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Post n°119 pubblicato il 26 Settembre 2006 da uforobot
 

Lo cerco, mio padre, senza il rassicurante dono  della rassegnazione. Lo cerco, e qualche volta mi derido, quando aspetto che, da un momento all'altro, la sua voce diventi la compagna delle mie domande.
immagine

Come da bambina, quando all'aeroporto, davanti a un piccolo aeroplano chiesi: "papà, quanto ci vuole perchè diventi grande come gli altri?". Lui mi guardò serioso, facendo finta a lungo di riflettere e poi rispose con l'abbraccio delle sue parole calde: "a volte alcuni rimangono bambini!"

Sebbene sappia, eccome, ch'è solo uno scherzo del mio cuore, io m'abbandono alla ricerca disperata di cose e sensazioni che scaldino l'assenza gelida di lui, che m'ha insegnato le parole. Che m'ha spiegato quale dono sia il saper comunicare e dare significato ad ogni cosa che a volte gli altri danno per scontata.

Lo cerco ancora e lo cercherò credo per sempre, perchè mi sento come rassicurata dalla ricerca delle sue parole. Rileggo i suoi biglietti d'auguri e sorrido gustando i versi in rima che scriveva a volte per prendermi un po' in giro. 
Li serbo in un cassetto che resta quasi sempre chiuso, perchè ogni volta che lo apro mi sembra di perderne l'essenza. Come se qualcosa nell'aria logorasse una presenza, di cui ancora mi entusiasmo  e mi commuovo
.

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Commenti al Post:
brividoveloce
brividoveloce il 26/09/06 alle 13:45 via WEB
Anch'io ho uno scrigno dove custodisco tutto di mio padre. Anch'io ho sempre la sensazione che qualcosa si disperda nell'aria. Ma è solo la paura di perdere qualcosa di lui, ogni volta...ritrovo tutto....e rivedo mio padre, rivedo me piccolino... Risento la sua voce...osservo le sue premure... Quando apro quello scrigno sono un uomo felice. Che fortuna poter custodire tanto amore. La stessa fortuna che hai tu. Un sorriso, L
 
Rudemavolgare
Rudemavolgare il 26/09/06 alle 14:30 via WEB
non ci sono parole per descrivere cosa è essere padre di voi figlie, grazie. Ciao Star!
 
uforobot
uforobot il 26/09/06 alle 16:55 via WEB
grazie a voi ragazzi, sempre puntuali e attenti!
 
bus.stop
bus.stop il 27/09/06 alle 10:29 via WEB
di mio padre o con mio padre...non saprei nemmeno come definire il mio rapporto con lui....lui che non c'è ed in teoria allora un rapporto non ho, ma poi non è vero......rabbia...tanta rabbia...ma poi lo c3erco con la dolcezza piu grande che posso tirar fuori da me. Ricordi non ne ho.....ma vorrei "sentirna" la presenza. non ho ricordi, non ho sicurezze da lui instaurate in me....forse è anche questo che mi fa rabbia....di lui ho solo il conome e qualche gene.....basta!....e tutto questo a dire il vero mi sta stretto.......papà.....già....essere padre......ma quando la vita te ne da uno....mi manca.Ric
 
 
uforobot
uforobot il 27/09/06 alle 11:13 via WEB
credo che il legame con il proprio padre sia particolare e molto soggettivo. è il legame a ciò che in realtà siamo, a prescindere dai condizionamenti esterni. questo grazie a "qualche gene" che però non è cosa da poco. il rimpuanto di un vero e proprio rapporto non esclude un legame, anzi ne esalta l'importanza, anche se questo ci riempe di amarezza e di rabbia. grazie per la tua attenzione e per esserti fermato a leggere.
 
PeterAjello
PeterAjello il 27/09/06 alle 14:02 via WEB
Io meno fortunato o semplicemente affetto da "cecità sentimentale" rifuggo ancora adesso la figura di mio padre, la scanso come fosse il virus della peste. QUando qualcuno o io stesso intravedo certe inequivocabili somiglianze magari gestuali o d'atro genere, mi prende un'angoscia incredibile. E' come se mi sentissi avvolto da abiti bagnati e troppo stretti che mi soffocano procurandomi disagio. Vorrei stracciarmeli di dosso con tutte le mie forze, vorrei essere nato in un orfanotrofio e cancellare di colpo un'intera vita. A tutt'oggi non so spiegarmi il perchè di una frattura così profonda. Cioè, capisco la frattura ma non il perchè della sua profondità ed è per questo che invidio i tuoi sentimenti così precisi e ben strutturati per un uomo che ha contato tanto per te indubbiamente in senso positivo. P.Aj.
 
 
uforobot
uforobot il 27/09/06 alle 16:15 via WEB
Buongiorno P.Aj. e benvenuto nel mio blog. Non sempre il rapporto col proprio padre è lineare, a dire la verità neanche il mio lo è stato. quello che mi preme però sottolineare è che nel nostro "essere", come tu stesso dici, il legame naturale, atavico, genetico è inevitabile e profondamente pregnante. Le fratture sono frequesti e le ragioni di esse le più disparate, prime fra tutte la diversità di pensiero e lo scontro generazionale. Ma rinnegare le proprie origini genetiche, rifiutarle, allontanarsene è una lacerazione profonda e dolorosa che genera l'incubo di "avere avuto un padre" in un certo modo, piuttosto che in un altro. Non possiamo scegliere i nostri genitori, ma possiamo imparare ad accetarli e ad accettarci come parte di loro. grazie d'esserti soffermato a leggere.
 
poeticjustice
poeticjustice il 27/09/06 alle 19:57 via WEB
Una vita senza un padre mi ha tolto anche questo, la gioia di leggere un suo biglietto, di stringergli la mano... scusami, ma leggerti stasera mi ha dato una gran botta: ma è solo colpa dei ricordi! Ciau baci PJ
 
 
uforobot
uforobot il 27/09/06 alle 21:14 via WEB
mi spiace, davvero. un abbraccio.
 
serpico87
serpico87 il 27/09/06 alle 20:49 via WEB
buona serata! un bacione!! e buona notte!
 
 
uforobot
uforobot il 27/09/06 alle 21:14 via WEB
buona serata anche a te!
 
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