Tony Albert Brewster

# 260


 
La macchina del tempoSono arrivato. A casa, voglio dire.La Casa è vuota, come giàvi ho raccontatoin altre occasioni. Ho una gattache mi fa ridere da pazzi, e lepareti che non si richiudono,contro di me.Quello avveniva prima...Forse durante quello che ora mi apparesimile a un secolo fa;Ho caldo poiché è ormai stagionee le tapparelle non sono abbassate,non mi premuro di allontanare la Lunada dove sta:già lo fanno in troppi.Lancio sul divano la maglietta,e mi conto le costole,sei chili persi in un mese, senza diete,lavori pesanti, palestra,semplice Battaglia contro il proprio Ioimpudente e malvagio,le fondamenta del cervello:TALAMO, IPPOCAMPO e AMIGDALA.Vedi, queste particolari sezionispesso mi hanno fottuto.Ripulirle non fu una passeggiata.Non ho televisione,per questo che gusto vi sarebbead accenderla?Ho un magnifico stereo, al contrario...Mi è presa la passione dei lunghi DJ SET scaricati, quelli che sannocostruire un'atmosferaBattito dopo Battito,Groove dopo Groove.Mi munisco di cuffie Sennheiser perché è tardi.Li analizzo e agito il corpo,persino lascivamente, mi accorgocon un altro sorriso,forse il decimo consecutivo in pochi minuti. La gatta gratta alla porta e la lascio regalarmi un pezzo di sfinge che gli pende dalle pupille dilatate.Mangia pococome me.Mi  accorgo che siamo diventati asceti,romiti di un'anima ancestrale,stiliti della Forma e Starets nel bosco disegnato oltre le mura inutili,verso le colline e, anche meglio,nel pieno della selva.Mi siedo mentre la musica colma lo Spazio,la gatta si accomoda sulle mie coscee chiediamo via libera(Le luci non sono accese);Pochi secondi e ci inoltriamo insieme all'altro capo del Buio,e cosa mi balena, innanzi a una mentedisinnescata?Luce. Consideratemi pure un follema Io vedo ossessivamente e puramenteBagliori.Che si riversano e ci elettrizzano entrando in un circoloche non ho disegnato,ma per tanto e tanto tempoImmaginato e strutturato.Da vero Scienziato dell'Impalpabile.