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tutti a Londra?

Post n°6 pubblicato il 19 Ottobre 2006 da massiuk
Foto di massiuk

Oggi è ufficialmente il mio primo giorno da disoccupato. Bene, ne ho già trascorsi una discreta quantità, ma in un certo senso, oggi è un pò diverso dagli altri; ho quel senso a metà tra il tranquillo-rassegnato ed il navigato, dic hi insomma queste cose qui le vede ormai da tempo..

Faccio lo scrittore solitario, chiuso in un bar di old street, al quale volentieri avrei "droppato" (portato per la gente civile..) il mio cv ma forse lo scatto d'orgoglio di chi, magari, pretende dopo aver gavettato su e giù per la capitale del regno quasi due anni, un minimo di precedenza sui "new arrivals" ha la fine la meglio.
No, a questi lavoro non glielo vado a chiedere...

E' una pratica strana, una cosa che non conosciamo granchè in Italia, ma piuttosto diffusa da queste parti: chi è appena arrivato va nel più vicino internet point, vere e proprie "multisala di nazionalità" dove viene mostrato ogni accento e tratto del volto che il genere umano pòossa concepire, scrive fiumi di esperienze vere o false, vite reali o parallele (dal "dog sitter" al dirigente di banca) ogni arma è valida per cercare di impressionare il 'manger' di turno e poi si prodiga in una incessante processione per bar, negozi, ristoranti ed ogni altra attività dotata di una vetrina altezza strada e di un ingresso.
La maggior parte di chi fa il "job seeking" door-to-door è appena arrivato, non ha molta esperienza a Londra, conosce poco l'inglese e la città.

E' frustrante a pensarci bene; conosco questi meccanismi tanto bene che potrei ripetere passo-passo ciò che viene detto al bancone: "I'm looking for a job", in tutti gli accenti possibili ed immaginabili (quelli di casa nostra sono davvero un bel numero..) "have you got any vacancy" o il più professionale "Can I speak to the manager" che tradisce il terrore di trovarsi davanti un figlio di puttana di barman - e a volte è così eccome...-
La risposta è nella quasi totalità dei casi un formalissimo ed educato sorriso, seguito dal monosillabo universale "no", a cui procede incalzante un "may I leave my CV" (posso lasciare comunque il CV) al quale il briciolo di umanità di chi per lavoro deve saperla gestire, affiora ed allora un sorrisetto poco convinto ed un "yes, of course".
Tanto il CV finirà nella pattumiera, nel cassetto, nella scatola vuota del gin o in qualsiasi altro angolo dove nessuno lo possa vedere. Ma si sa, anche fuori dall'Inghilterra, che la forma qui è sostanza, quindi..

Allora mi viene da pensare: perchè vogliamo così "tanti", tanto, lasciare l'Italia?? Che ci ha fatto??
Bella domanda del cavolo... Eppure nessuno sa rispondere.
Londra è letteralmente invasa di italiani (e non è il gioco del relativo: gli spagnoli dicono "lettralmente invasa di spagnoli o i francesi "lettralmente invasa di francesi"..) ma, come un amico mi faceva notare, "l'italia sembra un paese tanto bello, perchè scappate tutti?"

Se hai più di 50 anni forse, altrimenti tra divieti, imposizioni, regole parentali ed assurde gerarchie il gioco dell'oca della quotidianità italiana ti divora anche quel minimo di passione che dovrebbe animare chiunque è "giovane", a prescindere dall'età anagrafica.
Oggi il Papa ha rilnciato l'ennesimo monito contro il mondo moderno: verrebbe da dire, se gli piace tanto il Medioevo perchè non ci va lui.. ed invece soffre di solitudine e ci vuole tutti con sè.. strani questi religiosi, vedono sempre cose che noi comuni mortali non riusciamo a vedere e mai una volta (per errore dico..) che vedano disoccupazione, condizione giovanile e sfasci del clientelarismo.. è sempre colpa dei laici, del divorzio, dell'aborto, della cannabis, degli omosessuali, delle tette rifatte, di internet, dell'i-pod e della musica techno..!! E che cavolo, manco d'impegno uno riuscirebbe ad essere tanto cattivo !!!
Eppure uno queste cosacce le fa tutte insieme, il clero si incazza ed ecco che, da cose serie, si finisce a parlare di questioni universali irrisolvibili, tutti scontenti e disoccupati come prima..
I giornali danno eco a cose che si leggono uguali-medesime-identiche- da decenni, sempre nella stessa salsa e mai una sola volta che qualcuno si accusi dicendo "stiamo sbagliando noi".

Allora i giovani continuano ad essere disoccupati ed a non volerci proprio stare in un posto che censura tutto, tarpa le ali e si muove sulle regole di una religione (il che significa sulla base di prepotenze eteree ed incontrollabili)
Eppure il fatto è che tanta gente scappa qui e lo fa, non perchè l'Inghilterra sia il paradiso, ma l'ipocrisia e l'arroganza inglese sono decisamente meno dannose dell'autoritarismo e del fascismo -genetico- italiani.

 
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aaaaahhhhhhhhhhhh come ti invidio :-)
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