Tony Albert Brewster

# 215


 
L'IstrioneSe gireranno la mia testa con brusco movimentoci sarai ancora?Se sarò ben pressato in un'urna cinerariaci sarai ancora?Sai, la storia non si ripete due volte, itera sempre e quando annego respiro te anche se unicamente un'immagine rimane ma è sufficiente per non andarsenesecondo coscienza popolareOra vedo chiaro e a pelo d'acqua scorro verso chiunque sia stato a donarmi gioia e orgoglio,mi bastano stelline e crepitii Transito e noto muoversi il mondoaffannarsi milioni d'esseri, braccialettid'angora, nuovi negozi e gambe.Io sono in territorio paludoso adesso,avanzo con discrezione, un po'come sentire il caos e mangiare radici amare. Questo mi rappresentaSelvaggio in doppiopetto, dialogatoreinstancabile e rimosso anacoreta,sul fianco della civiltà e spessocoinvolto in incursioni con simili,ferita nel costato da cui scorreun torrenteEcco, vi lascio: il fluire del percorsoha già ripreso. Cade dal mio stesso corpoe mi porta lontano, dove le nubi, in alto,sono viola e le ceneri galleggiano miracoloseSì, lettori. Sono un fantasma ma non rovinerò la vostra solitudine. Sono morto da alcuni giorni e mai ho ho avuto simili soddisfazioni,placare i sentimenti e sanare, non visto,le disperazioni. Bello evaporare, bello nuotarementre la civiltà si fa più corta e, forse, più accogliente,bello essere ovunquee in nessun posto.