando.mietta.03
 
 

 

 

 

 
« ........tra Cielo e Terra...forse ... »

quando cielo e terra uniscono i loro sospiri e il cuore si perde... tutto diventa cuore

Post n°8 pubblicato il 09 Febbraio 2009 da quandotihovista

Ti ho vista morire tre volte ….

Qualcosa di strano si nasconde dietro ogni morte, forse …

Erano state sistemate, in un corridoio al piano zero, riparate dalla vista diretta da una porta, delle macchinette distributrici di bevande calde e fredde e di panini e merendine, e come ogni mattina aspettavo che mia moglie scendesse dagli uffici fino al magazzino dove io lavoravo, per andare a prendere il caffè per me e il panino per lei. Espletate queste operazioni la riaccompagnavo in ufficio e io ritornavo nel mio, come tutte le mattine. Ma quella mattina no, non andò così. Mentre scendevo le scale, una voce, torna su tua moglie sta male, cosa dici ? Sono sceso ora, sei sicuro? Hanno appena chiamato al telefono. Un baleno, impiego un attimo a salire le tre rampe di scale. Era esanime a terra e i colleghi non sapevano che fare, erano impietriti, contro il muro opposto. Senza pensare troppo mi sono precipitato su di lei. Il terrore mi stringeva il cuore, il tempo passa e lei non si riprende; provo a praticarle la respirazione bocca a bocca , non accade nulla e il tempo sembra infinito, soprattutto quando vorresti vedere immediatamente i risultati dei tuoi sforzi, e non si sveglia ancora, e ora che faccio? Il panico si stava impossessando di me e stavo diventando agitato e non sapevo come intervenire, le alzai le gambe in alto, lo avevo visto fare, ma l’unico risultato è quello che sta diventando cianotica, sta diventando blu e io mi stavo facendo prendere dall’ansia, era già passato troppo tempo e lei non accennava a riprendere a respirare. Ma in quel momento mi sono sentito dire: ora spostati , lascia fare a noi. Finalmente sono arrivati gli anestesisti; sono passati forse neanche due minuti e i tentativi maldestri di cui sono stato capace, mi hanno reso l’idea della inutilità dei miei sforzi, ma non riuscivo né a stare lontano, ne a non fare nulla, dovevo tentare qualcosa in qualche modo. Mi spinsero fuori dal corridoio, non dico a forza, ma quasi, e finii davanti alle finestre a nelle scale a fumare e a pensare come fare a dirlo a mia suocera e a mia figlia, e il mio sguardo andava lontano, senza un limite, nel vuoto assoluto , il tempo sembrava essersi fermato. Ora sono arrivati anche i rianimatori del 118, erano stati avvisati pure loro. Non vedo più mia moglie, e circondata da una decina di persone o forse anche di più e ognuna sa cosa fare, ma lei ancora non si sveglia, e torno a fumare, e un’altra e un’altra ancora. Finalmente qualcuno mi dice che sta riprendendo a respirare, ora la prepariamo e la portiamo giù al pronto. Ma è passato molto tempo, troppo. Per ora c’è, avviso mia cognata, la sorella di mia moglie e mi avvio anche io verso il pronto soccorso…

 Dopo un mese da quell’episodio, verso mezzanotte e mezza, mia moglie, osservando un punto su un muro della stanza, iniziò a emettere dei versi, che erano intervallati da pause, come se stesse discorrendo con qualcuno. Durante una di queste pause si rivolse verso di me e mi disse mi vengono a prendere alle due me lo hanno detto… Ma chi? Che ti viene a prendere? Chi ti viene a prendere?….me lo hanno detto mi vengono a prendere alle due..ma chi hai visto? Chi ti viene a prendere? Chi c’era? Qualcuno che ho conosciuto anche io? perché ti vengono a prendere? le posi un seri di domande con agitazione e curiosità crescenti, e lei mi apostrofò con il volto tirato dall’ira e un tono di voce che non ammetteva repliche …ti sembra questo il momento di parlare di queste cose? E io tornai a sedermi in silenzio. Mentre pensavo, mi accorsi che qualcosa di strano stava accadendo, mia moglie stava iniziando a respirare lentamente; guardai l’orologio e con terrore vidi che erano le due meno dieci. Stava facendo delle pause di respirazione sempre più lunghe, e per quanto le dicessi per cercare di convincerla a riprendere a respirare normalmente non ebbi alcuna risposta positiva. Non servì a nulla tenerle il volto tra le mani, o parlarle o darle schiaffi. La stavo perdendo di nuovo, stava respirando sempre più lentamente, finché non mi venne alle labbra “ se non vuoi farlo per me, fallo per tua figlia”, a quelle parole emise un respiro profondo come chi emerge da una immersione forzata in apnea , e riprese a respirare normalmente; tirai un sospiro di sollievo anche io e crollai sulla sedia. Non c’era alcun motivo logico per questo, i valori fino a poco tempo prima erano tutti nella norma! La mia razionalità non poteva accettare questo. Solo l’amore per nostra figlia le aveva dato la forza e la volontà di tornare a respirare. Chi poteva volere questo? Chi voleva la vita di mia moglie? Era possibile che accadesse questo?in quell’occasione sono stato io a strapparla alla nera signora? A tenerla ancora in vita o cosa? So che poco dopo ha ripreso con quei suoi versi a “dialogare” con quel punto sul muro …Ma se non fossi stato con te cosa sarebbe accaduto?

 Sono passati dieci anni da quella volta, è il primo giorno di dicembre, e non è più accaduto che volessero portarti via, siamo rimasti insieme tutti questi anni e ho cercato di non fare mancare nulla a te, alla nostra bimba, ed ho ancora negli occhi e nel cuore, e ogni volta che ci penso è come se mi dessero un pugno nello stomaco, il tuo sguardo, ogni volta che uscivo dalla tua camera dell’istituto. Ma questa mattina, alle cinque, ci hanno chiamato dal reparto, ti eri aggravata, ma quando siamo arrivati io e tua sorella ancora ci hai accolto salutandoci, e poi ti sei addormentata, eri troppo impegnata a cogliere la vita da ogni respiro. Quando, alle 4 del pomeriggio, mi sono deciso ad andare a riposare, sono andato via dicendoti in un orecchio …amore, ti prego, non farmi brutti scherzi, non andare via, aspettami…e ti ho lasciata con tua sorella. Ma non sono riuscito a riposare bene, e nel dormiveglia in cui mi dibattevo ho sentito la tua voce che mi chiedeva ..ti prego ..lasciami andare via..sono stanca, non ce la faccio più…e io a malincuore ti ho detto…se vuoi questo ne hai mille ragioni, vai pure ….sembrava un sogno. Alla sera, erano le 19.45 e stavo tornando da te per vegliarti nella notte..mancavano poche centinaia di metri e mi ha chiamato tua sorella…eri andata via…non mi hai aspettato..forse chi è venuto a prenderti ricordava le precedenti due volte nelle quali ero riuscito a trattenerti…forse sbagliando…ma questo lo saprò dopo .. In tutti questi anni, Amore mio ho cercato di dare l’immagine di chi guarda con distacco la propria condizione, ma ora non riesco a fermare le lacrime, non ho più voluto fermarle e le ho lasciate scorrere, dando libero sfogo al dolore e alla disperazione che ho nel cuore e all’ Amore per la grande bimba che eri diventata ….Ciao Amore mio …

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963