Histoire d'A

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.. come spesso accade, è proprio quando tutto sembra avviato a un placido scorrere che gl'eventi precipitano.. in poche settimane di convivenza B comincia a esser scostante e ad accampar scuse sempre più inverosimili per i suoi tardivi rientri serali.. A, che non è nata ieri, dopo avergli concesso per qualche giorno generiche attenuanti che tengono conto delle di lei forse eccessive pretese, soprattutto in termini seral-gastronomici, inizia a mangiar la foglia.. qualche giorno, appunto.. in breve, infatti, ormai sazia del vegetale (detta foglia), A si rende conto che è il caso di passare all'azione e decide di pedinare B.. cosa non facile considerato che quel B lì è atletico sul serio, accidenti a lui.. corre quando guida, corre quando cammina e sembra correre pure quando sta fermo, tanta è la sua inclinazione a sgattaiolare... ma A non demorde e s'affida alla city bike che B (avendo raggiunto quell’età in cui l’uomo medio, tanto misteriosamente quanto immancabilmente, s'imbatte in una fino ad allora sopita passione girardenga, alimentata forse dall'inconfessata speranza d'acciuffare una maglia rosa prima dei cinquanta o, più verosimilmente, di simularne almeno una fuga) si è regalato per il compleanno.. come il nostro lettore si renderà ben conto, è uno sbiciclettare non privo di pericoli, tanto che, pedina e pedala, pedala e pedina, A rischia più volte rovinosi impatti con il tram di corso Margherita, con l'ambulante di piazza delle Erbe o col solito crossover bianco di via dei Tigli che una volta quasi la mette sotto ('ma non l'ha ancora capito, quel tonto, che io qui ci corro contromano?!.. che di traffico non ce n'è, la pista ciclabile è piena di buche e poi.. ma lo vede o no 'sto pancione?!').. eppure i pericoli corsi e scampati, le scapicollate salite e discese non la fermano.. ché, come si sa, quando il sospetto si fa strada, l'orgoglio si fa bolide..   amy macdonald: run