queldestinoche

cammino decisa un piede davanti all'altro, ondeggio leggermente su questo tacco 12, poco abituata a portarli erano d'obbligo stasera.

eppure il mio ondeggiare non dovrebbe risultare sgradevole, lo leggo negli occhi delle persone che incontro lungo questo interminabile coridoio... fascino dell'abito giusto, dello stivale che slancia una gamba non lunghissima...

forse solo un pò corto l'orlo di questo abito, mi ravvivo i capelli, liscio la gonna con le dita e mi fermo sulla porta del ristorante.

ho un brivido lungo la schiena... Roma di notte e da qua su è impagabile.. respiro, sfilo gli occhiali, serro ancora di più le dita intorno al manico della borsa... ehy che succede... è una cena... solo una semplice cena tra due  amici.

bugia ... se fosse solo una cena perchè tutta questa cura nel trucco, perchè togliere gli occhiali da vista e annegare nel profumo?

un cameriere piccolo e gentile mi fa strada lungo la sala... non ci vedo, volutamente cieca per spezzare l'imbarazzo, per cercare di non parlare come sempre con gli occhi...

perchè sono qui? come mai questa cena? avevo chiarito a me stessa che situazioni così non dovevano più accadere... è propio vero quanto è facile mentire a noi stessi... 

l'invito l'hai buttato lì tu, con una naturalezza che non ammetteva rifiuti... mi sono limitata a non dire no........ continua