riflessioni

Emancipazione femminile


Dagli anni '70 in poi (in Italia) con la cosiddetta rivoluzione sessuale è stata diffusa e sdoganata l'idea che la libertà della donna consistesse nella possibilità di abortire con grande facilità, di divorziare (sì, lo so, è pieno di coppie davvero scoppiate che non ce la fanno a rimanere insieme, ma qui sarebbe necessario un discorso a parte sulla mancanza assoluta di preparazione dei giovani ad una unione così importante come il matrimonio religioso o civile che sia), e di vestirsi anzi di svestirsi come le pareva e piaceva. Quelli della mia generazione, a proposito, si ricordano Mike Bongiorno che durante la famosa trasmissone "Rischiatutto" controllava, ad ogni puntata, la lunghezza della gonna della sua valletta Ciuffini. Dopo tanti decenni da allora posso dire: " che disastro che è stato compiuto". Le donne, con questa fallace propaganda, sono state ingannate poichè convinte che avrebbero veramente manifestato la loro conquistata libertà mostrando sempre di più il loro corpo o fissandosi in maniera maniacale sulla cura di capelli, unghie, controllo del peso (con questo non dico che dobbiamo essere delle sciattone, cercate di capirmi). Le vera conquista che è stata raggiunta da allora è la possibilità per le donne di accedere ad ogni disciplina dello studio, a posti di lavoro sempre più prestigiosi e di responsabilità, in definitiva di poter esprimere la ricchezza del genio femminile in ogni ambito della società. E' questa la vera rivoluzione che va celebrata ogni giorno, sollecitando tutte le donne a spendersi in ogni modo per rendere manifeste al mondo le loro caratteristiche peculiarmente femminili; sto parlando delle loro proverbiali sensibilità, tenerezza, attenzione ai dettagli dell' esistenza, ai deboli e a tutti coloro che "rimangono indietro" e non dei loro sederi e dei loro seni.