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TRADITI

Post n°37 pubblicato il 15 Luglio 2015 da pikapnto

Certamente da Tsipras ci si aspettava qualcosa di diverso.

Ci si aspettava che dietro il suo gridare promesse di giustizia, modernizzazione, taglio col passato, lotta contro la Troika e tante altre cose che hanno fatto sognare milioni di greci ci fosse almeno un piano economico fuori dai meccanismi conosciuti fino ad ora.

Che l'Europa fosse pronta a chiedere sacrifici al popolo greco si sapeva. L'alternativa,

la proposta risolutiva tanto promessa ? Dove sono ?

 Lui e quelli che l'hanno accopagnato nelle mediazioni si sono trovati difronte ad un quadro inatteso. Sono stati vittime di raggiri, imbrogli, ricatti e minacce, quello che immaginiamo sia la politica a certi livelli. Allora ?

Si aspettavano di avere a che fare con gente onesta e ben disposta ad accettare con simpatia le loro proposte rivoluzionarie ? Hanno peccato di ingenuita' ?

Si sono presentati loro stessi di fronte all' Europa con un ricatto che speravano sarebbe stata la loro arma segreta?

Difficile crederlo. Sapremo mai la verita'? I dubbi sono tanti. E' stato Tsipras gia' dall'inizio della sua direzione di Syriza strumento programmato per guidare l'opinione pubblica greca verso la catastrofica sottomissione a cui si sta' arrendendo ?

 
 
 

LA FINE DELLA DEMOCRAZIA

Post n°36 pubblicato il 14 Luglio 2015 da pikapnto
Foto di pikapnto

Nella vicenda greca l'Europa ha dovuto giocare allo scoperto e rivelare tutto il gioco antidemocratico che sta applicando da decenni. L'Euro si e' dimostrato quello che e' : uno strumento di controllo , un tappo contenitore . I greci si sono lasciati abbindolare dalla falsa ricchezza. Pensavano in molti di poter continuare ad arricchirsi a sbafo usando i loro trucchetti da furbetti ladri di polli, molti altri si sono illusi di avere ottenuto la forza e la liberta' di costruire con quei soldi uno stato sociale e improvvisamente si sono accorti che c'era qualcuno che li stava controllando, pronto a prenderli per la collottola e a sbatacchiarli ben bene .

Naturalmente quelli che hanno rubato hanno portato capitali all'estero o hanno comprato beni che difficilmente restituiranno. Quelli che hanno puntato sulla costruzione di uno stato giusto ed equo stanno pagando, e pesantemente, con le loro tasche tutto il debito che e' stato creato.

 
 
 

COSA FARE.

Post n°35 pubblicato il 19 Marzo 2015 da pikapnto

E' DIFFICILE CAPIRE QUALI GIOCHI SI STANNO GIOCANDO SOPRA LE NOSTRE TESTE, QUALI MACABRE TRAME AGISCONO DIETRO IL TEATRINO DELLA POLITICA E DELLA "INFORMAZIONE", DIETRO ALLE SCOMMESSE DELLA FINANZA E DEI MERCATI MA UNA COSA E' CERTA : E' ORA DI ISOLARE IL TERRORISMO, UNIRE IN UN FORTE E LEALE ABBRACCIO TUTTE LA ANIME ONESTE E VOLTE AL BENESSERE DELL'UMANITA', DISERTARE LE GUERRE, IMPARARE A VIVERE AL DI LA' DELLA LOGICA DEL CONSUMO E DELLA DIPENDENZA DAL PETROLIO. 

LAVORARE ALLA COSTRUZIONE DI UN MONDO E DI UN FUTURO COSTRUTTIVI, VIRTUOSI E LUMINOSI IN CUI VALORE SIA LA SOLIDARIETA', IL RISPETTO DELLE DIGNITA' UMANA, L'EVOLUZIONE DELL'UOMO IN ARMONIA CON L'UNIVERSO E TUTTI GLI ESSERI VIVENTI. 

E CHE QUESTO NON SIA UN SOGNO MA UN PROPOSITO DA PERSEGUIRE OGNI GIORNO NELLE NOSTRE CASE, PER LE STRADE CHE PERCORRIAMO, NEL SUDORE DEL NOSTRO LAVORO, NELLA CONVIVENZA CON IL NOSTRO VICINO, NELL'AMICIZIA, NEL GIOCO CON I NOSTRI FIGLI, NEI NOSTRI PICCOLI PENSIERI E NELLE NOSTRE GRANDI SPERANZE.

RICCARDO DI LAURO

 
 
 

Sono ancora qui'.

Post n°34 pubblicato il 19 Agosto 2014 da pikapnto

Tantissime le riflessioni che mi piacerebbe condividere e proporre per una discussione. Mi manca il tempo.

A malapena sto riuscendo a leggere le interessantissime pubblicazioni di Riccardo Petrella, Bruno Amoroso, Amartya Sen, John Kenneth Galbraith sul solito argomento, al quale ormai mi sono appassionato, della crisi economica. Sto anche cercando di leggere cosa pensa il nostro ministro Padoan dell'unione economica europea.

Tutte letture che ti introducono a universi lontani e ti aprono panorami a volte gia' immaginati ma spesso al di la' dell'immaginabile.

Spero di potere al piu' presto entrare un po' nel merito e raccontare le conclusioni a cui mi sto' piano piano avvicinando.

 
 
 

Noi da lontano

Post n°33 pubblicato il 08 Marzo 2014 da pikapnto
Foto di pikapnto

 

Basta allontanarsi dalla superficie terrestre di qualche migliaio di metri, come quando si viaggia in areoplano, ad esempio, che guardando in giu' viene facilmente da chiedersi: ma dove sono gli uomini ? Da cosa si intuisce la nostra presenza sulla terra ? Da migliaia di anni esistiamo, viviamo, lavoriamo, creiamo, combattimo, lottiamo, pensiamo, costruiamo, ci esprimiamo ecc., eppura basta essere ad una distanza relativamente piccola per renderci conto che chiunque guardasse il nostro pianeta dal di fuori l'unico segno che potrebbe percepire della nostra presenza sono quelle strane macchie o crosticine, in genere composte da un centro piu' fitto dal quale si irraggiano vari filamenti o increspature o qualcosa di simile. Un po' come si manifesta una malattia sulla pelle o come si formano delle incrostazioni sulla roccia o sul tronco di un'albero; e non sono altro che le nostre citta'.

Allora viene da pensare che forse al nostro passaggio su questo mondo in fin dei conti, non facciamo altro che estrarre metalli e qualche materia organica dal terreno per ricomporli in sostanze piu' o meno complesse e fondamentalmente per costruire microscopiche strutture geometriche che saldate fra di loro formano le famose crosticine che si vedono dall'alto. Le nostre citta'. Si certo, di notte avviene il fantastico fenomeno che le crosticine che di giorno sono prevalentemente bianco-grigiastre, di notte si illuminano e brillano. Siamo straordinariamente capaci di immagazzinare e poi rilasciare, con complessissime tecniche di combustione, l'energia solare che anche riusciamo ad imitare e produrre dal movimento dell'acqua e del vento.

Nelle zone della terra dove si sono sviluppati maggiore progresso, ricchezza e prosperita' le croste sono molte di piu' e di piu' grandi dimensioni. Nelle zone in cui si e' rimasti ad un livello di civilta' piu' arretrato: quasi niente croste e poco o niente sbrilluccichio. Una presenza irrilevante a livello macroscopico ma forse li la terra e'piu' sana. Viene da domandarsi: ma cosa stiamo facendo? 

 
 
 

ANCHE I TEDESCHI HANNO UN CUORE

Post n°32 pubblicato il 03 Ottobre 2013 da pikapnto

Dichiarazione di Berlino "Cambiamento di rotta - Per una vita buona"

IGM – Sindacato Metalmeccanico Tedesco – Dicembre 2012

Impedire la distruzione dei sistemi sociali e lo sfruttamento della natura!

Nel dicembre 2012 persone provenienti da sindacati, il mondo accademico e della politica si sono incontrati a Berlino per possibili alternative per lo sviluppo sociale di oggi. Hanno riunito esperienza e conoscenza al fine di imparare l'uno dall'altro e di formulare le necessarie cambiamento di rotta.

La crisi finanziaria che ha afflitto l'economia globale per gli ultimi quattro anni ci mostra che la finanza che guida il mercato capitalistico è un errore. Instabilità economica è solo una delle sue conseguenze. Essa colpisce tutti i settori della società. Insicurezza e lavoro precario sta diventando sempre più comune. I servizi pubblici sono in fase di smantellamento. Dimissioni politiche minacciano la democrazia dall'interno. Finti vincoli economici sono impiegati per mettere sotto pressione o per impedire un democratico processo decisionale. Mentre un piccolo gruppo accumula ricchezza scandaloso, un crescente numero di persone non riescono a guadagnare abbastanza per vivere. I disoccupati sono spinti ai margini della società.

Il lavoro non deve diventare il giocattolo in balia dell'economia. L’economia non è un fine in sé. Deve soddisfare le esigenze degli esseri umani e dovrebbe essere basata su valori quali la solidarietà, la giustizia, dignità e rispetto.

Le decisioni democratiche devono determinare la direzione e le regole per l'economia. Essi devono creare le condizioni per una vita libera e solidale e di auto-determinazione per tutti. Passo dopo passo, dobbiamo avviare la riconversione sostenibile dello sviluppo economico. E 'ora di cambiare rotta!

IG Metall si alza in piedi per un cambiamento di rotta. La conferenza internazionale dal titolo "Cambiamento di rotta - Per una vita buona" ha dato impulso importante per il cambiamento. IG Metall ha ricevuto il sostegno di sindacalisti, accademici e politici di tutti il mondo.

·        Il dominio dei mercati finanziari deve essere rotta applicando una regolamentazione coerente. Il settore finanziario deve servire all’economia dello sviluppo, invece di controllarlo. Una tassa sulle transazioni finanziarie deve essere introdotta, anche se inizialmente può essere realizzato solo in alcune parti d'Europa. Il capitale deve essere indirizzato verso investimenti per la crescita qualitativa.

·        La ristrutturazione ecologica dell'economia deve stimolare l'occupazione e deve essere portata avanti con la velocità necessaria. La cogestione può dare alla ristrutturazione una base ampia e uno spirito di solidarietà. La produzione industriale resta il fondamento della coesione economica  sviluppo. Abbiamo bisogno di una politica industriale sostenibile, in cui ecologia, aspetti sociali, economici e democratici vanno di pari passo.

·        Una distribuzione equa e fiscale è fondamentale per eliminare le divisioni sociali. Il superamento di queste distorsioni sociali deve essere anche un compito fondamentale per la formazione e la politica sociale. La diseguaglianza crescente nella società è diventata il più grande ostacolo al progresso sociale.

·        Una vita in sicurezza e dignità è impossibile senza protezione sociale welfare state. L'abolizione dei servizi e la privatizzazione dei rischi sociali deve cessare. Misure di salvaguardia contro i rischi della vita dovrebbe essere elaborati e finanziati sulla base della solidarietà.

·         La deregolamentazione del mercato del lavoro deve essere arrestato e l'occupazione insicura deve essere eliminata. Tutti devono essere in grado di effettuare una vita adeguato dal proprio lavoro. Il principio guida è un buon lavoro che tutela la salute, è sicuro, e promuove una nuova specializzazione delle persone e la loro capacità creativa.

·         Vogliamo un'Europa fondata sulla solidarietà, i cui cittadini si aiutano l’un l’altro durante le crisi in particolare. Chiediamo un piano Marshall per i paesi colpiti da crisi. Vogliamo un ordine economico mondiale che è radicato nella solidarietà, fornisce a tutti pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità e dà loro pari opportunità di vita.

·        Noi rivendichiamo il lavoro e le prospettive future per le giovani generazioni. Cambiare rotta per una buona vita non è un progetto che ha lo scopo di modificare il comando futuro. I sindacati stanno affrontando lo sviluppo sociale contemporaneo. Se riusciamo a rendere il lavoro sicuro e giusto, per portare i salari di vita dignitose in tutto il mondo, per ridurre le disuguaglianze in materia di istruzione e per ridurre le divisioni sociali, si può cambiare radicalmente il volto della società. Non siamo soli. In tutto il mondo ci sono i sindacati, i partiti politici e movimenti sociali che promuovono un cambiamento di rotta. Controllo dei mercati finanziari, dirigere l'economia globale, e limitando sia il cambiamento climatico e la povertà sono attività che possono essere organizzate a livello globale. Promuovere la cooperazione transfrontaliera è un presupposto importante per cambiare rotta. Questo congresso ha visto la partecipazione di partecipanti provenienti da 60 paesi, che è venuto a trovare risposte per un cambiamento di rotta che rafforzi la democrazia e la responsabilità sociale e rende possibile uno sviluppo ecologicamente sostenibile.

 

Un cambio di rotta per una buona vita! 

 
 
 

Chiusa la televisione pubblica in Grecia.

Post n°31 pubblicato il 13 Giugno 2013 da pikapnto
Foto di pikapnto

Le autorita' hanno interrotto con un atto di forza le trasmissioni della televisione pubblica greca con la giustificazione che occorre in Grecia una televisione pubblica piu' moderna e all'avanguardia. 

Speriamo non gli venga mai in mente di fare della Grecia un paese piu' "MODERNO E ALL'AVANGUARDIA"!!!

 
 
 

Primo Maggio

Post n°30 pubblicato il 01 Maggio 2013 da pikapnto

Mi piace questa celebrazione come giornata di rivendicazione per la dignita' del lavoro e dei lavoratori contro lo sfruttamento incondizionato e lo schiavismo che viene effettuato dalla maggior parte dei datori di lavoro nei confronti dei loro dipendenti.

Non condivido affatto il valore assegnato al lavoro come strumento assoluto di liberazione e di dignita' dell'uomo. Al contrario direi che spesso il lavoro umilia l'uomo e lo priva della sua liberta' a meno che non si tratti di lavoro socialmente utile che rappresenti attivita' di collaborazione fra uomini liberi per il soddisfacimento delle necessita' comuni.

L'eguaglianza: lavoro = produzione = ricchezza = benessere comune e' un imbroglio colossale a cui molti continuano a credere ma che in realta' rappresenta la perpetuazione di un sistema di sfruttamento di pochi nei confronti di tutti gli altri. E' il sistema che riescono a propinarci da sempre quelli che che continuano a detenere il potere e  non credono nella societa' basata su persone libere e rispettose degli altri ma vogliono solo un mondo governato da pochi eletti, grandi famiglie che si accaparrano tutte le ricchezze e le usano a loro comodo.

Sono piu' favorevole alla collettivizzazione della produzione e una distribuzione della ricchezza destinata a creare una societa' progredita, efficiente e che soddisfi i bisogni di tutti . Dove non ci siano miseria e poverta' ma una esistenza dignitosa per tutti.

 

 
 
 

Greci che si organizzano.

Post n°29 pubblicato il 28 Aprile 2013 da pikapnto

 

Mi sono permesso di rubare questo articolo al numero di aprile 2013 del mensile "Eureka" che viene redatto da un gruppo di Italiani residenti in Grecia affiancati da greci che conoscono la lingua italiana. L'ho trovato molto interessante e ritengo che possa interessarci.


A Kalamarià (Salonicco) un gruppo di cittadini usa una moneta alternativa

Il kinò della solidarietà

Il kinò (letteralmente “comune”) è qualcosa di più che una moneta alternativa. Ormai da un anno ha cambiato la vita dei residenti di Kalamarià. La terra è crollata sotto i loro piedi, ma non hanno perso il coraggio e la creatività. E rispondono alla crisi con una moneta Sociale, un alimentare agricolo, una cassa di autosostegno ed un mercato aperto. Il kinò è la nuova follia di Kalamarià. É qualcosa di più che una moneta alternativa ed ha cambiato ormai da un anno il modo di vivere dei residenti del grande comune alle porte di Salonicco. 120.000 persone abitano in questa zona, che un tempo godeva di una buona economia che, come tutta la provincia di Salonicco, è duramente provata dalla crisi: la disoccupazione, le serrande abbassate dei negozi, l'emigrazione sono la quotidianità dei residenti.

Può darsi che sia crollata a tutti la terra sotto i piedi, ma nessuno ha perso il coraggio e la creatività. 

E rispondono alla crisi con una moneta sociale, un alimentare agricolo, una cassa di autosostegno e un mercato aperto. Abbiamo incontrato Eleni Papatheodosiu e Michalis Panayotidis negli uffici del Movimento dei Cittadini: passeggini, libri, cd, vestiti, tutti puliti e in ordine intorno a noi, costituiscono la scenografia degli uffici di uno schieramento politico che si è trasformato gradualmente in un movimento locale.

«Avevamo creato uno schieramento che si basava sul sostegno di Syriza, di Dimar e dei Verdi. Non ci bastava però candidarci alle elezioni, volevamo intervenire attivamente nella vita della città in mezzo alla crisi».

«Così un anno e mezzo fa abbiamo creato il primo mercato del baratto», svela Michalis. Le prime cose scambiate le avevano portate da casa loro e hanno insistito tanto perché nessuno facesse regali. «Ogni nostra azione ha un peso politico. Non ci interessa se uno porta una matita per scambiarla con una lavatrice. Quello che ci preoccupa è che qualcuno possa non mettersi al posto del beneficiario e del beneficiato», dice Eleni.

Il mercato del baratto è andato molto bene e ha dato al gruppo la forza di realizzare un progetto più vecchio: creare, seguendo il modello di Volos: una moneta alternativa. Avevano già tentato di adottarla cinque anni fa. «Sembrava bello, ma anche superfluo. Poi è arrivata la necessità» come dice Eleni. 

Nel gennaio 2012 ha avuto luogo l'assemblea che ha portato alla creazione del kinò, è stato deciso il regolamento ed è stato eletto il suo gruppo coordinatore. Questa unità di scambio immaginaria rappresenta un valore in cose o in servizi. Ogni membro pubblica sulla pagina della moneta annunci di ricerca o di offerta che valuta in kinò (1 kinò = 1 euro). Così raggruppa i servizi e i prodotti da offrire e li scambia con altri. In questo momento la moneta ha 250 membri attivi: da professori, ragionieri e legali fino ad idraulici, apicoltori ed agricoltori. Parallelamente, a Kalamarià funziona l'alimentare agricolo, con distribuzione diretta di prodotti dai produttori ai consumatori. «Si tiene ogni settimana. É autogestito e la sua commissione coordinatrice cambia ogni sei mesi per garantire la , trasparenza, la partecipazione attiva di tutti e per uscire dalla logica della delega », ci dice Eleni. «All'inizio i produttori non capivano che questa iniziativa non era occasionale, ma aveva una prospettiva ed era sostenibile ». «In questo momento l'alimentare agricolo ha 600 membri che tendono ad aumentare. Oltre a garantire prodotti a prezzi economici e di buona qualità per i consumatori ed una retribuzione giusta per i produttori, offre un altro modo di vivere la nostra città ed i rapporti tra di noi». Adesso i cittadini di Kalamarià proseguono con la creazione di una cassa di autosostegno, dove registrano i servizi e le disponibilità che un cittadino può offrire all'altro in caso di urgenza: se ad esempio si ammala tuo figlio, entri in un database e trovi un pediatra che verrà anche nel pieno della notte o un vicino di casa che potrà guardare i tuoi figli se tu il giorno dopo devi andare a lavorare. In cambio, offri anche tu il tuo tempo e il tuo aiuto quando il tuo vicino di casa si trova in difficoltà perché ad esempio deve viaggiare per motivi di lavoro».

Contemporaneamente si stanno organizzando laboratori di autarchia, dove si imparano a fare, con le proprie mani, dai saponi ecologici fino alle sciarpe «É un altro modo di vivere » ci dice Michalis. «Non è casuale che laboratori del genere o monete alternative funzionino in paesi dove la crisi non li rende necessari, ma quando provi questo modo di vivere creativo, libero e solidale, non torni più indietro».

 

 
 
 

Considerazioni

Post n°28 pubblicato il 26 Aprile 2013 da pikapnto

 

Sto cercando di scrivere delle cose  ma non trovo il tempo. Comunque, interessante l'analisi di Barnard e le informazioni che fornisce.  Bisogna impegnarsi e in fretta.  Creare microcircuiti come ad esempio le ONG, come consiglia Rifkin, che si svincolino dal sistema economico dominante e , molto importante, intensificare la comunicazione e i contatti fra coloro che  cercano di concretizzare un Europa unita politicamente e sovrana che sia in grado di togliere l’euro dalle grinfie dei criminali che lo stanno usando per distruggerci. 

 

 
 
 

RIC

 

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