Creato da flaverd il 08/04/2010
 

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"L' Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immagine nell' anima: qui è la chiave di tutto". Goethe

 

 

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"U gabillotu":tradizioni e curiosità siciliane

Post n°111 pubblicato il 14 Ottobre 2010 da flaverd
 

L’albero che impera in questo triangolo di terra di Cutrone,
di proprietà di mia moglie, è il carrubo ( termine scientifico : Ceratonia siliqua).
Non appena si varca il cancello d’ingresso, ti si para dinanzi un
maestoso carrubo di venti anni circa.
In tutto il terreno che circonda la casa ne esistono, tra vecchi e giovani, sedici.
L’ingente numero di piante esistenti in questo piccolo fazzoletto di terra
(circa 1.000 mq), mi ha indotto ad effettuare delle ricerche, che hanno
dato sorprendenti risultati.
Ho scoperto che Il carrubo è originario
del Mediterraneo orientale (Turchia mediterranea, Siria, Israele, Libano).
Una deduzione storico familiare, mi suggerisce di riconoscere
che i carrubi di Cutrone sono di origine romana: non per niente mia moglie,
la proprietaria, si chiama Flavia.
Il termine “carrubo” deriva dall’arabo
Kharrub o Charnub; anche il termine “carato” che indica il seme
del carrubo deriva dall’arabo “qirat”. Furono gli arabi ad utilizzare il seme
del carrubo, per la sua uniformità, come unità di peso per i diamanti,
le pietre preziose, le perle e l’oro.
Fino al secolo scorso la coltura
è stata utilizzata per l’alimentazione del bestiame (bovini, ovini, suini 
soprattutto equini) e per l’alimentazione umana. Oggi la coltura è in decadenza,
ma la proprietaria Flavia ne impone la coltivazione.
L’albero del carrubo è molto longevo, ha uno sviluppo lento,
è sempreverde e presenta una chioma folta e molto ampia,
il diametro raggiunge e supera i 10m. Una pianta adulta di carrubo
può produrre 100kg di frutto da cui si ottengono 10Kg di semi
di carrube (carati).
La polpa è costituita per il 10-30% da glucosio
e saccarosio, per il 20-58% da mucillagine, cellulosa (10%) e
da un 8% di proteine. Questa componente proteica  rende i frutti 
 estremamente preziosi. Oggi la polpa è destinata esclusivamente
alla produzione di “Cacao” un surrogato del cioccolato povero di grassi
e privo delle sostanze eccitanti tipiche del cioccolato.
Molto più importane
 della polpa  è la farina di semi di carrube utilizzata nell’industria
alimentare, farmaceutica, tessile e cartacea.La farina è costituita
per l’80% di “carrubina” una gomma naturale composta di cannoni
e galattoni che ha la capacità di assorbire acqua per 100 volte
il suo peso.
Per questa caratteristica è utilizzata come
addensante nell’industria dolciaria soprattutto per la produzione
di stabilizzanti per i gelati. Per le sue proprietà astringenti,
antidiarroiche e rinfrescanti è utilizzata anche nell’industria farmaceutica.  
Le nostre nonne un tempo preparavano con le carrube mostaccioli,
biscotti, pasta, dolci, mostarda, marmellata di polpa macinata e,
con la polpa torrefatta un gustoso surrogato del caffè e del cioccolato.
Ancora oggi , con la polpa, si ricavano liquori eccezionali, paste, sorbetti
e sciroppo.

 

 

 
 
 
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Ratorio è un termine dialettale da noi italianizzato. Indica oggetti o persone che, per essere antiquati o inutili, vanno collocati in soffitta. Facendo la dovuta autoironia, abbiamo scelto di definirci così (la y finale dà tono al termine stesso). Non ci rassegniamo, tuttavia, a rimanere relegati in soffitta, anzi... Questo blog ci da la possibilità di far conoscere la nostra cittadina, Sciacca (Ag), i suoi artisti, i suoi monumenti, la gastronomia,le tradizioni popolari, i  pregi e i difetti di una collettività che sta irrimediabilmente perdendo la sua identità.Al recupero di tale identità e al suo mantenimento mi auguro che collaborino tutti i miei amici ratory di Sciacca!


 

 

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