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AMBIVALENZE DELLA MEMORIA-Recensione di "Come Muschio su pietre" di Lorenzo Carmine Curti

Post n°9 pubblicato il 29 Ottobre 2011 da elenavarriale1

AMBIVALENZE DELLA MEMORIA

Recensione di "Come Muschio su pietre" 

di  Lorenzo Carmine Curti

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“Fermare il tempo. Privilegio crudele dei poeti vedere oltre lo specchio che riflette” scrive Lorenzo Carmine Curti nella sua intensa silloge Come muschio su pietre, ed. Ilmiolibro.it.

L’intento del poeta è chiaro: attraversare il terreno franoso dei ricordi, per fermarli e fotografarli nei sensi. “Tempus edax rerum” scriveva Ovidio nelle sue Metamorfosi. Il tempo divora e restituisce. Ma rivivere per l’autore diventa subito sinonimo di vita e di presente: “Non oltre quest'inezia/non grandi sogni, strade d'oro lastricate:/cerco il sole,/l'estate,/un corpo caldo di passione /e turbamento,/il tuo amore,/di questo son contento.” 

Il tempo è dunque misura dell’ esistere e dell’essere. E’ “muschio” che si attacca all’anima che affianca e segna il ritmo dei passi e delle scelte, per poi cancellare impietoso i labili confini tra i ricordi che sfumano e le immancabili consapevolezze sopraggiunte.

La memoria, come il tempo ha le sue ambivalenze. Accompagna, fissa e poi trasforma prospettive, visioni: “E come corda tesa su un abisso/ m’annodo a rocce laviche, sospeso/in una scoria di tempo a ripensare/a come muta vento e muta mare.”

Nella vita tutto scorre ed evolve facendo smarrire, a volte, anche il senso dell’andare o del tornare: mutevoli  colori, le stagioni s’inseguono/sfrenate; preludio e  fine sono appese /un filo di tempo, non sai se si discende/o si sale dentro gli anni, se cammini o/sei fermo nei tuoi giorni che vanno.

Eppure, si chiede l’autore la percezione del tempo non è mai uguale a se stessa perché esistono gli attimi in cui filtra sabbia più lenta la clessidra e la corsa del divenire si attenua per dare spazio alle emozioni (l'amore, la famiglia, le figlie), così come esistono gli istanti in cui il tempo sembra fermarsi per sempre ed  implodere nelle vene:  Ritorno/ora il sangue ha dentro frane/scorre lento al traino dei bisogni,/non dei sogni è volano/che detriti ne rallentano il cammino.

Curti viaggia nelle ambivalenze della memoria, ma per ritrovare il senso e l’energia del sono: m’invada voglia nuova che s’esalti/di poche cose  semplici,  leggère

 

Elena Varriale

L'AUTORE

Lorenzo Carmine Curti è nato a Torano Castello (CS) nel 1967 e vive a morano calabro (CS). Docente di chimica ha pubblicato le raccolte poetiche:

Compendio di giorni migliori (1999)

Tracce (2010)


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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