riflessioni

Capodanno


Il 2014 è stato un anno per me segnato dalla morte di mio padre. Non sto a descrivere il cambiamento di prospettive e di sguardo sull' esistenza che un tale evento suscita in una persona poiché è difficile farlo compiutamente. So di certo che è arduo comprendere questo processo interiore se non ci si è passati.Come augurio dell'anno ripeterò ciò che disse un frate francescano il 31 Dicembre di molti anni fa: a Capodanno non ci si devono augurare chissà quali fantomatiche fortune, ma, realisticamente la capacità e la forza di poter accettare con piena fiducia nell' amore di Dio tutto ciò che di positivo e negativo il nuovo anno ci riserverà.In più voglio ricordare una frase di madre Teresa di Calcutta che mi sembra ben si accordi con quanto appena detto :"Nella vita non siamo chiamati ad essere felici, ma a fare la volontà di Dio".Voglio anche citare un passo del Nuovo testamento che ho appena trovato il quale mi pare sveli molto bene il valore del tempo e sia utile proprio nel momento in cui diciamo addio ad un anno e diamo il benvenuto al successivo: "Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”. (Atti 17,26-28)