Tony Albert Brewster - T.A.B.
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# 290

 Un'oncia di stagioneLe mie foglie si dipartono in questo sussulto d'autunno, scendono giàcome se ottobre fosse morto, oppureindecise di quale agonia languire si stringono meravigliate alla corteccia. Nebbia e percorsi, sandali e mestizia,così attraverso il sentiero superiorealla valle, avvicino il mio sentore aquello della natura spenta, aspiro la bruma e sento supino, poi, l'umido.Everything?
 

# 289

 Dalla fine all'inizioSollevami con frasche di betulla,Finlandia e Sud eterna notte e abbacinante sole, stringimi che il calore non si disperda e lasciami quella risata onesta,che ne faccia un libro.Potrò averti vicinamentre gli altri si allontanano,perché doni vita, perché allarghi il cielo,alla ricerca d'un satellite follee d'un incontro stropicciato.Beccheggiate rocce che fanno male ai piedisino alla…
 

# 288

              Da bambino una volta sono stato su quel fiume. C'era un punto del fiume – non ricordo bene – credo fosse una piantagione di gardenie, o comunque una piantagione di fiori... adesso è in stato di incuria e pieno di erbacce, ma almeno per cinque miglia sembrava che il paradiso fosse sceso sulla terra sotto…
 

# 287

 EonePiove sul bagnato,e la brezza intensaincrespa il bacino,muove frattagliedi residui d'orovero, in un'età altrui.Un tempo facevano la fortuna di disperati,adesso, che il valorescarno e crudele smarriscono,affiora la mia, di buonasorte.
 

# 286

 Nein, du hast nichts verpasstHo appeso i fili al ramo.Per comunicarmi, perstendere i pannipuliti, ad asciugare le lacrime, ma anche ii sorrisi.Ho gonfiato la tela,sottilissima,al dente di leone.Perché spalancasse,finalmente, le ganascedel Paradiso, e partisse.
 

# 284

AzimutLe lune sono sole,come i lunatici.Ma i Soli riluconoinsieme, quasi mistici.
 

# 283

 InterlineareLe leggende, come Fatimahanno un magmadi antropoidi, miocenee Fede.Aggruppano salterie agiografia, insiemeall'uomo nudoin croce.Affondano nella lavadel giardino corroso,ma già pronte a parlare di nuovo: rudi e steppose.In ogni scheggias'aggruma il cipigliodel cielo, e la continenza abdica.Si separano le acque,e l'Uomo che vi camminavasopra, scompare, giallo;verzura di Dio in poltiglia.
 

# 291

 VergineNon appartengo a correnticapricciose,a refoli maleducati.Non inseguo lo stormiredei cipressi,all'apice del rio insano.Mi affido alla tua salute,e nella fratta della tua Bassapongo, segreto, la mia scia.
 

# 290

 All'AccettazioneSono Arrivato. Sono seduto.E il Nasturzio si solleva,osserva mee il mio micio,dagli occhi malcerti.Mentre lui si leccala coda,Io abbraccio il prato.Lo asciugo, senza voleredalla rugiada,e ci alziamo, Nuovi.
 

# 289

 PermianoDicembre era alto, troppo. Io ne avevo voglia,così presi la scala,tecnica ed ergonomica,di mio padre.E assunsi i rischi dell' ascesa,staccandomi dagli altri.Quando fui alla sommitàlevai la stella,dalla grata della volta.Nel frattempo il nuovoanno non irrompeva,e l'astro diventava come papà:Nudo.
 

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