fragorosi silenziraccolta provvisoria di pensieri, parole, passioni, contraddizioni e quant'altro di una PORTATRICE (IN)SANA DI PERSONALITA' COMPLESSA |
Messaggi di Novembre 2013
Post n°2071 pubblicato il 27 Novembre 2013 da quinoa1977
Gemme dell'Impressionismo
Dipinti della National Gallery of Art di Washington Fino al 23/02/2014 A Roma, unica tappa europea, per la prima volta i capolavori della collezione impressionista e post impressionista della National Gallery of Art di Washington. Verso la fine degli anni ‘20 del XX secolo, uno dei massimi esponenti del capitalismo statunitense, imprenditore e banchiere, Andrew W. Mellon, avviò quella che sarebbe poi diventata una delle collezioni d’arte più importante al mondo, con l’ambizione di abbracciare il meglio dell'arte europea dal medioevo al XVIII secolo. Dopo la sua morte, 1937, a raccogliere la sua eredità furono i figli, Paul ed Ailsa, i quali coltivarono la stessa passione del padre, arricchendo quella che a noi oggi è nota come Collezione Mellon ed è conservata, a seguito di una donazione, presso la National Gallery of Art di Washington. Gli artisti francesi in genere e quelli impressionisti e postimpressionisti in particolare, hanno sempre avuto una grande preminenza nella collezione Mellon, non a caso ne annovera i capolavori più eloquenti. Ad occupare gli spazi espositivi del Museo dell’Ara Pacis di Roma saranno infatti artisti quali Manet, Monet, Degas, Renoir, Boudin, Pissarro, Bonnard, Toulose-Lautrec, Cèzanne, Gauguin, Van Gogh e Seurat. La mostra realizza un focus sulle opere impressioniste e postimpressioniste della Collezione. È così che nasce un percorso espositivo unico nel suo genere, e reso possibile grazie al prestito di ben 68 opere, con l’intento di presentare al grande pubblico non una mostra qualunque di artisti impressionisti e postimpressionisti, ma una mostra che ambisca a comunicare un punto di vista diverso ed esclusivo, ovvero quello di una collezione d’arte privata, dunque opere acquisite secondo un’idea ed un gusto, del tutto personale quale quello del collezionista, filtrato, intimo, ma con la forza comunicativa che solo i grandi capolavori possiedono.
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Post n°2069 pubblicato il 26 Novembre 2013 da quinoa1977
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Post n°2068 pubblicato il 24 Novembre 2013 da quinoa1977
Il tocco del peccato
Regia: Zhang Ke Jia Con: Wu Jiang - Vivien Li - Lanshan Luo - Baoqiang Wang - Jia-yi Zhang - Tao Zhao Anno: 2013
Il regista si cimenta stavolta con quattro storie diverse, impercettibilmente legate tra loro, che raccontano della nuova Cina, all’indomani dell’incontrollato e rapido progresso che sta trasformando il paese. Il tema centrale del ‘peccato’, in tutte le sue forme, si declina attraverso l’esasperazione dei protagonisti e la violenza delle loro reazioni. Un minatore pieno di rabbia si ribella alla corruzione dei capi villaggio. Un emigrante di ritorno a casa per il Capodanno scopre le infinite possibilità offerte da un’arma da fuoco. La graziosa receptionist di una sauna è spinta oltre ogni limite quando viene molestata da un ricco cliente. Un giovane operaio cambia lavoro nella speranza di migliorare la sua vita. Quattro persone, quattro diverse regioni. Una riflessione sulla Cina contemporanea: come un gigante dell’economia viene lentamente corroso dalla violenza. |
Post n°2066 pubblicato il 17 Novembre 2013 da quinoa1977
“Cézanne e gli artisti italiani del ’900 Il Complesso del Vittoriano ospita, fino al 2 febbraio prossimo, “Cézanne e gli artisti italiani del ’900”, una mostra pensata per mettere in luce gli influssi di Cézanne su tanti protagonisti dell’arte italiana del ‘900.
Il maestro francese - specialmente in seguito alla presentazione che nel 1907 Ardengo Soffici, reduce da un soggiorno parigino, fece della sua pittura sulla rivista “Vita d’Arte” - divenne infatti termine di paragone per quanti, fra gli artisti, volevano essere parte del movimento di rinnovamento che in quegli anni percorreva la cultura europea.
Cézanne, tradizionalmente definito “padre dell’arte moderna” è preso come punto di riferimento da un cospicuo novero di personalità, influenzando gli anni di formazione di Morandi, la conclusione dell’esperienza futurista di Boccioni, l’intensità emotiva di Carrà, le modalità costruttive delle nature morte in De Pisis, lo spazio volumetrico di Sironi, il lavoro figurativo di Capogrossi, la ricerca di verità di Pirandello.
L’esposizione del Vittoriano raccoglie 100 opere (Cézanne, Morandi, Carrà, Boccioni, Severini, Sironi, Capogrossi e numerosi altri) e vanta la collaborazione e il supporto di numerosi musei di grande prestigio, dallo The State Hermitage Museum di San Pietroburgo al Musée d’Orsay di Parigi, dalla Fondazione Collezione E.G. Bührle di Zurigo al Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand di San Paolo del Brasile, oltre a tanti altri, tra cui gli italiani MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale. la Galleria Nazionale d'arte moderna e contemporanea, Roma, il milanese Museo del Novecento, i Musei Vaticani. |
Post n°2064 pubblicato il 16 Novembre 2013 da quinoa1977
La gabbia dorata
Regia: Diego Quemada-Diez Con: Ramón Medína - Rodolfo Dominguez - Carlos Chajon - Karen Martínez Anno: 2013
Juan, Sara e Samuel, 15 anni, fuggono dal Guatemala tentando di arrivare negli Stati Uniti. Durante la traversata del Messico, incontrano Chauk, un indio che non parla spagnolo e sta viaggiando senza documenti. I tre adolescenti aspirano a una vita migliore oltre la frontiera messicana, ma presto dovranno affrontare problemi imprevisti. |
Inviato da: cassetta2
il 13/04/2020 alle 11:18
Inviato da: RavvedutiIn2
il 24/07/2019 alle 15:23
Inviato da: quinoa1977
il 08/01/2018 alle 09:35
Inviato da: Roberta_dgl8
il 22/12/2017 alle 10:54
Inviato da: quinoa1977
il 21/12/2017 alle 21:24