Radio Ariel

30 forse tra dieci

Non litigo quasi mai. Con la Rora, dopo otto anni di amicizia, mi sono incazzata davvero due volte: la prima volta perché mi aveva tirato la cenere negli occhi volutamente, la seconda perché mi aveva dato buca ad una serata che era importante.
Ieri sera ho litigato pesantemente con uno sconosciuto.
Si è avvicinato con la scusa dell’accendino e ha iniziato a parlare di sé: io e il latinoamericano, io e le discoteche, io e i pr e blabla tanto inutili quanto noiosi.
Poi ha iniziato a trattarmi in modo sgarbato. Gli ho detto di moderare i toni.
- Io non mi adeguo a una ventenne
- Ah, già, come ho fatto a dimenticarlo, bisogna portare rispetto ai trentenni. Ma va!
E dire che a me i trentenni, come categoria, mi stanno simpatici.
Mi sono girata, intenzionata a far cadere la cosa. La volpe ha iniziato a parlare male di me, ascrivendomi nella fantomatica categoria dei ventenni, cioè stupidi mocciosi che non sanno cosa vogliono.
- Guarda, ciccio, che ti sento perché siamo a un metro di distanza
- Ciccio a me non lo dici
- Allora evita di dire che sono una fighetta perché manco mi conosci
- Io posso dire quello che voglio
- Non credo
Non ricordo cosa ci siamo detti poi, so che, dopo uno scambio di battute, l’ho invitato ad andarsene dal tavolo.
- Io sto dove mi pare
- Bene, allora me ne vado io
È intervenuta la Mela, chiedendomi se volessi fare cambio posto.
- No, no, Mela, io me ne vado proprio
E me ne sono andata, a bailar, lasciando l’arrogante trentenne maleducato lì.