Tony Albert Brewster

# 283


 
Gloomy hooliganIn uno slargo poso attrezzi e anelli,collane etniche e paradossi buddisti:l'intento a essere miglioretenendosi il vecchio vizio.Osservo tutto il mucchietto, e annuso il bruciatoche l'aria mi trascina alle narici, una pirada qualche parte: Gange? Vientiane?O solo me stesso, che senza accorgermi brucio?Può essere ossigeno, come può essere disincanto.Giungla o asfalto metropolitano: ovunque inseguo una disciplina dei sensi, ma mi sfugge in ogni momentorapprendendosi, invece, intorno al fuso di un "certo" destino.Occorre allontanarsi, piegare a sinistrae poi sempre diritto, sino all'olmo isolato all'apicedella strada. Un po' spento forse;Ma non esiste nulla che non si possa riavvivare.