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RYKE GEERD HAMER
è nato nella regione della Frisia, in Germania, nel 1935.
A 24 anni, Hamer superò l'esame di stato in medicina a Marburg. Dopo due anni di internato ha ottenuto la licenza professionale per operare come dottore in medicina. Più tardi, nel 1972, Hamer ha completato la sua specializzazione in medicina interna.
Ryke Geerd Hamer ha brevettato diverse sue invenzioni, tra le quali lo scalpello-Hamer non traumatico utilizzato nella chirurgia plastica, in grado di incidere 20 volte più netto di un rasoio; un seghetto da ossa speciale, sempre per la chirurgia plastica; un tavolo per massaggio che si adatta in modo automatico al contorno del corpo, e un dispositivo per la diagnosi del siero transcutaneo.
La famiglia Hamer era una famiglia tipo con quattro bambini (due ragazze e due maschi), fino all'agosto 1978, quando un terribile evento venne a sconvolgere la loro vita: un principe Italiano della Casa Savoia ferì a morte con una fucilata il figlio del dr. Hamer, Dirk, mentre questi si trovava addormentato su una barca ancorata all'isola del Cavallo.
La battaglia di Dirk con la morte durò per quasi quattro mesi, mentre suo padre lo assisteva giorno e notte. Dirk alla fine morì il 7 Dicembre 1978.
Come apparve chiaro tre anni dopo, questa tragedia diede origine a un conflitto di perdita per il Dr. Hamer, che finì col causargli un carcinoma ai testicoli.
Egli, successivamente, chiamò tale conflitto "Sindrome di Dirk Hamer" (o DHS, Dirk Hamer Syndrome), un shock da conflitto biologico che colpisce una persona inaspettatamente o mentre si trova "sul piede sbagliato".
Nel 1981, Hamer ipotizzò che queste connessioni "shock - conflitto biologico" valessero solo per il cancro: a quel tempo non aveva la minima idea che la REGOLA FERREA DEL CANCRO sarebbe divenuta la scoperta centrale per tutta la medicina.
Egli sottopose la sua scoperta all'Università di Tubingen nell'ottobre 1981, come tesi post-dottorale per ottenere la qualifica di conferenziere universitario.
L'obiettivo principale della tesi era quello di fornire i suoi risultati all'Università, in modo che potessero essere sperimentati e veficati su nuovi pazienti con simili patologie quanto più rapidamente possibile: questo avrebbe permesso di far beneficiare della scoperta sia questi malati che tutti i pazienti similari!
Nel maggio 1982 l'Università rigettò il lavoro sulle interconnessioni fra psiche e cancro, senza aver testato un solo caso allo scopo di verificare se la cosa si riproduceva esattamente come attestato da Hamer nella sua ricerca, come venne successivamente riconosciuto in tribunale.
Negli anni successivi, il Dottor Ryke Geerd Hamer tentò ripetutamente di aprire un ospedale, o una clinica, come rifugio per i suoi pazienti, in modo che questi potessero trarre benefici dalla sua scoperta. Ma questo venne metodicamente reso impossibile da azioni contrarie appositamente concertate.
La persecuzione raggiunse un punto culminante nel 1986 quando il Distretto di Coblenza dette inizio ad un'azione legale atta a impedire ad Hamer di praticare la medicina sulla base del fatto che egli aveva "mancato di negare la validità della Regola Ferrea per i Tumori e mancato di riconvertirsi ai principi della medicina ufficiale".
Questo fu quanto venne stabilito nel corso di un'udienza.
Venne deciso così che Hamer mancava di "dimestichezza" e della "necessaria intuizione al riguardo della terapia richiesta dai tumori".
RYKE GEERD HAMER 2
Continua....
Già da allora (1986), ad Hamer non è stato più permesso di parlare ad alcun altro paziente.
Un giudice che presiedeva la Corte Distrettuale di Colonia lo avvisò, tramite ammonizione, di trovarsi (all'età di 51 anni) un'altra occupazione che non fosse collegata alla medicina. Questo rese impossibile per Hamer continuare la ricerca scientifica.
Sempre nel 1986, un tribunale ordinò che l'Università di Tubingen proseguisse l’analisi della tesi post-dottorale.
Non accadde nulla fino al 3 Gennaio 1994, quando divenne esecutivo il giudizio di convalida della tesi di Hamer, un procedimento unico nella storia delle università!
Comunque, dopo 13 anni, era improbabile che l'Università testasse realmente la Nuova Medicina sui primi pazienti che potevano rientrare nella casistica prevista dalla tesi.
Il 22 Aprile, l'Università annunciò formalmente che "una verifica entro il riferimento della tesi post-dottorale non rientrava nei piani".
Proprio nel 1994, Hamer espanse il suo sistema alle 5 leggi che coprono l'intero campo della medicina, e che sono basate su ricerche svolte su 20.000 casi.
Considerato che i criteri utilizzati rientrano completamente nell'ambito di quelli utilizzati nella ricerca scientifica, è molto semplice sottoporre a test laNuova Medicina , come è stata chiamata sin da allora. Medici e associazioni mediche di tutto il mondo stanno continuamente attestando la sua veridicità tramite documentazioni firmate.
Incurante delle opposizioni nazionale ed internazionali, degli attentati alla sua vita, dei 67 tentativi d'internamento psichiatrico forzato e alle campagne mediatiche calunniatrici, il dott. Ryke Geerd Hamer ha continuato l'assidua ricerca e verifica delle leggi biologiche da lui scoperte, indagando su più di 30mila pazienti e verificando in ogni caso l'esatta corrispondenza e fondatezza delle sue scoperte.
Infine, l' 11 settembre 1998, presso l'istituto oncologico S. Elisabetta a Bratislava e il dipartimento oncologico di Trnava si è proceduto alla verifica delle cinque leggi biologiche della Nuova Medicina a livello universitario, trovandole perfettamente confermate.
Il 5 ottobre 2001 il dott. Hamer è stato giudicato in appello, colpevole di "abuso della professione medica" da un giudice del tribunale francese, e condannato a cinque anni di carcere.
Fino a febbraio del 2006 è rimasto in carcere all' età di quasi settanta anni contro ogni regola e giustizia.
COME CAMBIA LA REALTA'
Risultano essere molto interessanti le scoperte scientifiche realizzate negli ultimi tempi. Nel campo della Fisica Quantica, lavorando con particelle molto piccole che sarebbero come i fondamenti dell’atomo, gli scienziati hanno constatato qualcosa di straordinario. Queste particelle si comportano in modo differente in base alle aspettative dell’osservatore. Cosa significa esattamente ciò? Semplicemente che il fondamento della materia con cui sono fatte tutte le cose, reagisce seguendo praticamente il desiderio della persona che lo osserva. La mente dello scienziato svolge un ruolo fondamentale nei risultati che si ottengono dagli esperimenti. Se lo scienziato pensa che le particelle si muovano ad una determinata velocità, è esattamente ciò che ottengono. Se pensa che reagiscano in un determinato modo, è esattamente ciò che succede. Questo ci dimostra qualcosa che conoscevano già i nostri antenati. La mente di una persona, quando ha un’intenzione chiara e precisa, può modificare l’ambiente che lo circonda in modo da permettergli di adattarlo alla sua volontà. Se una persona ha un determinato desiderio e sa focalizzarlo utilizzando un determinato rituale, può sperare di ottenere dei risultati che lo aiutino ad ottenere ciò che desidera.
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Post n°12 pubblicato il 16 Settembre 2008 da cervelloquantico
Mentre l’autunno scivola verso l’inverno, i produttori di pile a combustibile e di automobili sono sulle strade delle principali città in tutto il mondo, mettendo in mostra prototipi da milioni di dollari di veicoli all’idrogeno. Le macchine sono meraviglie tecnologiche. Sono fantastiche. Sono futuristiche. E sono praticamente inutili – per ora. Per quante storie di “fantastico” ci siano sulle nuove tecnologie di pile a combustibile, non ci si può che chiedere se non ci stiamo spingendo un po’ troppo avanti. Mentre è fantastico avere questi veicoli da mostrare, sarebbe molto meglio se avessimo un modo di produrre idrogeno in quantità sufficienti in modo pulito. O avessimo un modo di immagazzinarlo. O un’infrastruttura per spostarlo da un posto all’altro. O una qualsiasi quantità di una serie di grandi ostacoli che abbiamo bisogno di superare prima che possiamo raggiungere il celebrato traguardo di una “economia all’idrogeno.” Sarebbe davvero un risultato incredibile. Il problema con l’odierna economia basata sul “carbonio” è che dipende quasi esclusivamente dall’energia dei combustibili fossili. Questi combustibili, come il petrolio, il carbone e il gas naturale, sono risorse non rinnovabili. Di queste ne esiste una quantità limitata sul pianeta e le riserve di petrolio e di gas alle quali si può accedere più facilmente sono già state sfruttate. Si sta facendo sempre più difficile e costoso trovare le restanti riserve. Inoltre, bruciare questi carburanti (come pure estrarli e trasportarli) rilascia gas ad effetto serra ed altre sostanze inquinanti nell’atmosfera. Tutti conosciamo i risultati – inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici solo per menzionarne due. L’idrogeno, d’altro canto, è l’elemento più abbondante nell’universo. È in grado di produrre più energia per unità di qualsiasi altro combustibile. E rilasciare quell’energia dall’idrogeno crea zero inquinamento. Nessuna pericolosa sostanza chimica che formi smog. Niente gas che intrappolino il calore. È quasi troppo bello per essere vero. Sfortunatamente per ora, lo è. Gli ostacoli tecnici necessari per lanciare i veicoli a pile a combustibile in una produzione di massa sono scoraggianti. Persino più importante, se queste sfide fossero vinte domani, non c’è al momento nessun modo di produrre massicce quantità di idrogeno in modo pulito. L’idrogeno deve essere separato dall’acqua attraverso l’elettrolisi o dal gas naturale attraverso la riformazione. Entrambi i metodo al momento richiedono abbondanti quantità di energia di combustibile fossile, che emette sostanze inquinanti e causa cambiamenti climatici. In breve, i benefici di un’economia all’idrogeno sarebbero persi se dovessimo usare carburanti fossili per produrli. Perché un’economia all’idrogeno funzioni come vogliamo, ci sarà bisogno di una massiccia trasformazione del nostro attuale sistema energetico per diventare più efficiente e per focalizzarsi su fonti rinnovabili come l’energia eolica, solare, micro-idrolica, geotermica e delle maree. Solo quando avremo grandi quantità di elettricità pulita disponibili sarà ragionevole iniziare a produrre idrogeno per le vetture. Per questo spostamento verso l’energia rinnovabile ci vorranno decadi, dando ai ricercatori tempo a sufficienza per superare gli ostacoli delle pile a combustibile. Nel frattempo, la nostra aria diventerà più pulita, ed il nostro clima inizierà a stabilizzarsi. Allora perché non lo stiamo facendo? A differenza delle pile a combustibile, la tecnologia per questa trasformazione esiste già. Non si tratta di un problema tecnico, ma di uno politico. Due ricercatori dell’Università di Princeton lo sottolineano in una recente edizione di Science, affermando, “L’umanità può risolvere il problema del carbonio e del clima nella prima metà di questo secolo semplicemente facendo più in grande quello che già sappiamo fare.” In altri termini, possiamo passare ad una economia pulita prima di perfezionare le pile a combustibile. Infatti, fare dei grossi passi verso un’economia pulita ora è una condizione necessaria per avere un’economia all’idrogeno in futuro. Perciò facciamola e basta. Ritardare l’azione renderà solo la sfida più difficile. Come sottolinea un recente editoriale di Science, “Rimandare l’azione sulla riduzione delle emissioni è come rifiutarsi di prendere le medicine per un’infezione che si sta sviluppando. Ci garantisce che costi maggiori dovranno essere pagati più avanti.” Un’economia all’idrogeno potrebbe benissimo essere il nostro futuro, ma ora come ora abbiamo bisogno di focalizzarci sul presente. La tecnologia per iniziare il cambiamento verso un’economia pulita esiste già adesso. Non c’è niente di futuristico in questo. Cogli la Sfida della Natura ed impara di più. |
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