Tony Albert Brewster

# 231


 
Giorni, e ancora giorniAvevo, possedevo, amavo qualcuno cheè inabissato o volato(quel giorno non lo voglio ricordare),raccontavo storie e ansimavo in distese dinontiscordardimé,sniffavolunee da un pezzo di bosco mi osservavanomarmotte, lupi, rane, scie di uccelli.Tenevo tra le dita zolle di guerraun tempo in augeora solo reduce.Lei mi aiutava a sterilizzare le porteattraverso cui non volevo passare,parlava con un ricciolo sopra la bocca e le sere come queste mi abbracciava e indicava ogni albero scortecciato dai picchi.Girovagavo e, vi dico, felice lo ero bazzicando falò di drifters,assumevo lei non era necessario altro.Non avevo le tasche colme di roba.Non piangevo e non ridevo isterico.Masticavo, solo, fili d'erba le giravo il braccialetto;baciavo le sue braccia stupendomi ogni volta che rilucesse tanto quanto le pupille.Bastavamo a tutto e lanciandoci dall'altodei sogni non potevamo non intrecciarci fino a cadereed emanare vapore di corpi.spazzolavamo, sì, casaed era facile vivendo in uno scialle.