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Cattolici:in un libro di don Albanesi 'I tre mali' della Chiesa italiana

Post n°359 pubblicato il 16 Giugno 2012 da nuvugil
 

(ASCA) - Roma, 16 giu - Pensato e scritto ben prima che

scoppiassero gli scandali Oltretevere, con naturali

ripercussioni anche sulla comunita' dei credenti nel nostro

paese, ''I tre mali della Chiesa italiana'' offre spunti e

riflessioni non banali per capire quella che si presenta

ormai a tutti gli effetti come una crisi che sta investendo

anche il cattolicesimo italiano. Verbalismo, estetismo e

moralismo, secondo don Vinicio Albanesi prete se non di

frontiera certamente scomodo con la sua Comunita' di

Capodarco, rappresentano oggi questi mali. O almeno quelli

che piu' pesano sul corpo gia' debilitato della comunita'

cattolica italiana.

Il libro (per le edizioni Ancora) dopo aver sviscerato i

''mali'' dedica gran parte della riflessione anche al futuro

con la speranza di una ''Chiesa in ascolto'' nella quale

venga finalmente ''abbandonata l'illusione di conoscere la

verita' e per questo sorda a tutto cio' che le accade

intorno'' e con una comunita' di credenti che riscoprano ''i

confini del messaggio che e' stato loro affidato: la storia

di Dio, narrata da Cristo''. Una chiesa italiana che abbia

nel suo Dna doti squisitamente evangeliche come l'umilta', la

lealta' ''verso Dio e l'umanita''', che sia ''plurima'',

misericordiosa ma anche affettuosa e coraggiosa.

In attesa di un domani solo accennato, intanto, secondo

l'ispiratore della Comunita' di Capodarco, c'e' la realta'

odierna contraddistinta da non poche ombre.

Tra queste, la 'babele' di parole che troppo spesso si

sovrappongono anche all'interno di comunita' e parrocchie

senza ''distinzione tra cio' che e' essenziale al messaggio

cristiano e cio' che e' marginale''. Una chiesa, quella

italiana dove, secondo l'autore, non si scorgono piu'

''priorita''' a proposito della parola, ''distinguendo tra

verita' rivelate, fino alle semplici opinioni''.

''L'abuso odierno - scrive don Albanesi - non si esprime

solo come eccessiva quantita' dei pronunciamenti, ma nello

spacciare opinioni, prese di posizione, atteggiamenti che

poco hanno a che fare con i contenuti di fede. Ognuno parla

(fedeli, magistero, organismi, fondatori) dando per certo

cio' che e' invece spesso una opinione propria: a volte pure

discutibile e gratuita''.

Tra gli effetti negativi (in questo caso si potrebbe

parlare addirittura di effetti nefasti) c'e' l'altro male:

l'estetismo, il cui promo prodotto sembra essere il potere.

Un atteggiamento ed una logica cosi' avversata dal Cristo di

Nazareth.

 
 
 
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