@RAUL_

Post N° 90

DOPO QUASI DUE ANNI...

...eccomi a riscrivere sul blog! So che probablimente nessuno delle persone che conosco leggerà questo post e stranamente è proprio questa cosa che mi spinge a scrivere. In questi ventitre mesi di cose ne sono successe veramente tante, eppure, nonostante tutto la situazione non è migliorata da allora, anzi. Sto attraversando il periodo più brutto della mia vita dove umore e motivazione sono ai minimi storici. Un periodo ancora più brutto di "quel" periodo. Complice probabilmente è stato, oltre una serie di eventi, anche il raggiungimento degli "enta" che ha portato con se l'inizio di una crisi che dall' 8 di aprile, giorno del mio compleanno, non si è ancora placata. I trenta anni come i quattordici, i sedici, i diciotto, i venti e i venticique sono un "traguardo", un punto di arrivo e di ri-inizio, dove si aprono e chiudono "possibilità". I 14 (di allora) perchè puoi guidare lo scooter e vedere i film violenti alla TV; i 16 perchè puoi iniziare a frequentare le discoteche; a 18 arriva la maggiore età, la patente e i film sporcaccioni ; a 19/20 il diploma; a 25 il top per noi maschietti, fino ad arrivare a questi stronzissimi 30 dove il tempo delle cazzate e degli investimenti sembra essere esaurito, dove alla domanda "cosa vorresti fare da grande" devi aver già dato risposta e dove inizi a fare un poi i conti sù ciò che hai combinato fino a quel momento. I sogni realizzati, quelli no, quelli che ancora puoi permetterti di fare e quelli che invece ormai è troppo tardi. E quando poi ti rendi conto che dopo anni di impegno e sacrifici nel lavoro, dopo aver scaravoltato il mondo per amore ti ritrovi single, senza un soldo in tasca, senza un posto da poter chiamare "casa" allora sì che depressione e sconforto ti travolgono lasciando un vuoto apparentemente incolmabile... e ti ritrovi a non sapere più chi sei, che cosa vuoi e in che direzione devi andare!

Poi ti ritrovi ad ascoltare una canzone, a riguardare vecchie foto... Ti ritornano in mente abbracci, risate con gli amici, gli applausi del pubblico e notti passate a fare l'amore e allora percepisci che comunque tutto ciò che hai fatto nonostante non abbia portato il risultato sperato valeva la pena comunque di essere vissuto...

Un aneddoto. Sabato mattina sono andato all' AVIS per una visita medica di routine in quanto donatore effettivo da ormai dieci anni e il dottore mi chiede info sul mio attuale stato di salute ed io con tono ironico rispondo che a parte la schiena a pezzi e dolori cervicali causati dalla breakdance l'unica "patologia" è nella mia testa... Con voce curiosamente tremolante mi chiede di approfondire l'argomento. Spiego il mio disagio di qui sopra e la sua risposta è: -Non sei l'unico, provai le stesse cose anch'io!- In quell' istante ho realizzato che il mio è un male comune. Ma non proprio così comune. E' un male comune per quelle persone come me che cercano quel "senso della vita", che hanno una sensibiltà più sviluppata, una sensibiltà che non sò ancora se maledire o benedire.

Devo tenere botta, cercare quel "motivo" e riprendere in mano le redini della mia vita... Ce la posso fare!!!

@Raul_