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Creato da: rond il 15/05/2009
didassi di filosofia pedagogia storia scienze sociali

 

 
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diario 22 settembre 2009

Post n°19 pubblicato il 22 Settembre 2009 da rond
 

22/09/2009 liceo sociale regina margherita

 

Cari alunni, oggi è ricominciato l’anno scolastico secondo il mio orario di lavoro.

Ho discusso in classe dell’importanza del nome proprio per riferirci a persone e per presentarci a qualcuno. Fondamento dell’identità personale, il nome proprio o di battesimo comprende sia il nome sia il cognome. Nel cognome abbiamo un riferimento alla famiglia di origine il che ci introduce al primo tema  in discussione nell’ambito delle scienze sociali: la famiglia.

Ma il nome proprio rivela l’identità di qualcuno. Per saper parlare bene dobbiamo in qualche modo sapere a chi ci rivolgiamo, conoscerne il nome. Anche quando cerchiamo il conforto nell’invocazione del nome del Signore, che mai deve essere invano, troviamo nella sua vocazione conforto nei pericoli come dice il salmista (sal.118: “nella mia angoscia ho invocato il signore ed egli mi ha risposto). Occorre cioè confidare nell’aiuto del Signore che avverrà un bene in nostro soccorso.

Non a caso la presenza di qualcuno ci invita al suo servizio e le prime ore di scuola sono volte a determinare la presenza o l’assenza di qualche alunno chiamando l’appello.

E’ infatti nella presenza dell’alunno che il lavoro dell’insegnante trova senso, come ha di recente affermato il nostro dirigente scolastico.

Un orizzonte di senso più ampio si schiude nell’incontro tra più presenze nominate e si inizia un corso di studi che ci condurrà al premio ambito per i più volenterosi: la conoscenza delle scienze sociali e l’essere nel mondo con la capacità di orientarsi al bene senza indugi capendo lo spirito delle persone che ci circondano.

Ritengo che riflettere sul nome proprio sia fonte di sapienza e molte considerazioni possono farsi su questo argomento. Un buon nome, dice un proverbio, vale più di molto oro. Dunque spetta a voi, alunni del mio corso studiare a tempo opportuno svolgendo i compiti affinchè possiate un domani farvi una buona nomea all’interno del liceo (ottenere buoni voti, rispondere alla lezione del docente con interventi intelligenti, rispondere parlando bene con buone interrogazioni) .

Visto che l’obiettivo cognitivo trasversale a tutte le discipline è quello di sviluppare le quattro abilità di base: parlare, ascoltare, leggere, scrivere, dobbiamo per parlare bene ricordare il nome di chi ci parla.

Quindi ,per gli alunni di 1 R, il suggerimento che io gli do è quello di imparare a memoria il nome dei loro insegnanti e di due o tre alunni vicini al loro posto di studio per iniziare a socializzare parlando un poco; mentre per i ragazzi di 2 R che già conoscono la classe per aver vissuto un anno scolastico assieme nell’anno precedente il suggerimento è di accogliere i nuovi iscritti alla classe e di ricordare i nomi dei professori.

 Per entrambe le classi vale però l’obbligo di comprare i libri di testo e anzi consiglio di acquistarli il prima possibile e di iniziare a sfogliarli e leggerli., chi prima comincia si troverà bene. L’esercizio della lettura è fondamentale per sviluppare l’abilità del leggere.

L’alunno meritevole dovrebbe prevedere la lezione del professore e in qualche caso anticiparla leggendo dal libro l’argomento in esame in classe e proporne riflessioni personali magari prima scritte .sul proprio quaderno di appunti. Dunque comprate i libri e leggeteli, scrivete le vostre riflessioni sul quaderno che buone discussioni ne seguiranno in classe. Sarà in classe infatti che parrà la vostra nobilitade e virtù…

Ricordo infine agli alunni di prima di scrivere un tema di scienze sociali sulla famiglia in generale.

 

 
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Commenti al Post:
ucraina2000
ucraina2000 il 28/09/09 alle 12:37 via WEB
Secondo il mio punto di vista,oltre la presentazione alla classe stai facendo un po di pubblicità alle case editrici.Se il ministro della pubblica istruzione vuole che gli alunni italiani diventano i futuri italiani intelligenti,si accolli il costo dei libri di testo,visto la crisi economica che stanno passando le famiglie italiane,oppure trovi un rimedio che non gravi sulle famiglie se non vuole che le case editrici(tipografie)non chiudano per mancanza vendita.
(Rispondi)
 
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