Creato da M_666 il 13/07/2007
Il limite fra bene e male ...

Per te ...

 

Lo sò che lo leggi ...

Siamo riusciti a separarci senza un valido motivo ... peccato.

 

Ultimi commenti

 
Esatto. Rifletti. Ti diverti fin quando non ti senti...
Inviato da: Odette292
il 17/09/2009 alle 21:47
 
dopo aver letto il tuo blog...solo una parola può esprimere...
Inviato da: elfoshhh
il 30/05/2009 alle 00:55
 
Un grande bacio anche a te
Inviato da: L.incantatrice
il 18/04/2008 alle 21:22
 
un altro segaiolo represso... hahahhahhahhah
Inviato da: bimbodelsole
il 11/04/2008 alle 20:16
 
Ciao Marcooo!! ^__*
Inviato da: giugola
il 03/04/2008 alle 20:10
 
 

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« VENTUNO ANNIChe noia! »

TRENT'ANNI

Post n°3 pubblicato il 02 Agosto 2007 da M_666
 

Ormai l'estate aveva preso pieno campo, sole ... mare ... piscina ... ozio ... e tante donne che camminano più o meno nude per abbronzarsi e qualcuna per farsi notare.

Normale amministrazione, giorni di riposo e di moderato divertimento ... storielline di poco conto, qualche bevuta ma niente di più.

Una sera però scende in campo Monica, cresciuta fra di noi e mai considerata vista l'età che aveva ma oggi era molto cresciuta.
Alta, formosa molto provocante nei sui 24 anni e sopratutto molto spigliata.
Infatti il pomeriggio lo passò con me ed un amico mio, bevemmo al bar il solito aperitivo ... patatine, salatini e ci raccontammò un pò la nostra vita e tanti discorsi inutili per impiegare il tempo ... fino a quando ci chiese cosa avremmo fatto la sera ... un'attimo di riflessione e poi rispose il mio amico ...

"vuoi uscire con noi? ... me e marco?"

Lei ribadì ... "Si! se siete liberi ... perchè no?!" .

Il tutto mi lasciò un pò sbigottito, lei così vistosa che voleva uscire con noi due ... perchè in due? ... sapeva come la pensavamo, e sapeva che la consideravamo sempre una "mascotte" .... mha....

La sera passai a prendere prima lei, poi lungo il tragitto per casa del mio amico parlammo di Lei e di come si trovava male dove studiava e di come reputava tutti i suoi compagni poco "maschi", certo io non potevo considerarmi un gigolò e cercai di sdrammatizzare, dicendogli che, comunque sia, la sua presenza potrebbe intimorire un ragazzo ... tutto finì nel momento in cui entrò il mio amico che cominciò subito a scherzare sul fatto che io e lui ci saremmo litigati per chi doveva essere il cavaliere di Monica.

Lei reaggì subito con un pò di arroganza, rispondendo che tutti e due non eravamo abbastanza per Lei, dovevamo essere tre o quattro ...
Passò pochissimo tempo prima che lo scherzò diventò sempre più pesante ...

Piselli, resistenza maschile, froci etc i discorsi diventarono diretti ed io che guidavo cominciavo ad innervosirmi, anche perchè lei era sempre un gran bel pezzo di ragazza ed i suoi movimenti diventano sempre più sensuali e provocanti ...

Lo specchietto divenne l'unico modo per intendermi con il mio amico, che fu d'accordo subito ad allontanarmi dai luoghi affollati e dirigermi verso la nostra alcova naturale ...

"Froci ... la verità è che siete froci!"

ribadiva Lei sempre più insistentemente, e girandosi per parlare dietro mi mostrava tutte le coscie e molto di più ...

"Non esageriamo ... siamo sempre più isolati e fai conto che mi stò fermando" ...

"Fermi o non fermi non siete in grado di far eccitare nessuno!"
... Lei e la sua arroganza ... girai il volante e mi fermai.

"Allora? ... vuoi toccarmi? ... smettetela che non siete in grado!" ... le sue provocazioni erano fuori da ogni sopportazione ...

Lui da dietro l'afferrò per i seni e la cominciò a palpare ...

"Smettila ... Frocio"

... Io e lui ci guardammo ... eravamo molto indecisi sul da farsi ... fino a che mi girai, infilai le chiavi e misi in moto.

"Tutto quà brutti froci di merda?" ... esordì così

... non ci vidi più, spensi la macchina mi girai e afferrata dai capelli l'avvicinai al mio viso ...

"Non hai idea in quale macchina ti sei infilata" ...

"Dimmelo tu frocio ..." rispose lei ...

Scesi dalla macchina e girai dal suo lato, aprì la portiera e afferrata per un braccio la costrinsi ad uscire ...Lei cominciò a dire "smettetela ...!!!" ... un attimo di esitazione e subito Lei riprese ad aggredirmi "Frocio !"
Non pensai più a niente ... afferrai la magliettina e con due mani la aprì in due ... Lei cercò di coprirsi ... e nel frattempo uscì anche il mio amico ...

L'afferrò per le braccia mentre io strappavo via il reggiseno ... era a petto nudo ... mi avvinghiai a lei e cominciai a baciarla e leccarla, mentre le mani afferravono il suo culo spingendo il suo sesso sul mio ...
Lei si agitava muovendo le gambe e scalciando, ma il mio corpo le impediva i movimenti ...

Presa di forza la portai sul cofano della macchina, dove cominciai a strapparle via la gonna e le mutandine, urlava e si dimenava, mentre l'eccitazione saliva velocemente.
Dopo averle palpato il corpo e sopratutto il suo clito l'afferai per i capelli e mentre urlava e si dimeneva le dissi

"Continuo? ..."

"Sei impotente e Forcio" rispose lei ...

La presi io dalle braccia e lascia campo libero al mio amico, che prontamente si sbottonò i pantaloni, uscì il suo pene e cominciava ad avvicinarsi a lei, sbraitava e si dimeneva come una cavalla infuriata, gli diede un paio di calci prima che lui riuscì a tenerla ferma una gamba ed io le tenessi ferme le mani.

Fu allora che conficcò con violenza le sue unghie nel mio braccio, provocandomi una vistosa ferita da cui cominciò ad uscire il sangue; non ci vidi più e con una mano le diedi uno schiaffo sul viso talmente forte che smise di gridare e cosa più sorprendente vidi in lei un sorriso malizioso mescolato ad una smorfia di dolore ...

Fù allora, che accecato dal mio istinto presi la gamba libera e divaricatola violentemente permisi al mio amico di cominciare a penetrarla, mentre io con l'altra mano le palpavo il seno ... lei cominciò a sentire piacere ... le urla iniziali si stavano trasformando in gemiti di piacere ...

Presa e sbattuta violentemente dall'altro, cominciò a lasciare andare le braccia verso l'alto permettendomi di calarmi sul suo seno e divertirmi a leccarlo ... poi mordicchiarlo ed infine mordergli il capezzolo fino a farla urlare ... e provocare in me un erezione.

La continuai a palpare e fermandomi la vedevo sbattere sul cofano grazie alla penetrazione violenta del mio amico, vidi la scena per qualche secondo ... poi le diedi uno schiaffo ... un'altro ancora ... ed ancora.

Sfiancata e goduriosa della situazione vidi ritornare in lei l'atteggiamento spavaldo, fu allora che staccai il mio amico e afferrata per i capelli la sbattei a terra, il fango le sporcò il corpo, i capelli appiccicati sul volto resero la scena raccapricciante ed allo stesso tempo eccitante, lei si mise a quattro zampe intenta a rialzarsi ed io pogiandole un piede sulla schiena la ribbutai a terra mentre cominciavo sbottonarmi.

Feci mettere lui sul cofano ed io presi lei dai capelli e la diedi in pasto al mio amico che prontamente gli cercò di infilare il pene in bocca, girai da dietro e cominciai a sculacciarla, poi allargai con molta forza le sue natiche e sputando inumidii il suo culo ... poi penetrai con voglia ... lei sussultò e non riuscì a prendere fiato che il pene dell'amico le si infilò dentro ... io cominciai a sbatterla da dietro.

Il calore del suo corpo ... le macchie di fango ... le mani che si tenevano sul cofano e la sua testa fermata dalle mani dell'altro ...
Ero eccitatissimo e i colpi che le davo erano sempre più forti e ogni volta sentivo il mio pene sempre più dentro ...

Dopo un poco comincia a possederla prima dal culo poi dalla sua fica, ormai era tutto inumidito e la penetrazione era diventata semplice e immediata ... i colpi che le davo cominciavano a indolenzire le mie anche.

Poi la rigirammo e sbattuta sul cofano cominciammo a scoparcela a turno, dieci venti colpi l'uno, senza smettere e sopratutto senza mai arrivare al punto di non ritorno ... continuammo così per un bel pò di tempo, lei con le coscie allargate si godeva quelle penetrazioni, le sue labbra erano sempre socchiuse e da lì uscivano gemiti di piacere.

Giunti alla fine la fecimo inginocchiare davanti a noi e mentre c'è la masturbavamo una mano le teneva ferma il viso dalle guancie, in modo da tenere aperta la bocca, le mani di lei afferrarono le nostre coscie e tutti aspettavamo il momento finale.

Eiaculai prima io, facendo attenzione che tutta la mia sborra non uscisse dalla sua bocca, fino all'ultima goccia ... poi fu il turno del mio amico che si preoccupò solo di prenderla in piena faccia, colpendola un pò ovunque ... gli chiusi la bocca con forza e dopo poco la spinsi a terra.

Ci rivestimmo e mentre ci fumavamo una sigaretta lei fece altrettanto, utilizzando un vestitino che si era portato nella borsa.
La riaccompagnammo a casa, l'indomani la rividi in piscina, fresca e pettinata come se niente fosse successo, anche se io avevo la ferita al braccio e lei qualche livido sulle gambe, la sera stessa ci richiamò ...

 
 
 
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