fragorosi silenziraccolta provvisoria di pensieri, parole, passioni, contraddizioni e quant'altro di una PORTATRICE (IN)SANA DI PERSONALITA' COMPLESSA |
Messaggi di Aprile 2016
Post n°2526 pubblicato il 30 Aprile 2016 da quinoa1977
Sole alto
Regia: Dalibor Matanic Con: Tihana Lazovic - Goran Markovic - Nives Ivankovic - Mira Banjac - Slavko Sobin - Dado Cosic - Trpimir Jurkic - Lukrecija Tudor - Stipe Radoja Anno: 2015
Sole alto racconta l’amore fra un giovane croato e una giovane serba. Un amore che Matanić moltiplica per tre volte nell’arco di tre decenni consecutivi: stessi attori (Tihana Lazović è affiancata dal bravo Goran Marković) ma coppie diverse. I paesaggi sono utilizzati come orizzonti emotivi, prima ancora che geografici, e gli stessi attori come simbolo di ciclicità. I due ragazzi, invece, no: i due ragazzi non possono essere gli stessi, perché i loro vent’anni sono cristallizzati dentro una giovinezza, innocente e fragile, che ci parla (anzi: che ci deve parlare) di ieri, di oggi e, soprattutto, di domani. |
Post n°2525 pubblicato il 30 Aprile 2016 da quinoa1977
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Post n°2524 pubblicato il 25 Aprile 2016 da quinoa1977
Hazzard abruzzese? Convertita sulla via di Sulmona ;-) Inizia il sentiero mooolto in salita... modestia a parte, veloce ed agile come una capretta;-) Non esistono più le mezze stagioni;-) Ritorno a Roma! |
Post n°2523 pubblicato il 23 Aprile 2016 da quinoa1977
(... con tutto il relativismo che ne consegue;-)) Vado a conversare con Ovidio: me la rischio in quanto a possibili "metamorfosi" e spero invece in un corso accelerato in "ars amatoria"! Ahaha |
Post n°2522 pubblicato il 17 Aprile 2016 da quinoa1977
Montedoro Regia: Antonello Faretta Con: Pia Marie Mann - Joe Capalbo - Caterina Pontrandolfo - Luciana Paolicelli - Domenico Brancale - Anna Di Dio - Mario Duca - Aurelio Donato Giordano - Joan Maxim Anno: 2015
Una donna americana di mezza età scopre inaspettatamente le sue vere origini solo dopo la morte dei genitori. Profondamente scossa, e in preda ad una vera e propria crisi di identità, decide di mettersi in viaggio sperando di poter riabbracciare la madre naturale mai conosciuta. Si reca così in un piccolo e remoto paese dell’Italia del Sud, Montedoro. Al suo arrivo viene sorpresa da uno scenario apocalittico: il paese, adagiato su una maestosa collina, è completamente abbandonato e sembra non ci sia rimasto più nessuno. Grazie all’incontro casuale di alcune persone misteriose, quelle che non hanno mai voluto abbandonare il paese, la protagonista compirà un affascinante e magico viaggio nel tempo e nella memoria ricongiungendosi con gli spettri di un passato sconosciuto ma che le appartiene, è parte della sua saga familiare e di quella di un’antica e misteriosa comunità ormai estinta che rivivrà per un’ultima volta.
Un angolo di Basilicata in cui il mondo non sembra mai esser passato, dove il tempo è assoluto, cristallizzato e, insieme, assente. Cicale e vento, il sole che arde, la polvere. Le rughe della mia gente che riproducono i solchi dei calanchi, quelle rughe che sanno di semplicità, sofferenza, orgoglio e dignità: un accumulo silenzioso di chi ha vissuto in simbiosi con la terra, di chi sa osservare e sentire dentro, profondamente dentro tutto, pur senza il bisogno di parlare. Non potevo non vedere questo film. E non posso non ricordare il mio passaggio “clandestino” a Craco (sì, perché non ci si può addentrare tra macerie ed edifici pericolanti: è vietato), quando piena di entusiasmo mi inerpicavo sotto un sole cocente e respiraro quella magia, completamente rapita da quel luogo, totalmente immersa in quel paesaggio, del tutto appartenente (e simile) alla mia terra, silenziosa e selvaggia, eppure “fragorosamente” accogliente. |
Inviato da: cassetta2
il 13/04/2020 alle 11:18
Inviato da: RavvedutiIn2
il 24/07/2019 alle 15:23
Inviato da: quinoa1977
il 08/01/2018 alle 09:35
Inviato da: Roberta_dgl8
il 22/12/2017 alle 10:54
Inviato da: quinoa1977
il 21/12/2017 alle 21:24