Redhairgirl

Tempeste ormonali e....Charlie Brown

Ho sempre pensato, da piccola, che il diventare grandi ti potesse rendere immune a molte cose, non so ad esempio alla prepotenza degli adulti, o al fatto che qualcun’altro decidesse, nella tua vita, al posto tuo, ogni minimo dettaglio, dal colore dei calzini al taglio di capelli.

Soprattutto pensavo che diventare adulti ti permettesse di acquisire un dono speciale, magico: la capacità di  non commettere più nessun errore!

E, cosa ancor più meravigliosa, che si potesse non essere più in balia dei patemi d’amore tipici dell’adolescenza, dei tanto sospirati e maledetti “m’ama, non m’ama”, e delle elucubrazioni kantiane : “chissà se lui sa che io so che ...”, che tanto hanno reso un inferno il quinquennio dai 15 ai 20 anni.

Beh, all’alba delle mie x primavere, ho sbaragliato il mio avversario: me stessa!.

E poichè sono un  tipo deciso, non mi sono fatta mancare proprio mancare nulla!

Sono entrata a gamba tesa nella questione ed ho veleggiato in mezzo alla mia tempesta ormonale, vento in poppa...peccato che, invece di trovarmi a bordo di un potente e magnifico veliero, mi ritrovavo con il sedere dentro un piccolo vecchio catino smaltato!!

Per prima cosa, ho scoperto che la dannazione si chiama Ormone!

Già, perchè il nostro amico, o meglio in nostri amici (perchè sono in più di uno, accidenti a loro), quando proprio credi che smettano di esercitare la loro influenza sul tuo umore e sul tuo corpo, in realtà  hanno l’ultima impennata!

E così ti ritrovi in uno stato di eccitazioe adrenalina, che non hai mai sperimentato neanche a vent’anni.

E qui casca l’asino!

Sì, perchè in balia di questo stato euforico, fai cose che, da lucida, non ti saresti sognata di fare, neanche con un fucile puntato alle tempie.

Nello specifico, in pochi mesi sono riuscita, nell’ordine:

1. A rispondere a mail, che avrei trovato curiose, ma certamente  meritevoli di una più attenta e raziocinante valutazione

2. A chattare con un uomo interessante, ma piuttosto evanescente, nel senso più concreto del termine, poichè capire esattamente chi fosse e dove si trovasse, era un’impresa da FBI..

   Ottenere un indirizzo, quanto meno plausibile, è stato come carpire  sotto tortura, ad una spia del KGB, il segreto di una prossima invasione degli stati uniti da parte dei russi!!

3. E benchè i segnali fossero sufficientemente chiari riguardo, per lo meno, una relativa scarsa affidabilità del soggetto, come non cedere alle sue parole ed al suono della sua voce?!

   Già!! Avrei dovuto farmi legare ad un palo o farmi mettere della cera nelle orecchie, come Ulisse fece ai suoi ed a se stesso, per resistere al canto delle Sirene!

   Invece no! La cosa paradossale è che dei due, come si può ben evincere dal contesto, quella più ciarliera ero io!! Se fosse stato un’oratore, che fine avrei potuto fare?!!!

    

E così mi sono ritrovata sballottata dalle onde nel mio catino monoposto: ora su, ora giù, ora di qua ed ora di là..e soprattutto all’alba delle x primavere!!!

Ma si può, accidenti a me?!!

Il mio nickname lo devo a lui, almeno in parte, perchè nella fase euforica dell’ “Ammore”, lui era Charlie Brown..e io chi potevo essere se non la ragazzina dai capelli rossi? (per inciso, io non ho i capelli rossi, almeno attualmente!).

Ed ora, in che stato mi ritrovo?

Chi può dirlo.

A volte ancora su, altre volte giù; però il mio catino, per quanto ancora ondeggiante, non sembra volersi liberare di me .. e mi tiene ancora a bordo.

Debbo dire che ho, più o meno, attraversato quasi tutte le fasi del delirio amoroso: dall’estasi alla tragedia! E che fatica! Anche piangere richiede tempo ed energie... e poi dopo un po’ una donna che è nella piena fase delle lamentazioni di Geremia, dà a noia.

Quindi meglio ricomporsi, raccogliere i pezzi del proprio cuore e con ago e filo metterci almeno una toppa...

Certo ora , più che sentirmi la ragazzina dai capelli rossi, mi vedo più come Charlie Brown, che pende da un ramo dell’albero, aggrovigliato nel filo del suo aquilone..aquilone incastrato anch’esso da qualche parte sull’albero..

Quanto al mio Charlie Brown, che dire? Vorrei tanto risentirlo..vederlo...

Vorrei che non mi dimenticasse...

Certamente  io non lo dimentico..

...ma che io sia come Linus nel campo di notte ad attendere il Grande Cocomero?! :)