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Post n°279 pubblicato il 22 Marzo 2010 da uforobot
"Siediti e asciuga quelle lacrime! Chè non è questo il modo giusto di affrontare gli spigoli della vita. Se sei troppo morbida ti bucherai, se sei troppo rigida ti spezzerai a metà. Lo spigolo si neutralizza diventando elastiche! Tu lo sei? Non mi pare proprio. Soffiati il naso, ti serve per annusare gli ostacoli. Asciugati gli occhi, sono necessari per avvistarli. Dammi le mani: sai a cosa ti serviranno le mani? Ad accogliere ciò che la vita vorrà darti. A toccare, sì, a toccare le mattine gelide che ti costringeranno a correre per scaldarti; a contare i treni che perderai e quelli che invece sarai riuscita a prendere. Adesso sono piccole, ma cresceranno, queste mani di donna piccola e già così grande. Un giorno ti sveglierai accanto a una pazienza che non conoscevi e con queste mani così ricche di carezze e schiaffi da non immaginare. Accade alle madri, anche se non hanno figli. Ad ogni donna, accade, credimi". |
Post n°278 pubblicato il 11 Marzo 2010 da uforobot
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Post n°277 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da uforobot
Crescono e quasi non ce ne accorgiamo, sotto la mendace scusa del tempo che veloce passa. Ci sorprendono ogni giorno, eppure ci abituiamo presto alle conquiste e alle magie che costellano gli attimi, le ore; spesso non vediamo che impegni, non sentiamo che responsabilità, non avvertiamo altro che la stanchezza fisica, fedele compagna avversa che ci divide in due, fra la veglia e il sonno. Ma i figli sono come un libro nuovo, sera dopo sera, come il cielo che fino al mattino non capisci il tempo che darà. Sono sospiri di felicità vissuta, che ci sfugge dalle mani e dall'affanno del cuore. I figli che ancora non vediamo grandi, di cui preghiamo la serenità, sono costellazioni note, eppure infinitamente sconosciute, nelle quali dovremmo perderci per ritrovarci poi, attraverso sguardi ancora avidi di meraviglie. Chissà se mai li capiremo fino in fondo, questi figli dell'elettronica e della fantasia! Sono così diversi da come eravamo noi che quasi stentiamo a credere di averli concepiti. Ma se guardiamo in fondo ai loro occhi, dietro i gesti delle loro mani, se solo ci fermiamo a carpire nei sorrisi e nelle lacrime quella briciola di infinita vita che abbiamo loro infuso, capiremo che in fondo siamo noi bambini... ...quel familiare, atavico bisogno di sognare.
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Post n°276 pubblicato il 21 Febbraio 2010 da uforobot
Quando i pensieri affollano quell'esiguo spazio rimasto fra me e il mondo, quello in cui a fatica serbo segreti e magie che vengono da lontano, sento forte l'esigenza di chiudermi al mondo e mettere ordine dentro. Ognuno arriva ai consutivi come può, come la propria natura gli concede di fare, con le strade che la sua storia ha segnato, con i piedi che gli consentono di percorrerle. Ognuno è solo di fronte alla propria vita e nulla può confortare delusioni, nè gratificare risultati. L'ordine nel cuore e nella mente, è ovvio, sacrifica qualcosa. Ogni soffitta riorganizzata conta perdite di ricordi e affanni. Anch'io mi appresto a fare pulizia fra le mie cianfrusaglie emozionali. E chissà, dopo, se mi mancherà ciò che avrò deciso di buttare via. In quello spazio esiguo ci sono cose preziose che mi hanno visto diventare grande. Ma spesso, per fare spazio e rendere il nostro tempo meno infido, è necessario guardare avanti e continuare, come la vita insegna, a vivere, lasciando spazio a pensieri nuovi. |
Post n°275 pubblicato il 08 Febbraio 2010 da uforobot
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