BE QUIET, PLEASE!

Il caldo persiste. Personalmente ciò non mi dispiace per niente pensando all’ennesimo lungo e rigido inverno (e non c’è nulla di hot in questo) che non tarderà ad arrivare. Per la val Padania è una faccenda un po’ anomala, non lo posso negare. Le ascelle del postino, cui mi sono dovuta avvicinare per firmare la ricevuta, possono essere considerate ulteriore prova che fa caldo. Ma sentire lamentarsi gente che esce da casa con l’aria condizionata accesa, sale in macchina e di nuovo è accesa, entra in ufficio e guarda caso la trova pure lì, urta la mia sensibilità di non sostenitrice di tale macchinario, oltre a pigliare per il culo un numero imprecisato di lavoratori che sanno bene cosa voglia dire patire il caldo mentre si lavora. Ovviamente tale target non ha la minima idea di cosa significa lavorare in fabbrica. La frase “in miniera” mi sobbalza in mente come a loro l’idea impossibile di vivere senza tale confort. Tutto ciò per dire che mi hanno stancato, ma che l’inverno lo farà ancora meglio.