.. la quiete che si respira sul campo di battaglia dopo una vittoria è spesso solo presagio di nuove tempeste.. la fiera amazzone, con le mani ancora calde delle vibrate corde dalle tante, letali frecce scoccate, lascia scivolare gl'occhi sullo sconfitto avversario e, da lì, sui più lontani, aperti orizzonti e pascoli e cieli.. e nel punto estremo di quella calma e di quel lucido guardare scorge se stessa, specchia le proprie ragioni e le irragioni, smaschera motivi e coscienza.. coglie il senso esatto di quel suo lottare e di quel vuoto desiderio di riconquista.. ed è così che A capisce che, beh.. mica lo ama più, quell'uomo trafitto a preda che le giace accanto.. è uno sguardo fermo quello che rivolge al dormiente B mentre chiede stupita a se stessa 'ma ha sempre russato così tanto, 'sto pirla?'.. forse per reazione al placido ma spietato veder se stessa come misera vittoriosa perdente o forse per assestare il finale, incontrollato colpo di grazia alla sua vittima che pare ora vincente traditore o, non lo escludiamo, come semplice condizionato riflesso volto a far tacer quel roboante scempio di via nasali e cavità orali, A, nel cuore pacifico della notte, lo butta fuori dal lettone con una spinta tattica degna del più consumato lottatore di wrestling.. l'ultimo di lui ronf non fa però in tempo a zittirsi in quello schianto che sa di comodino-lampada-antadell'armadio-tappeto-pavimento che lei viene colta da improvviso malore.. è come un precipitar di quiete, un senso di distacco che le esplode in corpo, un perder intero che le svoragina dentro, come dovesse morire lì.. ed è in quegli istanti di muto smarrimento che rivive tutti i suoi abbandoni e viene invasa da un subitaneo quanto tardivo senso di colpa nei confronti di C che aveva lasciato solo, senza nemmeno legare un biglietto al collo dell’iguana (e qui s’accorda col buon dio e giura solennemente di contattare il povero ex almeno per gli auguri di natale.. semmai le fosse stata fatta salva la vita, ovvio).. ma non c'è più tempo.. è solo un pulsar tra una sistole e una diastole che, come riscossa dalla sua trance di contrazione, sfocia in nuovo grido di guerra: ‘aaaaah.. le doglieeee.. BBBBBBBB!!!' ('che cosa diamine ci farà sotto al letto proprio nel momento del bisogno, 'sto coniglio?!')..rachael yamagata: quiet
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.. la quiete che si respira sul campo di battaglia dopo una vittoria è spesso solo presagio di nuove tempeste.. la fiera amazzone, con le mani ancora calde delle vibrate corde dalle tante, letali frecce scoccate, lascia scivolare gl'occhi sullo sconfitto avversario e, da lì, sui più lontani, aperti orizzonti e pascoli e cieli.. e nel punto estremo di quella calma e di quel lucido guardare scorge se stessa, specchia le proprie ragioni e le irragioni, smaschera motivi e coscienza.. coglie il senso esatto di quel suo lottare e di quel vuoto desiderio di riconquista.. ed è così che A capisce che, beh.. mica lo ama più, quell'uomo trafitto a preda che le giace accanto.. è uno sguardo fermo quello che rivolge al dormiente B mentre chiede stupita a se stessa 'ma ha sempre russato così tanto, 'sto pirla?'.. forse per reazione al placido ma spietato veder se stessa come misera vittoriosa perdente o forse per assestare il finale, incontrollato colpo di grazia alla sua vittima che pare ora vincente traditore o, non lo escludiamo, come semplice condizionato riflesso volto a far tacer quel roboante scempio di via nasali e cavità orali, A, nel cuore pacifico della notte, lo butta fuori dal lettone con una spinta tattica degna del più consumato lottatore di wrestling.. l'ultimo di lui ronf non fa però in tempo a zittirsi in quello schianto che sa di comodino-lampada-antadell'armadio-tappeto-pavimento che lei viene colta da improvviso malore.. è come un precipitar di quiete, un senso di distacco che le esplode in corpo, un perder intero che le svoragina dentro, come dovesse morire lì.. ed è in quegli istanti di muto smarrimento che rivive tutti i suoi abbandoni e viene invasa da un subitaneo quanto tardivo senso di colpa nei confronti di C che aveva lasciato solo, senza nemmeno legare un biglietto al collo dell’iguana (e qui s’accorda col buon dio e giura solennemente di contattare il povero ex almeno per gli auguri di natale.. semmai le fosse stata fatta salva la vita, ovvio).. ma non c'è più tempo.. è solo un pulsar tra una sistole e una diastole che, come riscossa dalla sua trance di contrazione, sfocia in nuovo grido di guerra: ‘aaaaah.. le doglieeee.. BBBBBBBB!!!' ('che cosa diamine ci farà sotto al letto proprio nel momento del bisogno, 'sto coniglio?!')..rachael yamagata: quiet