Tony Albert Brewster

# 258


 
Guardiamo quello che vogliamo vedereLe case, le vedete, ma non vi illudete,vetri rotti colore scrostato nidi di uccelli paura.Quella vita aggregava, il mio umoredissocia in ogni molecola chenon sia dissolta,se mai si dissolva.Traverso l'erba alta, il pratolascio strani disegninel girare a vuotoall'alba a mezzogiorno.Li vedranno dalle porte sfondatedalle finestrelle sbarrate?Voglio parlarvi per questo vago è il mio giro,decifratelo macerie!Ogni oggetto ch'era ricordo ora sembra muffa alla bocca,la canicola batte forte Sul legno sento calorepure sul chiavistello quell'afa tumorale (benvenuti ragni con le vostre tele)e dal poggiolopungolo il mio occhiosull'erba tutta piegata,i segni che ho pettinato con sneakers nel vecchio giardino,già qualche stelo si rimette verticaleE andrò via, tempo un'orala mia Nazca privata scomparirà,nessuno scenderà dalle marce scaleinterne per togliermi il terrenosotto i piedi Fornirmi evidenza che esistete ancora