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RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO - CONTEMPORANEO

Post n°59 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani

1996

 

Da Per more

La memoria dei bambini,

finch'è intera, trattiene fotogrammi

che in un anno o anche meno, sotto l'ombra

della vita, saranno puro oblio.

L'istante che (parlavano il linguaggio

degl'implumi) si dissero: Coraggio! –

sul punto di venir strappati al nido

oscuro e caldo. – Coraggio! – a sé e a quella

che travagliava nel metterli al mondo.

Poi, là nel mondo, i colori, la vampa

di clorofilla dai viali intorno

alla clinica, i primissimi lampi

di ciò che un giorno avrebbero chiamato

albero. E i vetri, dentro, che s'appannano

al fiato delle suore, bianchi cigni

che non cantano, in spola tra un battesimo

e un compianto… Quando il corpo non è

ancora la stravagante zavorra

dell'anima, e insieme si ridestano

insieme s'addormentano, gl'implumi,

e non serve che preghino: sicuri

planano sui grandi laghi del sonno

(come un remo la grazia, come un'ala)

………………………………………

1997

Fine di secolo

Pessimi nuotatori tutti e due.

Chi ci aveva suggerito di prendere

la barca? Forse il terzo che non esiste

o non si lascia, tra un padre e un figlio, scorgere.

E i remi, che disastro. Avevamo, ciascuno,

i calli alla mano destra, ma per abuso di penna.

Il lago era un incanto, specchio di molta montagna,

approdo escluso dai troppi recinti,

palizzate e cancelli torbidi nel riflesso.

Come succede nei sogni, nulla emetteva suono,

nulla invitava a parlare. Tacevano

anche le doghe, a una a una cedendo.

I remi troppo corti per far leva sul fondo

benché fossimo ancora presso la riva.

Così finiva il nostro novecento.

1997

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