Tony Albert Brewster

# 101


CandelaLa notte ti disegna sulla parete, ben incorniciata dal buioe raccolta in un raggio che mi sembra smisuratoi porticcioli sono già insonnoliti, infreddati e solo Io in questo paese mi sciolgo insieme alla tua stearinavedo consumarsi la paraffina mentre chino la mia ombraa invaderti, candela. Non so cosa sto facendo: forsesto componendo, forse sto disegnando mani capovoltee soli spenti su una pianura cosparsa di penitenti.Forse, mio stelo bollente, sono impegnato a rovesciareinchiostro sulla pagina tentando di immaginare nottimeno belle di questa, dove la mia tenzone con il personaggio si offra in una prospettiva complicataforse mi cullo nella pura sintesi dello stoppino e indovino parole random sotto il sego, affiorandolein superficie come sopra a un lago di inferno:potassio umile, riverenti peccatoriche con la parola stanno a metà, e con il gestosi elevano completi nel mezzobusto dannato.Sicuramente lego i periodi in una stretta cordataperché non sfuggano, e diviso tra poesia e prosa pilucco espressioni come ciliegie insaporendomile dita, comunque stai sicura: non sto bluffando.Quando l'aria avrà raggiunto il mattino tu saraiconsumata, e i miei dividendi saranno nudi per tuttivaste chiazze di materiale ceroso testimonierannobattaglie e intontimenti, crepe e stucchi formalinon sarò un artista ma avrò intagliato come un artigianogrezzo, e lasciato i trucioli bianchi sulla tavola, servotuo, mozzicone di luce, pace a scalpello in migliaia di rivoli solidificati per un quaderno a scacchi.