Area personale- Login
MenuCitazioni nei Blog Amici: 2 |
Post n°13 pubblicato il 07 Giugno 2009 da quandotihovista
Post n°12 pubblicato il 24 Marzo 2009 da quandotihovista
Post n°11 pubblicato il 24 Marzo 2009 da quandotihovista
Giorno dopo giorno, dolore su dolore, sono giunto a non comprendere più il senso della mia vita. Il dolore degli altri, di chi per lavoro dovevo incontrare, e sommato al mio e alla difficoltà nel condurre la mia esistenza e la gestione dei miei cari, mi faceva pensare di non avere più una vita mia, ma ogni mia azione, ogni mio pensiero era in funzione di chi dipendeva da me, ma le parole e i pensieri che in quel periodo iniziarono a fluire nella mia mente e nel mio cuore, senza volerle dire, senza pensarle, davano una visione nuova di me stesso, una realtà fino ad allora sconosciuta. Una scoperta anche per me, che nella mia vita non sono mai stato un grande frequentatore di Chiese e mai ho studiato testi di teologia e affini,e da come ho condotto e vissuto la mia vita, tra famiglia, divertimenti, e amicizie e tempo libero, pensavo non ci potesse essere spazio anche per la spiritualità, Era una scoperta recente, e per quanto, penso, potesse risalire alla malattia della mamma e alla mia frequentazione al Santuario, mai si era mostrata a me questa, forse non nuova, ma sicuramente nascosta, caratteristica del mio modo di essere. Anche la Fede, che mi ha sempre accompagnato in ogni momento e nella quale ho cercato e trovato un rifugio sicuro e accogliente, ha vacillato, e non è più bastata a comprendere il senso di ciò che vivo e di come sto vivendo la mia vita; non avrei voluto soffrire, nessuno lo vorrebbe mai, e non potendo restituire al mittente ogni avvenimento doloroso, ho dovuto adeguarmi ad esso e cercare di sopravvivere alle difficoltà che da esso ne scaturivano. E quando mia moglie si ammalò, dovetti aprirmi, anche attraverso nuove letture a modi di pensare, fino ad allora sconosciuti , ma che sarebbero diventati l’integrazione alla mia Fede, un nuovo modo di percepire la mia esistenza e di ricercare giustificazioni e motivazioni nuove al dolore, che in modo sempre più assillante si stava impadronendo di me. Allora non conoscevo nulla del Reiki, se non per la musica che avevo scaricato per caso, senza sapere, per sensazione. So solamente che era dolcissima, molto rilassante e io in quel periodo avevo bisogno di questo, una necessità radicata di lasciarmi trasportare, evadere in ogni modo da una situazione che diventava sempre più intricata. Poco tempo dopo acquistai un libro che trattava di quell’argomento, il primo, e dopo aver sfogliato alcune pagine, vidi che stravo entrando nella descrizione di un mondo gentile, rispettoso, di comprensione e consapevolezza, e ne lessi l’inizio e rimasi molto stupito da quelli che erano descritti come i principi ispiratori…non essere adirato…non ti preoccupare…sii grato …lavora sodo (su te stesso) …sii gentile coi tuoi simili… perché era esattamente come io ero, come avevo scelto di condurre la mia vita; mi sono sempre riproposto di non fare mai a nessuno ciò che non avrei voluto fosse fatto a me, e non so se alla fine sono riuscito ad applicare questo principio di vita, perché spesso accade che nella nostra vita, interessi personali e umanissime contraddizioni prendano il sopravvento sul nostro modo di pensare, ma leggere questo mi dava nuove certezze sulla mia natura spirituale. Credo che chi fa il viaggio nella propria sofferenza o quella di chi ha vicino veda ogni situazione in modo differente e alle volte ho la sensazione, che da un certo periodo della mia vita ho iniziato a vivere una vita slegata da ogni schema logico, apparentemente simile a molte altre vite, con la differenza che, forse, sbagliando, dipende dai punti di vista, sono riuscito ad aprire la mente e a lasciare entrare informazioni che prima non riuscivo a cogliere; si ne sono consapevole io ho seguito questo indirizzo e ho visto ciò che ho visto, poco per la verità, sono solo un piccolo granello di sabbia in questo mondo di pianeti, ma quel poco è bastato per accendere in me la curiosità e il desiderio di andare oltre. Non so se ho scelto volontariamente, o se i messaggi sono diventati così frequenti e chiari che non ho potuto non seguirli; uno alla volta si sono mostrati in modo continuo, come se volessero creare in me, quasi una via obbligata nella quale non mi sono perso, ma dove ho trovato aiuto e conforto e ho tratto forza dalle indicazioni che strada facendo mi sono state inviate e dalla serenità dell’anima, che stranamente, nonostante tutto avevo raggiunto. La via viene mostrata...e ascoltando i messaggi che silenziosi ci vengono inviati ..il sentiero si apre davanti a noi e diviene il nostro modo di vivere ...dall'Universo alle mani..al cuore...l'energia ci avvolge...la consapevolezza che questo percorso di vita ha creato in me, è riuscita a mettere insieme tanti piccoli pensieri, immagini di vita vissuta e dettagli, che hanno aperto collegamenti ad una verità Universale, forse conosciuta da sempre ma dimenticata e ritrovata. Una realtà dove nulla accade per caso, dove Amore e Compassione uniscono i loro significati e endono possibile ogni intervento, e dove il mio destino se così si può chiamare, è forse quello di arrivare a cogliere le indicazioni e gli insegnamenti che mancavano al progredire della mia anima.
Post n°10 pubblicato il 10 Marzo 2009 da quandotihovista
Sono stato e sono figlio, sono stato marito e sono padre, sono e sono stato amante.Ed è molto strano ripensando a come sono stato per una parte della mia vita, a come la timidezza ha sempre bloccato ogni mia velleità sentimentale, e per quanto il destino si sia compiuto lentamente, ho vissuto le mie storie, con coinvolgimento totale. Non sono mai stato un tombeur de femmes e nel corso della mia vita mi sono trovato coinvolto in storie che ai miei occhi sono state estremamente importanti e hanno lasciato una traccia indelebile nel mio cuore e ogni ricordo, ne giustifica ampiamente il fatto che siano avvenute; non ha importanza di come siano iniziate e perché siano finite, ma l’importante è stato che sono accadute e che io sia riuscito ad amare e ad essere amato a mia volta, senza condizioni, senza condizionamenti. E’ strano il destino, a volte ha posto sulla mia strada persone che non ho cercato, ma si sono presentate, e mi hanno mostrato quanto di più bello potesse accadermi e tutto l’opposto; a situazioni trovate per caso, perdute e ritrovate, e quell’Amore nato quasi per gioco, che si è rivelato alla fine la realizzazione di un disegno che nel libro delle verità nascoste era scritto a caratteri d’oro; incontri melanconici di solitudini che segnano il tempo di una vita che scorre piatta e irta di problemi, e la sola presenza costituiva la fuga dalla propria realtà, anche se solo per pochi minuti; un amore che ha fatto rinascere il mio cuore, e mi ha fatto intravedere quell’isola lontana e perduta che esiste solo nei nostri desideri, provare la condivisione d’ogni sentimento e la sensazione di un amore cercato e ritrovato dopo secoli. E il destino ha voluto che io fossi sempre solo, alla ricerca costante di quella parte della vita più vicina al mio cuore, e mi ha mostrato come ogni tempo ha avuto i propri segni, le caratteristiche, i sogni, i momenti di felicità conquistati e condivisi pian piano, in punta di piedi, senza clamori, senza concedere nulla con facilità, ma lasciando che le esperienze vissute, entrassero a forza nel bagaglio a mano della mia vita. E ogni tempo mostra il volto del dolore, della rassegnazione, delle scelte, dell’accettazione di ogni abbandono lasciando aperti interrogativi, senza risposte, se non le mie, e osservo da ogni possibile punto di vista i ricordi, i pensieri che sono e saranno sempre presenti nella mia memoria e nel mio cuore.
Post n°9 pubblicato il 01 Marzo 2009 da quandotihovista
Come ogni sera, dopo cena mi sono affacciato alla finestra a fumare una sigaretta, dopo cena me la concedo, e molte altre me ne concedo. Ma questa sera c'era un regalo bellissimo per me, un cielo straordinariamente bello; da dietro il Monte Figogna si alzava una velatura di nuvole e il sole al tramonto rendeva quel cielo carico di colori, dal rosa al rosso all'azzurro. Oggi è il 29 agosto, la ricorrenza dell'apparizione della Nostra Signora della Guardia. E' strano come da tempo, il mio destino sembra essere legato al Santuario. Per una mente razionale e allenata a verificare ogni situazione appare strano come la Spiritualità di quel luogo riesca a rasserenare l’animo. Mi basta veramente poco per fare viaggiare la mente e riportare in superficie ricordi che appaiono scolpiti nel mio cuore. Dalle finestre di casa di mia madre si vede sul monte, in alto, che spettacolo il Santuario che appare in lontananza, illuminato a giorno per la ricorrenza. Un posto carico di emozioni e di ricordi, quante volte l'ho frequentato, quante volte mi sono aggirato per la sala degli ex voto, immagini di ogni tempo e situazioni le più diverse , vengono raccontate da quadri e foto e biglietti di ringraziamento lasciati da quanti hanno chiesto ed avuto riscontro, e hanno lasciato che il dolore si intrecciasse alla speranza e salisse su , in alto nel Cielo. Immagini di sofferenza, parole di ringraziamento e di felicità, per una Fede mai recisa, segnali di riconoscenza a testimonianza della partecipazione alla Sacralità di quel luogo. E anche io andai, tanti anni fa, a cercare la partecipazione alla mia causa, alle mie necessità, e durante le mie visite quante volte ho parlato alla Signora col cuore in mano e quante volte non ho detto ne pensato nulla certo che ogni mio pensiero fosse già noto, sedevo sulle panche davanti all’Altare centrale, lasciando aperta la porta del mio cuore e della mia mente a ogni segnale, a ogni pensiero che sarebbe potuto arrivare. In quel silenzio quante volte le emozioni che quel posto risvegliava in me e le mie difficoltà facevano si che io non riuscissi a frenare le lacrime. Non sono mai stato un frequentatore di Chiese, ma ciò che ero a chiedere non per me direttamente. Pochi mesi prima a mia madre era stato diagnosticato un tumore al seno, e per quanto si fosse prossimi alla festività del Santo Natale non riuscimmo a essere sereni. Avevamo già l’appuntamento per il ricovero e l’intervento per i primi giorni dopo l’Epifania. Eravamo preoccupati, anche se nessuno, in famiglia ne parlava, il problema era palpabile, pesava su di noi come un macigno, e non si aspettava altro che il tempo scorresse più velocemente. Finalmente giunse il giorno del ricovero e dopo gli esami di rito, giunse anche il giorno dell’intervento; ci avvisarono che tutto era andato bene e la chemio susseguente, la prima, aveva lasciato qualche segno ma era stata ben tollerata, ed avevamo la fiducia di una famiglia unita che si dava il sostegno necessario per superare anche questo problema. Il trauma della ferita e della mutilazione lo avremmo affrontato, dopo, tutti insieme e per ora avevamo solo il pensiero che il male si fosse fermato. Dopo 21 giorni andammo di nuovo in ospedale per il secondo ciclo di chemioterapia; eravamo tranquilli del fatto che la prima flebo era stata ben tollerata, e non pensavamo a quello che ci sarebbe capitato da li a poco, ci rendemmo presto conto dello sconquasso che si sarebbe reso evidente pochi giorni dopo, in tutta la sua gravità. Riportammo la mamma in ospedale e venne ricoverata per accertamenti e cure, ma in realtà nessuno sapeva come comportarsi in un caso come questo. La seconda chemio aveva "bruciato" le mucose e il segno evidente era il mozzicone sanguinolento che mia madre aveva al posto della lingua
|