Tony Albert Brewster

# 194


Era ieriOra che la goccia ultima è scesa dalla fontanae la notte ha girato la chiave nella toppa, posso riderecome un tossico da calice o una farfalla ebbra da pistillo,riesco persino ad amare ogni disgrazia e a valutare freddamente l'armistiziotra ulcere e cuore.Un giorno ho scordato nel mazzola carta migliore ma non mi sono pentitoperché non credevo nell'ineluttabile  e ogni ora seccava al sole simileal buon tabacco, vedevo il futurocome un criceto nella ruota,fantasticavo di ritorni e partenzesenza dolori e stamina: questo era il risultato della gioventù morale.Potrei anche adesso suicidarmi aggrappato a un ricordo, al tempo stesso ergermicon disincanto, posso tutto.Raggiunto è il silenzio e la perfettaseparazione del pensiero in due parti equamente distribuite;forza e disperazione hanno il loro corso,muto è il fucile e in un angolo ma vuoto è anche il cappioche dovrebbe impiccarmi,rabbia e nostalgia si scambiano baci,credo in un dio bastardo e flagellatoche alla venticinquesima orarinasce e sparge benedizioni.Vi sembro fesso ma i girasolisono una realtà, piegati verso l'oscurità rimbalzano nei raggi, niente li allontanadalla visione pura e semplice. Consideratemi, se gradite, anche una graminacea, sorgo, loglio, festuca,incisi dalle gelate ma pronti, dietro il vostro dito,a spuntare e a fare l'amore.