Creato da flaverd il 08/04/2010 |
ratòrysciacca
"L' Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immagine nell' anima: qui è la chiave di tutto". Goethe
Le melecotogne chi le apprezza più? Eppure sono buonissime, sia crude che cotte. La mela cotogna è considerata un toccasana a tutti gli effetti: vanta infatti proprietà toniche, astringenti ed antinfiammatorie dell'apparato digerente. I tannini contenuti nella mela cotogna sono in grado di proteggere la mucosa dell'intestino. Lavare le mele cotogne togliendo bene la peluria che le ricopre e, senza sbucciarle, tagliarle a pezzettini , buttando via solo i semi e le eventuali parti guaste. Mettere i pezzetti in una pentola e versare acqua fredda fino ad un dito al disotto del livello delle cotogne, coprire e lasciare cuocere a fuoco moderato fino a che la polpa sia tenerissima, quasi sfatta. Spegnere e lasciare raffreddare, coperto. Frullare, poi, con tutta l'acqua di cottura ; pesare la purea ottenuta e mescolarla, per ogni Kg, a mezzo Kg di zucchero. Versare in una teglia di alluminio, larga tanto che la purea non superi i 2-3 cm di spessore. Porre la teglia su fuoco moderatamente vivace e cuocere mescolando frequentemente con un cucchiaio di legno a punta piatta in modo da staccare bene dal fondo e non far bruciare la frutta. Quando il composto ha raggiunto una consistenza tale che dal cucchiaio cade solo scotendo, versarlo su un ripiano coperto da carta da forno e stenderlo a pareggiarlo con la lama di un coltello fino ad ottenere approssimativamente un rettangolo dello spessore di un paio di centimetri. Lasciarlo asciugare per due giorni in luogo aerato. Capovolgere, poi, sempre su carta da forno, e lasciare asciugare per altri due giorni. Tagliare quindi a pezzetti regolari, avvolgere in pellicola trasparente ciascun pezzetto e riporre in luogo fresco ed asciutto: si conserva per anni.
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Alla maniera della mia amica Antonietta e di noi ratory, delle sfince davvero speciali impastate con ricotta di pecora. Dolcissime e morbidose. Dosi: 600 di ricotta, 300 di farina, 3 uova, 3 cucchiai di zucchero, una bustina lievito x dolci, un pizzico di sale, buccia di limone grattugiata.Si impastano tutti gli ingredienti e si friggono , senza bisogno di lievitare.Sono buonissime.Attenzione a usare l'olio giusto, di arachidi e alla giusta temperatura. |
Ci sono alcuni prodotti di stagione, da noi considerati delle veri e propri "cenerentole" della tavola. Tra questi , il melograno. Lo si mangia per passatempo, se ce le regala qualche amico che le ha in campagna, per decorazione di alcuni piatti da gourmet. Invece, ha ottime proprietà e il suo succo fa tanto bene. si può spremere con lo spremi agrumi o con lo schiacciapatate.Viene fuori questo succo dal colore meraviglioso e dal gusto magnifico... ll frutto del melograno è particolarmente ricco di sali minerali quali potassio, manganese, zinco, rame e fosforo; in quantità minore troviamo anche ferro, sodio e calcio. Abbondante anche la presenza di vitamine: A, B, C, E e K. Oltre all'acqua, che naturalmente rappresenta l'elemento principale, troviamo zuccheri, fibre e grassi.
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Alla faccia della democrazia! In merito alla banale questione del mercatino rionale alla Perriera,abbiamo avuto in questi giorni allo specchio la faccia di chi ci governa al Comune.L'ultimo? Un consigliere comunale di maggioranza che dichiara:"Il mercato di San Michele non si tocca!" E chi te lo tocca? Ma tu ci sei andato di recente, caro consigliere, al mercato di San Michele?Io si. Non ci ho trovato nulla di interessante da comprare. Solite cianfrusaglie. ma questo non è rilevante, ai fini della questione. Quello che tengo a sottolineare è l'atteggiamento di chiusura che alcuni amministratori,(per fortuna non tutti) assumono di fronte alle richieste dei cittadini.Chi sei tu per affermare questo? Sei solo uno che è stato scelto (e ora abbiamo capito da chi sei stato scelto, da quelli di san Michele evidentemente) per soddisfare le richieste dei cittadini, non per mettere veti di qualsiasi genere. Certo, si assiste anche a posizioni diplomatiche, di facciata, ipocrite, che non sono migliori. Ma una dichiarazione così radicale non è assolutamente democratica.E, come diceva un poeta latino di mia conoscenza(vi risparmio la citazione dotta in latino) come è con le piccole cose, allo stesso modo è per le grandi cose di questa città. L'atteggiamento di alcuni non cambia, sia che si tratti di un semplice mercato rionale, sia che si tratti di depurazione, tasse, o servizi.L'atteggiamento è quello arrogante, demagogico che tutti conosciamo... |
Passare dal cartesiano "Cogito , ergo sum" (penso, dunque, esisto n.d.r.)al"Sono connesso, dunque ci sono" il passo è breve. Avere oggi un cellulare con la connessione a internet, ci consente di avere il mondo in mano.Ma , molto spesso, questo nostro passatempo, rimane un passatempo.Peccato! perchè alla fine, tutti siamo consapevoli che quell'aggeggio con cui stiamo smanettando, mandando un saluto alle amiche con i quotidiani whatsapp,o cliccando un "mi piace" su FB,o cercando una ricetta di cucina sul sito di "Giallo zafferano", è in realtà un'arma che abbiamo nelle mani, una vera arma con la quale possiamo combattere e vincere delle vere battaglie. Basti pensare al caso Cucchi. E' stato il web a ribellarsi alla sentenza di assoluzione dei responsabili della morte di questo povero giovane. E le più alte cariche dello Stato si sono inchinate di fronte all'indignazione di migliaia di italiani.E' grazie al web che le lotte di oggi vanno avanti e aggregano milioni di persone in tutto il mondo. |
La nostra città non si sottrae alla logica deleteria dei piccoli centri, dove una persona, sia esso un politico o un privato cittadino che si dà da fare per la collettività,viene prima o poi attaccato e accusato di perseguire scopi personali o affaristici. Certo, in una nazione , in una regione, in una città dove gli scandali sono pane quotidiano, si è diffidenti nei confronti di tutti. Ma, confessiamolo, fare di tutte le erbe un fascio non è neppure giusto...Andiamo al punto. Sento che qualcuno si sta interessando alla nascita di un mercato rionale nel mio quartiere.(Sia lode al consigliere Ambrogio (n.d.r.), che io maliziosamente, anni fa, ho soprannominato"Il Gugliemo Tell" della Perriera) Sento che il locale comitato di quartiere litiga con il consigliere comunale che ha fatto la proposta all'amministrazione per la primogenitura della iniziativa.""l'ho detto prima io!" "No, sono stato io il primo ad avere l'idea!" Ma che importanza hanno queste beghe? Risultato? tutto si blocca. vengono fuori panzanate sul fatto che la cosa danneggerebbe il mercato rionale già esistente, da anni, in un'altra zona. Ma i cittadini non sono tutti uguali? non paghiamo tutti le stesse tasse?(per dirla con un banalissimo luogo comune).Allora perchè dovremmo rinunciare a un mercato rionale che attiverebbe e vivacizzerebbe l'economia del nostro quartiere? Le due zone sono distanti l'una dall'altra. Io non vado al Mercato di San Michele da anni.Mi viene"stramani" come si dice da noi.Non ci sono parcheggi a sufficienza e altri disagi...ma tant'è! Per gli abitanti di quella zona è diventato vitale! (Cosa ci vengano a guadagnare poi gli abitanti, letteralmente assediati dalle bancarelle, bah!) E che rimanga , quel mercatino! Ma date la possibilità a un altro quartiere di movimentarsi.Altrimenti perchè si chiamerebbero "mercatini rionali"?Dite che faccio un discorso interessato?
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La rivoluzione tecnologica continua, sfreccia, vola e noi...siamo lì a inseguirla. Altrimenti...sarebbe come rimanere indietro, essere tagliati fuori dal mondo di oggi, dai suoi ritmi, dalla comunicazione globale. Ci siamo rapidamente adeguati anche a Whatsapp. E non ne possiamo più fare a meno, come di tutto il resto: smart tv, cell. , tablet, hi-fi. Quanto questo sia importante per tutti noi lo scopriamo non tanto nel quotidiano, dove l'abuso di comunicazioni ci fa cadere spesso nel ridicolo, ma specialmente durante i viaggi. Nel nostro recente viaggio in Messico, insieme alle insostituibili medicine che sono sopravvivenza per noi ratory, sono state indispensabili le "prese" di corrente internazionali per consentire ai nostri cellulari di essere costantemente carichi. E, rispetto a tre anni fa, quando nella Louisiana o nell'Arkansas ci siamo trovati in serie difficoltà a comunicare con le nostre famiglie, con Whatsapp, stavolta, avevamo tutto sotto controllo:famiglia e amici. Inviare messaggi e foto senza spendere un euro è stata la sorprendente novità di questo viaggio. Condividere ogni momento le nostre emozioni con chi ci ama dall'altra parte del mondo è stato bellissimo...al punto che , quando siamo tornati, non c'è stato bisogno del classico appuntamento (odiato dai più) "per vedere le foto del viaggio". Eh, già! Le foto del viaggio le avevano viste tutte su Whatsapp durante tutto il nostro itinerario. Cadono le certezze...una dopo l'altra e anche i cosiddetti "luoghi comuni"...comuni non lo sono più!! |
Nonostante l'arrivo dell'autunno, si trovano nei nostri mercati , ancora, ottime melenzane. Queste, striate, sono delicatissime. Le ho utilizzate per una pasta veloce, ma saporita. Si soffrigge un pezzetto di cipolla tritata fine, si aggiunge salsiccia spellata; una spruzzata di vino bianco, sale e pepe nero. Si toglie dalla padella la salsiccia e , senza aggiungere altro olio, si fa saltare la melenzana fatta a cubetti, con tutta la buccia. Quindi, olio con mentuccia fresca, basilico e aglio. Si cuociono i rigatoni e si spadellano con abbondante grana. Pronti! |
Due piatti banalissimi. Uno caldo: La minestra di cavoli ( rapa verde) con pezzettini di patate e lasagnette; l'altro, freddo: un'insalata di finocchi e olive bianche schiacciate condite con il nostro olio extravergine.Piatti della tradizione familiare, prodotti freschissimi, provenienti dal mercato degli agricoltori di venerdì mattina , a km zero.Costo: tre euro il primo e un euro il secondo. Calorie, pochissime.Perchè cercare piatti complicati, quando la nostra memoria e i prodotti del territorio sono ancora buoni? il cavolo è prezioso per lo stomaco e l'intestino, cicatrizzante per le coliti ulcerose, con la sua vitamina A, nutre i tessuti e ritarda l'invecchiamento, è rimineralizzante e ricostituente e deve allo zolfo la sua particolare azione disinfettate, dell'apparato respiratorio.Dalle proprietà antianemiche, grazie al ferro, al rame e alla clorofilla in esso contenuti e al di magnesio, potassio e calcio, è un mezzo efficace come difesa contro le malattie.
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Il viaggio "fai da te" è il nostro credo:quello mio, di Angelo mio marito, della mia amica Licia e di suo marito, Gino. Noi quattro abbiamo girato il mondo, iniziando, ovviamente, dall'Europa e , progressivamente, spostandoci negli States e quest'anno in Messico. Mentre l'aereo (American Air Lines) ci portava a Città del Messico,il giorno 24 settembre, avevo nelle orecchie la canzone di Jannacci "Messico e nuvole". ...e le nuvole erano proprio lì, sul cielo della città, come bambagia sospesa a fiocchi. Questa enorme metropoli (la più grande del mondo!) 22 milioni di abitanti ci ha accolto con il sole , non con la pioggia come dicevano le previsioni del tempo da noi consultate. In aereoporto...c'era da perdersi...ma abbiamo cercato la Herz e abbiamo ritirato l'automobile che avevamo noleggiato.Il navigatore Garmin aveva problemi e , contatto dopo contatto (umano si capisce) abbiamo rintracciato l'hotel. Lo Zocalo di Città del Messico ci accoglie, la mattina dopo, con la sua enorme bandiera tricolore e la sua scritta di benvenuto.La nostra divisa quotidiana:pantaloni, magliette (le più malandate del guardaroba personale),kway, guida Lonely Planet, occhiali da sole e da vista, borsa(anche questa vecchia ma multitasking) con dentro passaporto e carte di credito. Cambio in pesos. Gino ha una calcolatrice speed x calcolare il cambio.Licia ha il suo nuovo tablet, noi una Canon e il cellulare.E tante medicine al seguito.Da CIttà del Messico a Puebla,Oaxaca, quindi a San Cristobal de las Casas,Palenque,Tulum, Playa del Carmen,e pernottamento a Villahermosa e rientro a Città del Messico. Abbiamo lasciato l'auto noleggiata il giorno 9 Ottobre e siamo partiti per Miami dove ci siamo fermati fino al 13. Il 14 Ottobre partenza per l'Italia. Questo viaggio è stato una sfida con noi stessi, con la nostra età (da 65 a 68), con il nostro fisico, e il nostro cervello. Abbiamo visitato splendide chiese e palazzi;abbiamo visto opere d'arte e artigianato, abbiamo incontrato gente semplice e onesta; abbiamo scattato centinaia di foto a un paesaggio sempre diverso e straordinario; sappiamo tutto degli Atzechi, dei Maya, dei similari popoli dai nomi impossibili;ci siamo fatti il bagno ai Caraibi, in un mare caldissimo; abbiamo mangiato cibo del posto, ma ci siamo anche cucinati gli spaghetti al pomodoro in un appartamento preso in affitto a Miami; abbiamo gustato la frutta messicana; abbiamo percorso migliaia di chilometri attraverso strade deserte ma con tante topas (rallentatori di velocità) se solo c'era una capanna abitata. Nessuno ci ha dato fastidio.Tutti ci hanno dato una mano, se abbiamo chiesto aiuto per qualcosa, fosse un'indicazione o altro .Abbiamo sfidato l'altitudine di Città del Messico e il caldo umido delle Chiapas, le temperature caldissime dei Caraibi.Dappertutto condizionatori e WI-FI hanno reso piacevole il nostro soggiorno. Fantastico Whattsapp! Comunicazioni quotidiane assicurate con famiglia e amici. Che dire?La sfida...anche stavolta...l'abbiamo vinta. Ne abbiamo per un anno di parlare di questo viaggio. Grazie ai miei compagni di viaggio per l'aiuto, il sostegno e la gioia che abbiamo condiviso. Flavia |
Quando l'ho conosciuto, avevo 15 anni e frequentavo la VA del Ginnasio "Fazello" di Sciacca. Lui era il nostro professore di Francese.Era l'unico insegnante a darci del "lei" e questo, per delle ragazzine della nostra età, era abbastanza inusuale e strano.Ma questo fatto banale manifesta invece chiaramente la signorilità di Primo, la sua pacata eleganza, la sua "statura"etica che superava quella fisica, che pure in lui era notevole. Era gigantesco in tutto: nella conoscenza, intesa come vera sapienza;nella pacatezza dei modi;negli studi, seri e appassionati;negli affetti, solidi e duraturi;nei rapporti sociali, aperti e mai limitati;mai saccente, mai snob; sempre pronto a dare, ma anche a ricevere la "cultura", quella vera. La vita, in seguito, ha voluto che quel nostro rapporto docente-allieva si consolidasse con l'arrivo di Angelo, mio marito, nel suo studio legale.Era il 68. Da allora, fino a ieri, Primo è stato, per noi,un punto di riferimento costante, una guida, un Maestro, un padre. (so che Antonio e Alfonso non me ne vorranno, per questo)Loro hanno perso un grande papà.Io e Angelo abbiamo perso una colonna a cui ci appoggiavamo, sicuri che ci sostenesse, con la sua esperienza di vita e la sua intelligenza fervida e senza età.La stima e l'affetto hanno contraddistinto un rapporto che andava al di là degli schemi consueti.Adesso, le parole sembrano vuote per ricordare un uomo di tale levatura, un ricercatore che fa onore a tutti noi per il patrimonio di studi,reperti e di conoscenze che ci lascia, ma soprattutto una Persona meravigliosa,che ha dimostrato che si può essere "grandi" non rinunciando alla modestia e all'equilibrio, all'"est modus in rebus", a essere sempre e comunque PRIMO. Flavia |
Gli ultimi post di questo blog sono lo specchio della nostra vita:fatta di momenti di gioia e momenti di tristezza, di ombre e di luci, di alti e di bassi.Un contenitore di aspetti diversi della vita di tutti i giorni della gente semplice come noi, delle famiglie normali, con le loro feste, le ricorrenze, i matrimoni, i compleanni,gli anniversari da ricordare,non sempre nostri, ma dei nostri amici e conoscenti; come dei momenti bui,che, per riflesso, anche noi viviamo, con solidarietà e amicizia nei confronti di chi soffre per la perdita di una persona cara. La vita è questa- diciamo spesso banalmente. Sì, è proprio questa. |
Le transenne sono state tolte...le baracche resistono. Allo Stazzone,tuttavia, adesso,lo spazio fruibile ai pedoni è tantissimo e, al momento, pulito. Ma fino a quando?Lungo tutto il percorso pedonale mancano i cestini per raccogliere bottigliette, cicche di sigarette e spazzatura"minuta". Voci di corridoio parlano di arredi in arrivo...ma intanto si potrebbero mettere dei cestini provvisori. E' un vero peccato: tra qualche giorno e con la Festa di San Pietro in arrivo, l'invasione dei "visitatori" inevitabilmente porterà sporcizia dappertutto. Non si potrebbe prevenire? |
Premio Internazionale Letterario e Artistico Nat Scammacca I edizione - Sezione A
pane e panelle
tutte le mattine nel suo proscenio, crocevia corso Tukory - via del Vespro il caro vecchio Panellaro metteva in scena la propria arte e con voce
arriatata abbanniava: accattativi i panelle! roca gridava: compratevi le panelle!
il giovane mulo trainava a fatica quel carretto. allestito a chiosco: era un'esplosione di colori con le caratterizzazioni di gesta cavalleresche in stile e in onore agli storici carretti siciliani. addobbato a miglior festa coperto da bardature ornate con placche di cuoio e chiodi dorati, faceva ammirare sulla testa un gran pennacchio e, un secondo ancora più esuberante, a metà schiena, entrambi rigorosamente di colore giallo e rosso. a vederlo sulla strada sembrava un rebus che cammina * per l'elevato valore di elementi decorativi custoditi.
mi recavo dal panellaro ...e avevo fame. Fame di pane: vita e morte; cultura di albe e tramonti; donne che generano, uomini che ti amano e poi ti odiano donne che ti odiano e poi ti amano; viaggi intrapresi e sognati; libri letti e riletti, commentati e contestati, persi e ritrovati come gli amici con i quali ridi e piangi e scappi e ritorni e ripiangi.
...e avevo fame. Fame di panelle: sesso praticato e soprattutto parlato, decantato, amplificato, esagerato; musica in concerti di piazza e canti in cortili di chiese; primi giorni di scuola, ultimi giorni di scuola; file interminabili alle mense aziendali, universitarie, Caritas; materia data, non data, esami rinviarti, esami finiti? esami infiniti; scioperi fatti e subiti; liti e pianti e sorrisi e pace a ancora liti e ancora pace; teatro di ogni giorno tra applausi e fischi.
è passato il tempo che doveva passare e se penso a quel profumo di farina di ceci rivedo tutti quei finimenti colorati i volti che popolavano quelle strade e abitavano quelle ore trascorse, attraversate, rincorse e superate per conquistare l'essenza del mondo. eravamo tutti affamati di un qualcosa: affamati d'emozioni, d'incontri dolci e di dolcezze; affamati di sogni d'amore e mostri da fiaba; affamati di idee per riempire spazi; affamati d'acqua; affamati di sete.
così dopo anni girando, come un turista, tra la tomba di Stupor Mundi Piazza della Vergona e giù verso l'Orto Botanico l'angolo più meraviglioso di questa terra, ** per poi risalire da Ballarò, succede che mi ritrovo davanti al figlio del Panellaro col vecchio mulo al crocevia di via del Vespro anche lui, oggi, con voce
arriatata abbannia: pane e panelli ca fanno i figghi belli roca grida: pane e panelle che fanno i figli belli
e mi accorgo di essere sì, cresciuto, ma ancora affamato. affamato di pane e di panelle.
* così definì il carretto siciliano Guy de Maupassant nella primavera del 1885 **così definì l'Orto Botanico Goethe durante il suo soggiorno a Palermo nel 1787
Panelle : frittelle di farina di ceci. Abbanniari: gridare la merce che si vuole vendere. Annunciare un bando dal gotico 'bandwian', dare un segnale.
Con questa poesia il nostro concittadino Domenico Garaffa si è classificato terzo al Premio "Nat Scammacca" 2014. Nella foto: Salvatore Di Marca,Domenico Garaffa, la signora Scammacca, Antonietta Garaffa. Congratulazioni vivissime! |
Sono stati in tanti, quest'anno, quelli che hanno voluto festeggiare la festa dell'Ascensione(Sceusa da noi),ritornando alla tradizione dei pupi e del falò. Una tradizione scomparsa da molti anni e tornata nelle simpatie di tanti saccensi che amano la buona compagnia, i giochi e i riti di un tempo.I pupi (qui vediamo quelli,direi abbastanza graziosi(almeno lei) si sono prestati a tanti selfie con i partecipanti alla festa, per poi finire bruciati, come è loro destino. Il sacro e il pagano mescolati insieme, per una giornata all'insegna dell'allegria, per la gioia di adulti e bambini. Il potenziamento delle nostre buone tradizioni è una strada utile per la crescita della nostra collettività. Guai a dimenticarci delle nostre radici!
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Mia nipote Flavia sorride contenta mentre tiene stretto il suo aquilone, che vola alto, sospinto dal vento. Il nonno Angelo non si arrende all'idea che i bambini di oggi si piazzino davanti al pc o alla tv o al tablet per giocare. Lotta contro la tecnologia,facendo scoprire giochi antichi alle sue nipoti, giochi che coinvolgano la mente e il cuore, che si facciano all'aria aperta.Fin che si può... |
La foto non è di Bob Noto, ma l'ho fatta con la mia piccola Canon. Una foto da dilettante, ma che ,spero, renda bene la bontà di un piatto semplicissimo della nostra tradizione, uno di quei piatti di stagione che profuma dei ricordi della cucina di mia madre.Melenzane ripiene di ragusano stagionato, passata di pomodoro della mia dispensa, e un tocco di erbette di stagione. |
Queste sono due splendide foto di Bob Noto, torinese, classe 1956. Ha collaborato con le più importanti testate giornalistiche e pubblicazioni, da Abitare a Gambero Rosso, dalla Stampa a Le Figaro, dal Sole 24 Ore alla Guide Rouge Michelin. Le sue foto sono dei veri capolavori.Mi vien da ridere pensando alle foto fatte da me, su alcuni piatti che cucino... |
Uno dei motivi per cui non vado mai nei locali pubblici nella mia città è dovuto al fatto che(sincerita' per sincerita')non sono mai soddisfatta del servizio. Chiamatemi schifiltosa o incontentabile, ma , credetemi, mi piacerebbe, una volta per sempre, essere smentita. |
Esplode in tutta la sua fioritura verde il nostro giardino, con le sue piante grasse e le sue rocce naturali.E' un tripudio di profumi e colori, meritata ricompensa per chi ha avuto la pazienza di curarlo, di settimana in settimana, di giorno in giorno.E' il risulato di anni di lavoro in un contesto in cui poco humus e molte rocce avrebbero scoraggiato chiunque...ma non mio marito, che adesso è soddisfatto, ma non completamente appagato. Di lavoro ce n'è ancora tanto... |
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PERCHè RATòRY?
Ratorio è un termine dialettale da noi italianizzato. Indica oggetti o persone che, per essere antiquati o inutili, vanno collocati in soffitta. Facendo la dovuta autoironia, abbiamo scelto di definirci così (la y finale dà tono al termine stesso). Non ci rassegniamo, tuttavia, a rimanere relegati in soffitta, anzi... Questo blog ci da la possibilità di far conoscere la nostra cittadina, Sciacca (Ag), i suoi artisti, i suoi monumenti, la gastronomia,le tradizioni popolari, i pregi e i difetti di una collettività che sta irrimediabilmente perdendo la sua identità.Al recupero di tale identità e al suo mantenimento mi auguro che collaborino tutti i miei amici ratory di Sciacca!
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