Tony Albert Brewster

# 204


 
GlossolaliaI La notte mieteva arpie senza ingannarsi con le tregue, passeggiava una lunadi stenti ravvivandosi dei capelli stenti,mentre lustravo lame di cuori in una stanzacorollario di viaggi mai abbastanza rimpianti.IIAl fondo di un sonno impossibile galleggiavanomosche stupefacenti, cresciute in un lampo quando i miei occhi si erano distratti inseguendo streghe, cumuli di incantesimi sfattiverso picchi di una vita illustrata a memoria.IIIHo la mano che trema e la palpebra inquieta,le lucciole si accalcano sul davanzale e la pauracrea stirpe, ignara di storie e affamata d'un unico sollievo passato a miglior vita in tiepide bolle su fondamenta rade, sopra stagni pregni.IVAccenderò una candela votiva e congiungerò le mani.Adesso che le ore diventano minuscole e impulsiveappaiono persino le ombre alle pareti in soffice morte,in brossura di testi sacri dentro pallide unghie, e oceanidi buio da contrastare ben armato. Vè trappola e crisi, cisti asportate di sogni da chirurghi malcerti, sostengo tutto il peso da un armadio a una sedia,convinto che l'alba è una fitta nel petto, ma ben accoltanello stesso istante che ricordi diventano plumbei e rovinose speranze si fanno prima rovi, poi pianta.