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TRUFFE MUNICIPALI

Post n°43 pubblicato il 07 Ottobre 2008 da netdaiwork


TRUFFE MUNICIPALI

 


SANZIONI
AMMINISTRATIVE TRUCCATE


Non c’è solo la multa alla macchina che viaggia senza autista,
ma ci sono le contravvenzioni ai fantasmi, e c’è la moto che vola e il
pensionato che fa l’autovelox, e il camionista che ha preso cento multe in un
mese e ha venduto il camion, e poi c’è il Comune che paga 1500 euro per
incassarne 150, quello che fa una multa ogni 8 secondi, e quello che adesso è
finito in bancarotta perché deve rimborsare tutti e pagare pure il tribunale.

 


L’Italia delle
multe è così incredibile e così confusa da raccontare un Paese perduto fra
autovelox e Photored, smarrito fra strumenti sparsi come slot machine e comitati
di rivolta, soldi che piovono dal cielo e magistrati che bussano alla porta, un
Paese che esagera, come sempre, e finisce per far ridere.

 


Sotto Napoli,
dove i comitati sono come la pizza e una pizza non si nega a nessuno, non ci
sono rivolte, e non si capisce bene la coincidenza: perché anche le multe sono
come le tasse, che si pagano più al Nord, o perché la ribellione cresce più
facilmente sopra al Tevere? Per il resto, a sfogliare questa storia, spariscono
pure gli ultimi dubbi. In Italia anche le cose ben fatte nascondono l’inganno.
Figurarsi quelle fatte male.

 



L’auto fantasma


Claudio Morini, presidente dell’Associazione Forum di Imola, più di 6 mila
iscritti e più di 8 mila ricorsi, comincia a ricordare gli episodi più
clamorosi. La macchina senza autista, multata per eccesso di velocità, come da
dichiarazione ufficiale firmata e controfirmata da un vigile di Ozzano,
provincia di Bologna. Perché alcune contravvenzioni siano valide, bisogna
fermare il responsabile. Invece, quello, sul verbale, aveva scritto: «Non
contestato per assenza del conducente». Il giudice di pace allora gli aveva
chiesto: «Mi faccia capire, quella macchina andava da sola?». E lui: «No,
signore». E allora? «Non saprei, signore». Era successo a Ozzano, sulla via
Emilia che si intasa verso Imola, e chissà quante altre volte la vittima di
turno pagato senza fiatare. Però, quel giorno la sfiga ha voluto che il
conducente che non c’era fosse Sergio Marchini, responsabile del Corpo di
Polizia della polizia municipale di Bologna, che adesso è diventato pure il
vicepresidente della Forum.

 



Il pensionato spia


Sempre da quelle parti, a Medicina, vicino a Bologna, racconta ancora Morini,
«un giovane avvocato di nome Luca ha notato una macchina ferma sul ciglio della
strada con il finestrino abbassato, che faceva delle fotografie alle auto che
passavano. È andato a controllare e c’era un vecchietto sdraiato sui sedili
posteriori con un autovelox montato sul posto di guida». Era un pensionato, e
non sapeva cosa dire: «Ma sa, mi hanno chiesto di fare un favore...». Quale
favore? «Per arrotondare la pensione», balbettava quello, scappando via. Morini
giura che questo non è un caso, e non si tratta di un’eccezione: «Abbiamo
trovato autovelox installati su furgoni con scritte pubblicitarie di banche,
altri piazzati dentro auto civette nascoste persino nei boschi, contro ogni
rispetto della legge».

 



La moto volante


I Comuni, per ottenere le multe giungono persino a taroccare le foto: «E’
successo nella zona di Ravenna. Solo che l’avevano ritoccata così male che
all’utente che l’aveva richiesta, come da obbligo di legge, era arrivata
l’immagine di una moto che volava sopra la strada». Tutto questo, come spiega
Stefano Calderato, del comitato di Altavilla, Vicenza, «deriva dal fatto che i
Comuni appaltano il servizio a delle ditte che perseguono malamente il lucro,
incassando dal 27 per cento in su per ogni contravvenzione, e non il senso di
giustizia». Risultati, dice, sotto gli occhi di tutti. Ad Altavilla, 11mila
abitanti, in due mesi avevano fatto 23mila multe con 3 T-red. A S. Arcangelo di
Romagna nel 2006 hanno messo a previsione 294 mila euro, incassandone 360 mila:
e allora nel 2007 hanno quadruplicato la cifra, 1.196.905 euro, da raccogliere
in soli 7 mesi, come se non bastasse. Così esagerano tutti. A qualcuno va bene.
Il Comune di Roncofreddo ha piazzato addirittura due autovelox in 500 metri
scarsi: le sue casse sono a posto per sempre. E a qualcuno va male. A Riparbella,
1520 abitanti in provincia di Pisa, hanno rifilato 15 mila verbali con due
autovelox. I cittadini hanno cominciato a presentare ricorso. E il giudice di
pace, esaminati i primi cento, ha cominciato a far pagare il Comune: deve
rimborsare le multe e coprire le spese del processo nell’ordine di 200 euro a
ricorso. I ricorsi sono diventati più di 3mila. E stanno aumentando. Il sindaco,
Ghero Fontanelli, ha le mani nei capelli: «Se va così, faccio bancarotta». I
suoi autovelox li ha spenti. E poi chissà che rabbia: vicino a lui, a Santa
Luce, 1600 abitanti, e a Castellina Marittima, 2mila anime in provincia di
Livorno, ci sono i comuni d’Italia che guadagnano di più con le multe. Minimo un
milione d’euro, al netto delle spese.

 




Il super-vigile



Sempre tra Riparbella e Santa Luce, denuncia Paolo Bellini, presidente di un
altro comitato, il No Gabel, «il 29 dicembre 2006 sono stati emessi 3603
contravvenzioni firmate dall’unico vigile in servizio nel nostro comune. E’
possibile che una sola persona abbia potuto redarre un verbale ogni 8 secondi?».
Eppure qualcosa succede: i ricorsi sono arrivati alla Corte della Commissione
Europea, mentre 4 procure hanno già aperto delle inchieste, a Milano, Verona,
Vicenza e Livorno. Il 14 aprile ci sarà la prima udienza in un aula di
Tribunale, a Vicenza. Così qualcuno fa retromarcia. Andando e venendo fra le
multe, e passando fra i casi resi già famosi da Striscia la Notizia o dalle
Iene, come quello di Cornaredo, vicino a Milano, si può capitare anche a Settimo
Torinese, dove, come racconta Carmen Faraone, il Comune ha stracciato 30mila
multe e rimborsato chi aveva già pagato. «Il giallo durava 3 secondi e 8 decimi.
Non dava scampo. Hanno cambiato il semaforo. Adesso dura 9 secondi». E le multe
sono passate da 30 mila a 49. Dove sta l’errore?

Fonte notizia: www.malagiustizia.eu e www.lastampa.it

 




http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200804articoli/31641girata.asp

 
 
 
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