fragorosi silenziraccolta provvisoria di pensieri, parole, passioni, contraddizioni e quant'altro di una PORTATRICE (IN)SANA DI PERSONALITA' COMPLESSA |
Messaggi di Novembre 2017
Post n°2699 pubblicato il 26 Novembre 2017 da quinoa1977
I grandi maestri. 100 anni di fotografia leica La mia Leica mi ha detto che la vita è immediata e folgorante (Henri Cartier-Bresson). Oltre 350 opere di prestigiosi fotografi: Henri Cartier-Bresson, Gianni Berengo Gardin, Heidersberger, Robert Capa, Elliott Erwitt, Nick Ut e molti altri. Nell’unica tappa italiana della mostra, si potranno ammirare fotografie vintage, riviste e libri rari, documenti originali, locandine e una sezione speciale in cui ammirare le splendide macchine fotografiche d’epoca – peraltro ancora funzionanti – che hanno prodotto una significativa metamorfosi nella nostra percezione della società e del mondo circostante.
Un percorso che trasmette allo spettatore l’emozione di camminare nella storia del Novecento tenendo in mano una fotocamera, la Leica. Piccola, piatta, maneggevole, priva di fronzoli, ridotta all’essenziale: less is more (Hans-Michael Koetzle)
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Post n°2698 pubblicato il 26 Novembre 2017 da quinoa1977
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Post n°2697 pubblicato il 12 Novembre 2017 da quinoa1977
ARCIMBOLDO
Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini
20 ottobre 2017 – 11 febbraio 2018 Per la prima volta nella capitale sarà possibile ammirare una ventina di capolavori autografi, disegni e dipinti, di Giuseppe Arcimboldi (Milano, 1526-1593) meglio noto come Arcimboldo, provenienti da Basilea, Denver, Houston, Monaco di Baviera, Stoccolma, Vienna, Como, Cremona, Firenze, Genova, Milano. Un’occasione eccezionale, anche per la difficoltà di ottenere i prestiti delle sue opere, che spiega la rarità delle esposizioni dedicate a questo artista.
Formatosi alla bottega del padre, nell’ambito dei seguaci di Leonardo da Vinci, Arcimboldo, pittore, ma anche poeta e filosofo, è celebre soprattutto per le famose “teste composte” di frutti e fiori. Grazie alle sue “bizzarrie” e alle sue “pitture ridicole”, è stato uno dei protagonisti della cultura manierista internazionale, esponente di una corrente artistica, scientifica, filosofica e umanistica lontana da quella classicheggiante della Roma dell’epoca. Apprezzato dalle corti asburgiche di Vienna e Praga, al servizio di Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II, Arcimboldo guadagnò persino il titolo nobiliare, rarissimo per gli artisti, di “Conte Palatino”.
Riscoperto negli anni Trenta del Novecento, l’artista venne considerato il più importante antesignano del Dadaismo e del Surrealismo.
Esposte al pubblico circa un centinaio di opere: i capolavori più noti di Arcimboldo – dalle Stagioni agli Elementi, dal Giurista a Priapo (Ortolano) al Cuoco – i ritratti, l’arazzo di Como e le vetrate del Duomo di Milano, i suoi preziosissimi disegni acquerellati per le feste di corte, in dialogo con dipinti e copie arcimboldesche, oltre a una serie di oggetti delle famosissime Wunderkammern imperiali, delle botteghe numismatiche e di arti applicate, milanesi e non, fino a disegni di erbari, frutta, animali, di cui all’epoca si faceva gran studio al fine di incrementare serre, serragli e giardini ma, anche e soprattutto, la conoscenza scientifica.
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Post n°2696 pubblicato il 12 Novembre 2017 da quinoa1977
Bennato, Roma |
Post n°2695 pubblicato il 10 Novembre 2017 da quinoa1977
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Inviato da: cassetta2
il 13/04/2020 alle 11:18
Inviato da: RavvedutiIn2
il 24/07/2019 alle 15:23
Inviato da: quinoa1977
il 08/01/2018 alle 09:35
Inviato da: Roberta_dgl8
il 22/12/2017 alle 10:54
Inviato da: quinoa1977
il 21/12/2017 alle 21:24