Tony Albert Brewster

# 253


 
Troppo denso per una stillaScrivi.Che non ti stanchi, prolificamentre i gigli strappati tempestanoil parabrezzaè una bufera benaugurante, amore.non è difficile pescare nell'aria persino del polline stanco e cortese.La tua paura non mi sradica, invece;al contrario mi fa più vicinoe quasi umano, rivivo l'epica,poi mi arresto.Non ho captato che piangevi e ti rannicchiaviquando il mio volto diventava porpora,non ho capito che pensavo a mee vedevo te come un pareo nella neveè il mio difetto: seguire e non essere inseguito;è fradicia corteccia l'invulnerabilità che spaccio agli sciocchi,forse autodistruzione per i Reo serpenti a sonagli nell'attico che divorano dita partendo dalla giustizia.è il mio difetto: le nuvole nella testae il massacro di maggio,quando si odora il sanguee si sputa il silenzio.