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Noi da lontano

Post n°33 pubblicato il 08 Marzo 2014 da pikapnto

 

Basta allontanarsi dalla superficie terrestre di qualche migliaio di metri, come quando si viaggia in areoplano, ad esempio, che guardando in giu' viene facilmente da chiedersi: ma dove sono gli uomini ? Da cosa si intuisce la nostra presenza sulla terra ? Da migliaia di anni esistiamo, viviamo, lavoriamo, creiamo, combattimo, lottiamo, pensiamo, costruiamo, ci esprimiamo ecc., eppura basta essere ad una distanza relativamente piccola per renderci conto che chiunque guardasse il nostro pianeta dal di fuori l'unico segno che potrebbe percepire della nostra presenza sono quelle strane macchie o crosticine, in genere composte da un centro piu' fitto dal quale si irraggiano vari filamenti o increspature o qualcosa di simile. Un po' come si manifesta una malattia sulla pelle o come si formano delle incrostazioni sulla roccia o sul tronco di un'albero; e non sono altro che le nostre citta'.

Allora viene da pensare che forse al nostro passaggio su questo mondo in fin dei conti, non facciamo altro che estrarre metalli e qualche materia organica dal terreno per ricomporli in sostanze piu' o meno complesse e fondamentalmente per costruire microscopiche strutture geometriche che saldate fra di loro formano le famose crosticine che si vedono dall'alto. Le nostre citta'. Si certo, di notte avviene il fantastico fenomeno che le crosticine che di giorno sono prevalentemente bianco-grigiastre, di notte si illuminano e brillano. Siamo straordinariamente capaci di immagazzinare e poi rilasciare, con complessissime tecniche di combustione, l'energia solare che anche riusciamo ad imitare e produrre dal movimento dell'acqua e del vento.

Nelle zone della terra dove si sono sviluppati maggiore progresso, ricchezza e prosperita' le croste sono molte di piu' e di piu' grandi dimensioni. Nelle zone in cui si e' rimasti ad un livello di civilta' piu' arretrato: quasi niente croste e poco o niente sbrilluccichio. Una presenza irrilevante a livello macroscopico ma forse li la terra e'piu' sana. Viene da domandarsi: ma cosa stiamo facendo? 

 
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