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SOLSTIZIO D'INVERNO


FIN dai tempi più remoti il 21 dicembre è stata vissuta come una notte particolarmente importante. La notte più lunga... e fino al 24 dicembre sembra che il Sole si fermi (Solstitium significa “Sole fermo”): è quindi il momento del massimo declino dell’Astro che pare sul punto di essere inghiottito dalle tenebre. Il 25 risorge e torna a brillare, a scaldare, a riportare la Vita sulla Terra.Proprio per questo diventa una data magica che quasi tutte le popolazioni antiche trascorrevano tra grandi feste e sacrifici di ringraziamento agli dei; si accendevano anche enormi falò nei campi, usanza che dura ancora oggi in parecchie nazioni, Italia compresa… Il 25 dicembre poi, in molte parti del mondo si celebrava la nascita di un dio... Già 3.600 anni fa veniva festeggiata in Persia la nascita di Mitra, figlio del Sole e Sole egli stesso. In Egitto si ricordava la nascita di Osiride e di suo figlio Oro. In Babilonia si festeggiava il dio Tammuz, unico figlio della dea Istar rappresentata con il bimbo in braccio e con una aureola di dodici stelle attorno alla testa: l’icona della madre con il figlio neonato risale alla notte dei tempi ed ha sempre simboleggiato la Madre Terra che produce i suoi frutti. In Messico si festeggiava la nascita del dio Quetzalcoatl e nello Yucatan quella del dio Bacab. Anche il dio azteco Huitzilopoctli vede la luce il 25 dicembre, mentre gli scandinavi festeggiavano la nascita del dio Freyr. In Grecia nasce Bacco ed in Siria Adone. Nell’antica Roma venivano celebrati i Saturnali, in onore di
Saturno, protettore dell’agricoltura; i festeggiamenti duravano dal 17 al 24 dicembre ed in tale periodo si chiudevano le scuole ed i tribunali, ci si scambiava visite e doni.Una data, quella del Solstizio di inverno, non solo astronomica ma anche esoterica. Su questo piano si dice infatti che nel momento in cui il Sole raggiunge il suo minimo di influssi sulla Terra (e si intorpidiscono quindi al massimo le forze fisiche), un Raggio Verde parta dal più profondo dell’Universo ed attraversi per un istante la Terra stessa. E’ il Raggio del Puro Spirito, del maggior contatto del Materiale con le Forze Superiori.E veniamo al nostro Natale. Cristo è sceso sulla terra, si è fatto Uomo, per salvare gli uomini dalla condanna del Peccato Originale; e anche per portare la Luce della Verità in un mondo offuscato dalle tenebre del paganesimo… Quale giorno più adatto quindi, per ricordare la sua venuta sulla terra, di quello del 25 dicembre, per tutte le motivazioni simboliche suddette?
Questo fece infatti la Chiesa, nel 353 d.C., primo anno in cui il culto di Mitra venne sostituito con quello di Cristo. Proprio per le sorprendenti analogie tra le due storie, si insinua che il Cristianesimo altro non è stato che un cambio di nome di divinità… Ma i Discorsi della Montagna, le parabole, l’Uguaglianza tra gli uomini, la Tolleranza, il Perdono, la Carità, il riconoscimento di una dignità alle donne in un mondo ancora ferocemente misogino, non appartengono al culto di Mitra…Forse non c’è stata sovrapposizione di nomi quindi, ma è più probabile che, proprio perché Mitra era entrato profondamente nell’animo del popolo, e perché di Gesù giovane mancavano notizie, le due figure si siano un po’ fuse. Tanto era radicato Mitra tra le genti dell’Impero romano, che la Chiesa cattolica impiegò secoli per cancellarne del tutto il ricordo… E forse c’è riuscita soltanto tollerando che parte della storia mitraica si inglobasse in quella di Gesù…nella forma, non certo nella sostanza.Questo è bene sottolinearlo; il Natale non è insomma la semplice sovrapposizione di una festa cattolica su credenze, miti e riti pagani, ma un insieme di profondi simbolismi spirituali che, emergendo nell’inconscio collettivo dalla profondità della storia, si intrecciano nella coscienza e si perpetuano di generazione in generazione nei millenni; sogni e speranze, aspirazione al Trascendente rimangono immutate nel cuore degli uomini, qualsiasi siano i nomi con i quali, di volta in volta, vengono chiamati.
Goodnight! Mago[Adattamento di un articolo di G.Leopizzi]