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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 26 Ottobre 2005 da quirinone

Nel Gennaio del 1983 la Fiat sceglie la base NASA di Cape Canaveral (USA) per presentare alla stampa la Uno, destinata a sostituire la 127, che in Italia è ancora in testa alle vendite dopo dodici anni di carriera. I due modelli, almeno da un punto di vista stilistico, non hanno nulla in comune e se la 127 aveva segnato, nel 1971, l'inizio di una nuova epoca nel settore delle vetture compatte, altrettanto fa la sua discendente, che punta ad imporsi non solo sul mercato italiano ma anche sui principali mercati europei. Pur avendo all'incirca le stesse dimensioni della 127 (lunghezza 3,64 metri, larghezza 1,55 metri), la Uno è sensibilmente più alta (1,43 metri), ed offre di conseguenza una maggiore abitabilità, facendo invecchiare di colpo la gran parte delle avversarie.

Anteriormente la Uno riprende il family feeling degli ultimi modelli della casa torinese, con lo stemma Fiat composto da cinque barre inclinate verso destra, già visto nel corso del 1982 sulla Panda Super e sulla seconda serie della Ritmo. Il cofano motore è leggermente inclinato in avanti, in ossequio alle leggi dell'aerodinamica, ed arriva direttamente fin sopra ai fari. Il parabrezza, molto grande, è caratterizzato dalla presenza del tergicristallo monospazzola, soluzione già vista sulla Panda e su altri modelli di produzione straniera. La Uno è disponibile da subito in configurazione a tre e cinque porte: in entrambi i casi la vista laterale è caratterizzata da linee pulite ed aerodinamiche (sono stati eliminati ad esempio i gocciolatoi laterali e nella versione a tre porte la serratura delle portiere è a filo della carrozzeria). La coda è pressoché verticale: il lunotto è piccolo, ma data la particolare configurazione della coda la visibilità posteriore è ottima. Il portellone posteriore si apre a filo del paraurti e può essere aperto dall'interno o da una pratica maniglia posta alla destra della targa. I fari posteriori incorporano sia le luci di retromarcia che le luci retronebbia.

L'accessibilità all'abitacolo è molto buona, sia in configurazione a cinque porte (grazie alla presenza delle portiere posteriori) che in quella a tre (grazie all'ampiezza delle portiere ed al pratico sistema per il ribaltamento dei sedili anteriori). Una volta seduti al posto di guida si gode di un'ottima visibilità in tutte le direzioni, grazie alle ampie superfici vetrate; si fa solo un po' fatica a percepire gli esatti ingombri del cofano, per via della sua inclinazione (una caratteristica comune a molti modelli di oggi, ma di certo una novità vent'anni fa). La plancia è caratterizzata dalla presenza di un pratico ripiano portaoggetti, su cui è inserito l'originale cruscotto, affiancato ai lati da due pratici satelliti che ospitano i comandi secondari, azionabili agevolmente senza staccare le mani dal volante. Dalla Panda è stata ereditata la pratica soluzione del posacenere anteriore "mobile", che può scorrere lungo la plancia o può essere totalmente asportato; i sedili infine sono accoglienti e confortevoli. Per quel che riguarda la dotazione di accessori, di serie o a richiesta, la Uno ha ben poco di utilitario ed offre dotazioni tipiche delle vetture del segmento superiore (vetri elettrici anteriori, chiusura centralizzata, sedile posteriore sdoppiato, fari allo iodio, ecc); un discorso analogo vale infine per il moderno impianto di climatizzazione.

Meccanicamente la Uno ha uno schema classico, con trazione anteriore e motore anteriore disposto trasversalmente. Le sospensioni anteriori sono di tipo MacPherson, mentre le posteriori sono a bracci longitudinali interconnessi; i freni sono a disco all'avantreno ed a tamburo al retrotreno, il servofreno è di serie. Lo sterzo, privo di servoassistenza (all'epoca ancora un privilegio riservato alle berline alto di gamma), è comunque abbastanza leggero in manovra, a scapito però della precisione di guida alle alte velocità; in compenso la tenuta di strada è giudicata ottima.

Inizialmente la gamma italiana è composta di tre versioni (45, 55, 70), corrispondenti ad altrettanti motori, abbinabili a tre allestimenti (Base, S, ES) e disponibili in configurazione a tre e cinque porte.

La Uno 45 monta lo storico motore Fiat ad aste e bilancieri di 903 cc che, derivato dal propulsore della 600 e della 850, ha equipaggiato anche la 127, la Panda 45 e l'Autobianchi A112. Il motore ha una potenza massima di 45 CV a 5600 giri/minuto e permette alla Uno di raggiungere i 140 Km/h. E' disponibile, nella sola configurazione a tre porte, in tutti gli allestimenti previsti (Base, S, ES): la base è equipaggiata con un cambio a quattro rapporti, mentre la S e la ES hanno il cambio a cinque marce. L'allestimento ES (Energy Saving) è volto ad una riduzione dei consumi: la Uno ES è dotata del dispositivo cut-off, che taglia il flusso di benzina in fase di rilascio, e dell'econometro, che indica all'utente i consumi istantanei di benzina e avverte quando è bene cambiar marcia per ridurre i consumi. Esteticamente la ES si distingue dalle altre Uno per la presenza delle coppe ruota integrali e per le piccole appendici aerodinamiche poste lateralmente.

La Uno 55, è equipaggiata col motore di 1116 cc della Ritmo 60, con potenza massima ridotta a 55 CV a 5600 giri/minuto; il cambio è a 5 marce, la velocità massima è di 150 Km/h. Disponibile in allestimento Base ed S, a tre o cinque porte.

Infine la Uno 70 è equipaggiata col motore di 1301 cc della Ritmo 70: la potenza massima è di 70 CV a 5700 giri/minuto, il cambio è a cinque marce, la velocità massima dichiarata è di 165 Km/h. E' disponibile solo in configurazione a tre porte, nell'unico allestimento S.

Nell'estate del 1983 la gamma è ampliata con l'introduzione della versione Diesel che, con un motore di 1301 cc e 45 CV di potenza massima a 5000 giri/minuto, abbinato ad un cambio a cinque marce, permette di ridurre al minimo gli effetti negativi del famigerato superbollo sulle vetture diesel. La Uno Diesel assicura prestazioni più che dignitose in rapporto alla cilindrata ed al tipo di alimentazione, e raggiunge una velocità massima di 140 Km/h. Il consumo è piuttosto basso: la Fiat dichiara una media di 5,9 litri per 100 Km. La Uno Diesel scala ben presto le classifiche delle autovetture a gasolio immatricolate in Italia e permette a molti utenti di fare il proprio ingresso nel mondo delle auto diesel. Il pubblico può sceglierla in due versioni:

• Base a tre porte,
• Super a cinque porte

Alla fine del 1983 la Uno, ormai saldamente in testa alle classifiche di vendita, si aggiudica un premio importante a livello di critica ed è eletta Auto dell'Anno 1984.

Nel Giugno del 1984 nasce la Uno SX, versione top di gamma dell'utilitaria torinese. Realizzata sulla base della 70 Super ed offerta in configurazione a tre e cinque porte, la SX offre di serie i fendinebbia, l'orologio digitale, gli appoggiatesta anteriori (di tipo inedito, realizzati in materiale plastico e forati), inediti rivestimenti interni (in tessuto, con fasce laterali in finta pelle) e volante a quattro razze. Esternamente si distingue per l'adozione delle minigonne posteriori e dei cerchi ruota della ES, dei passaruota e di un inedito terminale di scarico cromato.

Nell'Aprile del 1985, inseguendo una moda del momento (quella delle piccole "bombe") e per la gioia dei giovani appassionati, la Fiat presenta la Uno Turbo i.e.. La nuova arrivata è equipaggiata con un motore di 1301 cc e potenza massima 105 CV a 5750 giri/minuto, associato al cambio manuale a cinque rapporti ereditato dalla Ritmo 105 TC.
Contrariamente a quanto fatto da altri costruttori, la linea della Uno Turbo è stata personalizzata in maniera molto discreta ed elegante. A differenziarla dal resto della gamma ci pensano il portellone posteriore sormontato da un piccolo spoiler, lo spoiler anteriore, i fendinebbia, i cerchi in lega col marchio Abarth ed i passaruota in plastica già visti sulla SX. Nell'abitacolo invece dominano i colori rosso e nero, i sedili sono più imbottiti e meglio profilati, la strumentazione è la stessa della SX con l'aggiunta di manometro olio e manometro del turbo, i pulsanti dei vetri elettrici sono stati spostati dalla plancia ai braccioli sulle portiere. La Uno turbo vanta prestazioni mozzafiato nella propria categoria: velocità massima di 200 Km/h e accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,1 secondi.

Nell'estate dello stesso anno la gamma è interamente rinnovata in concomitanza con l'adozione di nuovi motori. La principale novità è rappresentata dall'introduzione del nuovo motore Fire (Fully Integrated Robotized Engine) 1000, che va ad equipaggiare la Uno 45. Il nuovo motore, con cilindrata di 999 cc e potenza massima di 45 CV a 5000 giri/minuto, che già equipaggia la recentissima Autobianchi Y10, è realizzato nello stabilimento di Termoli (CB). La Uno Fire raggiunge la velocità massima di 145 Km/h, ma va precisato tuttavia che le Uno 45 in allestimento base continuano ad essere vendute col cambio a quattro rapporti.
Elenchiamo di seguito le restanti novità apportate alla gamma:

• la Uno ES esce di produzione; il motore Fire è decisamente più parco rispetto al precedente motore ad aste e bilancieri, il che rende a questo punto superflua la presenza di una versione che punti ad un contenimento dei consumi di carburante
• la Uno 55 è sostituita dalla Uno 60. Il motore ha sempre cilindrata di 1116 cc, ma la potenza massima cresce da 55 a 58 CV a 5700 giri/minuto; la coppia massima è di 87 Nm a 3000 giri/minuto; sono stati adottati un nuovo carburatore doppio corpo e l'accensione breakerless (senza contatti) ed è stato ereditato dalla Uno ES il cut-off, che taglia l'erogazione di benzina in fase di rilascio. La Uno 60, disponibile solo in configurazione a cinque porte, raggiunge una velocità massima di 155 Km/h
• modifiche anche al motore di 1301 cc che equipaggia la Uno 70. La potenza massima è ridotta da 68 a 65 CV a 5600 giri/minuto, ma in compenso anche questo propulsore eredita dalla ES il cut-off. La Uno 70, disponibile unicamente in versione a cinque porte, raggiunge la velocità massima di 165 Km/h
• debutta l'allestimento SL (sostituisce l'allestimento SX), disponibile su tutte e tre le motorizzazioni a benzina. E' caratterizzato internamente dall'adozione di inediti rivestimenti interni in tessuto tweed, dal volante a quattro razze (ereditato dalla Uno SX) e dai nuovi braccioli sulle portiere che ospitano i pulsanti dei vetri elettrici (come sulla Turbo); esternamente la Uno SL ha ereditato i dettagli aerodinamici (minigonne laterali e cerchi ruota) della ES. La dotazione di accessori è piuttosto ricca e prevede tra l'altro i cristalli atermici, i vetri elettrici anteriori, la chiusura centralizzata, l'orologio digitale, i fari alogeni
• sono introdotti nuovi rivestimenti interni per gli allestimenti Base e Super
• la gamma colori si arricchisce di quattro nuove tonalità (in totale ora sono quindici)

Restano inalterate le versioni Turbo i.e. e Diesel

Nell'Aprile del 1986, al Salone di Torino, debutta la Uno TurboD, inedita versione turbodiesel, che vanta da subito un primato: è la più piccola vettura a gasolio sovralimentata in vendita nel nostro mercato. Il motore, con cilindrata di 1367 cc, deriva dal 1900 che equipaggia Ritmo e Prisma turbodiesel; la potenza massima è di 70 CV a 4800 giri/minuto e la coppia massima è di 115 Nm a 3000 giri/minuto. Esteticamente la Uno TurboD è riconoscibile per l'inedito paraurti anteriore (che ospita i fendinebbia ed una presa d'aria aggiuntiva), per il terminale di scarico cromato, per le inedite coppe ruota e per la scritta "Turbo D" sulle fiancate. L'abitacolo eredita molte componenti della Turbo a benzina: sedili (cambiano però i rivestimenti), strumentazione e plancia con console centrale. La Uno turbodiesel, disponi
Nel Gennaio del 1983 la Fiat sceglie la base NASA di Cape Canaveral (USA) per presentare alla stampa la Uno, destinata a sostituire la 127, che in Italia è ancora in testa alle vendite dopo dodici anni di carriera. I due modelli, almeno da un punto di vista stilistico, non hanno nulla in comune e se la 127 aveva segnato, nel 1971, l'inizio di una nuova epoca nel settore delle vetture compatte, altrettanto fa la sua discendente, che punta ad imporsi non solo sul mercato italiano ma anche sui principali mercati europei. Pur avendo all'incirca le stesse dimensioni della 127 (lunghezza 3,64 metri, larghezza 1,55 metri), la Uno è sensibilmente più alta (1,43 metri), ed offre di conseguenza una maggiore abitabilità, facendo invecchiare di colpo la gran parte delle avversarie.

Anteriormente la Uno riprende il family feeling degli ultimi modelli della casa torinese, con lo stemma Fiat composto da cinque barre inclinate verso destra, già visto nel corso del 1982 sulla Panda Super e sulla seconda serie della Ritmo. Il cofano motore è leggermente inclinato in avanti, in ossequio alle leggi dell'aerodinamica, ed arriva direttamente fin sopra ai fari. Il parabrezza, molto grande, è caratterizzato dalla presenza del tergicristallo monospazzola, soluzione già vista sulla Panda e su altri modelli di produzione straniera. La Uno è disponibile da subito in configurazione a tre e cinque porte: in entrambi i casi la vista laterale è caratterizzata da linee pulite ed aerodinamiche (sono stati eliminati ad esempio i gocciolatoi laterali e nella versione a tre porte la serratura delle portiere è a filo della carrozzeria). La coda è pressoché verticale: il lunotto è piccolo, ma data la particolare configurazione della coda la visibilità posteriore è ottima. Il portellone posteriore si apre a filo del paraurti e può essere aperto dall'interno o da una pratica maniglia posta alla destra della targa. I fari posteriori incorporano sia le luci di retromarcia che le luci retronebbia.

L'accessibilità all'abitacolo è molto buona, sia in configurazione a cinque porte (grazie alla presenza delle portiere posteriori) che in quella a tre (grazie all'ampiezza delle portiere ed al pratico sistema per il ribaltamento dei sedili anteriori). Una volta seduti al posto di guida si gode di un'ottima visibilità in tutte le direzioni, grazie alle ampie superfici vetrate; si fa solo un po' fatica a percepire gli esatti ingombri del cofano, per via della sua inclinazione (una caratteristica comune a molti modelli di oggi, ma di certo una novità vent'anni fa). La plancia è caratterizzata dalla presenza di un pratico ripiano portaoggetti, su cui è inserito l'originale cruscotto, affiancato ai lati da due pratici satelliti che ospitano i comandi secondari, azionabili agevolmente senza staccare le mani dal volante. Dalla Panda è stata ereditata la pratica soluzione del posacenere anteriore "mobile", che può scorrere lungo la plancia o può essere totalmente asportato; i sedili infine sono accoglienti e confortevoli. Per quel che riguarda la dotazione di accessori, di serie o a richiesta, la Uno ha ben poco di utilitario ed offre dotazioni tipiche delle vetture del segmento superiore (vetri elettrici anteriori, chiusura centralizzata, sedile posteriore sdoppiato, fari allo iodio, ecc); un discorso analogo vale infine per il moderno impianto di climatizzazione.

Meccanicamente la Uno ha uno schema classico, con trazione anteriore e motore anteriore disposto trasversalmente. Le sospensioni anteriori sono di tipo MacPherson, mentre le posteriori sono a bracci longitudinali interconnessi; i freni sono a disco all'avantreno ed a tamburo al retrotreno, il servofreno è di serie. Lo sterzo, privo di servoassistenza (all'epoca ancora un privilegio riservato alle berline alto di gamma), è comunque abbastanza leggero in manovra, a scapito però della precisione di guida alle alte velocità; in compenso la tenuta di strada è giudicata ottima.

Inizialmente la gamma italiana è composta di tre versioni (45, 55, 70), corrispondenti ad altrettanti motori, abbinabili a tre allestimenti (Base, S, ES) e disponibili in configurazione a tre e cinque porte.

La Uno 45 monta lo storico motore Fiat ad aste e bilancieri di 903 cc che, derivato dal propulsore della 600 e della 850, ha equipaggiato anche la 127, la Panda 45 e l'Autobianchi A112. Il motore ha una potenza massima di 45 CV a 5600 giri/minuto e permette alla Uno di raggiungere i 140 Km/h. E' disponibile, nella sola configurazione a tre porte, in tutti gli allestimenti previsti (Base, S, ES): la base è equipaggiata con un cambio a quattro rapporti, mentre la S e la ES hanno il cambio a cinque marce. L'allestimento ES (Energy Saving) è volto ad una riduzione dei consumi: la Uno ES è dotata del dispositivo cut-off, che taglia il flusso di benzina in fase di rilascio, e dell'econometro, che indica all'utente i consumi istantanei di benzina e avverte quando è bene cambiar marcia per ridurre i consumi. Esteticamente la ES si distingue dalle altre Uno per la presenza delle coppe ruota integrali e per le piccole appendici aerodinamiche poste lateralmente.

La Uno 55, è equipaggiata col motore di 1116 cc della Ritmo 60, con potenza massima ridotta a 55 CV a 5600 giri/minuto; il cambio è a 5 marce, la velocità massima è di 150 Km/h. Disponibile in allestimento Base ed S, a tre o cinque porte.

Infine la Uno 70 è equipaggiata col motore di 1301 cc della Ritmo 70: la potenza massima è di 70 CV a 5700 giri/minuto, il cambio è a cinque marce, la velocità massima dichiarata è di 165 Km/h. E' disponibile solo in configurazione a tre porte, nell'unico allestimento S.

Nell'estate del 1983 la gamma è ampliata con l'introduzione della versione Diesel che, con un motore di 1301 cc e 45 CV di potenza massima a 5000 giri/minuto, abbinato ad un cambio a cinque marce, permette di ridurre al minimo gli effetti negativi del famigerato superbollo sulle vetture diesel. La Uno Diesel assicura prestazioni più che dignitose in rapporto alla cilindrata ed al tipo di alimentazione, e raggiunge una velocità massima di 140 Km/h. Il consumo è piuttosto basso: la Fiat dichiara una media di 5,9 litri per 100 Km. La Uno Diesel scala ben presto le classifiche delle autovetture a gasolio immatricolate in Italia e permette a molti utenti di fare il proprio ingresso nel mondo delle auto diesel. Il pubblico può sceglierla in due versioni:

• Base a tre porte,
• Super a cinque porte

Alla fine del 1983 la Uno, ormai saldamente in testa alle classifiche di vendita, si aggiudica un premio importante a livello di critica ed è eletta Auto dell'Anno 1984.

Nel Giugno del 1984 nasce la Uno SX, versione top di gamma dell'utilitaria torinese. Realizzata sulla base della 70 Super ed offerta in configurazione a tre e cinque porte, la SX offre di serie i fendinebbia, l'orologio digitale, gli appoggiatesta anteriori (di tipo inedito, realizzati in materiale plastico e forati), inediti rivestimenti interni (in tessuto, con fasce laterali in finta pelle) e volante a quattro razze. Esternamente si distingue per l'adozione delle minigonne posteriori e dei cerchi ruota della ES, dei passaruota e di un inedito terminale di scarico cromato.

Nell'Aprile del 1985, inseguendo una moda del momento (quella delle piccole "bombe") e per la gioia dei giovani appassionati, la Fiat presenta la Uno Turbo i.e.. La nuova arrivata è equipaggiata con un motore di 1301 cc e potenza massima 105 CV a 5750 giri/minuto, associato al cambio manuale a cinque rapporti ereditato dalla Ritmo 105 TC.
Contrariamente a quanto fatto da altri costruttori, la linea della Uno Turbo è stata personalizzata in maniera molto discreta ed elegante. A differenziarla dal resto della gamma ci pensano il portellone posteriore sormontato da un piccolo spoiler, lo spoiler anteriore, i fendinebbia, i cerchi in lega col marchio Abarth ed i passaruota in plastica già visti sulla SX. Nell'abitacolo invece dominano i colori rosso e nero, i sedili sono più imbottiti e meglio profilati, la strumentazione è la stessa della SX con l'aggiunta di manometro olio e manometro del turbo, i pulsanti dei vetri elettrici sono stati spostati dalla plancia ai braccioli sulle portiere. La Uno turbo vanta prestazioni mozzafiato nella propria categoria: velocità massima di 200 Km/h e accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,1 secondi.

Nell'estate dello stesso anno la gamma è interamente rinnovata in concomitanza con l'adozione di nuovi motori. La principale novità è rappresentata dall'introduzione del nuovo motore Fire (Fully Integrated Robotized Engine) 1000, che va ad equipaggiare la Uno 45. Il nuovo motore, con cilindrata di 999 cc e potenza massima di 45 CV a 5000 giri/minuto, che già equipaggia la recentissima Autobianchi Y10, è realizzato nello stabilimento di Termoli (CB). La Uno Fire raggiunge la velocità massima di 145 Km/h, ma va precisato tuttavia che le Uno 45 in allestimento base continuano ad essere vendute col cambio a quattro rapporti.
Elenchiamo di seguito le restanti novità apportate alla gamma:

• la Uno ES esce di produzione; il motore Fire è decisamente più parco rispetto al precedente motore ad aste e bilancieri, il che rende a questo punto superflua la presenza di una versione che punti ad un contenimento dei consumi di carburante
• la Uno 55 è sostituita dalla Uno 60. Il motore ha sempre cilindrata di 1116 cc, ma la potenza massima cresce da 55 a 58 CV a 5700 giri/minuto; la coppia massima è di 87 Nm a 3000 giri/minuto; sono stati adottati un nuovo carburatore doppio corpo e l'accensione breakerless (senza contatti) ed è stato ereditato dalla Uno ES il cut-off, che taglia l'erogazione di benzina in fase di rilascio. La Uno 60, disponibile solo in configurazione a cinque porte, raggiunge una velocità massima di 155 Km/h
• modifiche anche al motore di 1301 cc che equipaggia la Uno 70. La potenza massima è ridotta da 68 a 65 CV a 5600 giri/minuto, ma in compenso anche questo propulsore eredita dalla ES il cut-off. La Uno 70, disponibile unicamente in versione a cinque porte, raggiunge la velocità massima di 165 Km/h
• debutta l'allestimento SL (sostituisce l'allestimento SX), disponibile su tutte e tre le motorizzazioni a benzina. E' caratterizzato internamente dall'adozione di inediti rivestimenti interni in tessuto tweed, dal volante a quattro razze (ereditato dalla Uno SX) e dai nuovi braccioli sulle portiere che ospitano i pulsanti dei vetri elettrici (come sulla Turbo); esternamente la Uno SL ha ereditato i dettagli aerodinamici (minigonne laterali e cerchi ruota) della ES. La dotazione di accessori è piuttosto ricca e prevede tra l'altro i cristalli atermici, i vetri elettrici anteriori, la chiusura centralizzata, l'orologio digitale, i fari alogeni
• sono introdotti nuovi rivestimenti interni per gli allestimenti Base e Super
• la gamma colori si arricchisce di quattro nuove tonalità (in totale ora sono quindici)

Restano inalterate le versioni Turbo i.e. e Diesel

Nell'Aprile del 1986, al Salone di Torino, debutta la Uno TurboD, inedita versione turbodiesel, che vanta da subito un primato: è la più piccola vettura a gasolio sovralimentata in vendita nel nostro mercato. Il motore, con cilindrata di 1367 cc, deriva dal 1900 che equipaggia Ritmo e Prisma turbodiesel; la potenza massima è di 70 CV a 4800 giri/minuto e la coppia massima è di 115 Nm a 3000 giri/minuto. Esteticamente la Uno TurboD è riconoscibile per l'inedito paraurti anteriore (che ospita i fendinebbia ed una presa d'aria aggiuntiva), per il terminale di scarico cromato, per le inedite coppe ruota e per la scritta "Turbo D" sulle fiancate. L'abitacolo eredita molte componenti della Turbo a benzina: sedili (cambiano però i rivestimenti), strumentazione e plancia con console centrale. La Uno turbodiesel, disponibile in configurazione a tre e cinque porte, ha una velocità massima di 165 Km/h, ed accelera da 0 a 100 Km/h in 12,4 secondi.
bile in configurazione a tre e cinque porte, ha una velocità massima di 165 Km/h, ed accelera da 0 a 100 Km/h in 12,4 secondi.

 
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