Creato da Ivy_Barnum il 03/11/2011

Game - Over

L'Italia senza berlusconi è più bella, spero che insieme a lui se ne vada anche tutta la spazzatura disseminata in tutti questi anni, anche qui dentro.

 

 

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16) La fine

Post n°16 pubblicato il 12 Novembre 2011 da Ivy_Barnum
 

Salvo colpi di scena dell'ultim'ora, e gli ormai noti colpi di coda del caimano attualmente ferito dunque ancora più pericoloso, oggi dovrebbe essere l'ultimo giorno. Al cavaliere è rimasto l'ultimo giro di valzer.
I salvacondotti non sono previsti dalla nostra Costituzione, quindi sarebbe opportuno che nessuno cadesse nella tentazione di fare gesti caritatevoli nei confronti di Berlusconi consentendogli di salvare le sue capre e i suoi cavoli dopo aver distrutto un paese fin dalle fondamenta.
La costituzione di HardCore dunque termina qui e sarà necessario per il bene di tutti riportare Berlusconi ad una dimensione umana, il che vuol dire da domani (proprio da domani) metterlo di fronte alle sue responsabilità, soprattutto quelle di carattere giudiziario, fargli sentire quanto pesa quel bagaglio di illegalità che lui ha portato con sé nel momento in cui è dovuto entrare in politica perché in Italia si sa, la politica è l'ultima ratio, l'estrema soluzione per chi ha dovuto salvare soprattutto se stesso e non certo quel paese di fronte al quale si presentò come salvatore / liberatore. Berlusconi non ha fatto nulla di quello che aveva promesso, nessuna rivoluzione liberale, nessuna riforma per rendere questo paese dinamico, moderno, efficiente nei suoi servizi, nella sua burocrazia tutt'altro che snellita. In compenso ha distrutto molto: è riuscito ad estrapolare dalla maggioranza della gente tutto il suo peggio, quello che persone normalmente equilibrate si vergognerebbero di trovare dentro se stesse. L'operazione di rendere normale quello che non può esserlo mai, di rendere bello l'orribile, di rendere legale e consentito quello che invece le leggi non permettono a nessun cittadino gli è riuscita benissimo. La sua dottrina si è incistata in tutti gli ambiti e molti si sono prodigati per metterla in pratica, in tutti gli ambiti. Molti lo hanno fatto addirittura gratis pensando di poter trarre vantaggi personali, altri, invece, sono stati pagati a peso d'oro per farlo, non da lui ma da tutti quanti noi. E in questo paese bisognerà ricominciare dalla Storia, da quella per esempio che c'insegna che Matteotti non fu ammazzato per ordine diretto di mussolini ma perché chi lo uccise aveva pensato che a mussolini questo avrebbe fatto piacere. In questo paese c'è stato chi si è fatto in quattro per anticipare desideri che non erano mai stati nemmeno espressi, dichiarati. Ecco perché la convalescenza sarà lunga, faticosa e dolorosa, perché come diceva Montanelli: da Berlusconi ci può salvare soltanto Berlusconi. Io non so se quel vaccino abbia sortito il suo effetto, so però che questo è un paese in cui ci si dimentica in fretta specialmente delle brutte cose, ecco perché quelle stesse cose riescono a riproporsi con facilità. In sessant'anni, che storicamente sono una schioccata di dita, siamo passati dall'uomo della provvidenza a quello dei miracoli. Ecco: io vorrei che questo non accadesse più, mi piacerebbe poter vivere il resto della mia vita in un paese composto nella sua maggioranza da gente consapevole, da persone che quando entrano in una cabina elettorale non lo facciano con l'idea che quel voto sia la chiave per portare al potere persone che poi potranno essere utili per i propri tornaconti, o perché, come è stato per Berlusconi, "sono simpatiche e fanno ridere", o perché ci s'identifica in quel personaggio invidiando il suo modo di fare e i suoi atteggiamenti, ancorché i suoi soldi che nessuno di noi avrà mai la possibilità di accumulare. Io vorrei che chi esprime la sua preferenza lo facesse avendo in mente non se stesso ma tutti.

Perché un altro errore l'Italia non se lo può permettere.

 


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DIMISSIONI DI BERLUSCONI, LA STAMPA ESTERA: "E' FINITO IL BUNGA BUNGA, ALLELUJA! ADIOS, BERLUSCONI!"
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Dal Messico alla Patagonia, l'uscita di scena di Silvio Berlusconi è stata seguita oggi quasi minuto per minuto dai principali media latinoamericani, molti dei quali stanno raccontando ormai da settimane la crisi politica italiana. Due delle reti tv all news più viste dell'Argentina, C5n e TodoNoticias, hanno per esempio mandato in onda nel corso della giornata diversi servizi, mostrando scene sia delle immagini di oggi a Roma sia del 'Cavalierè, nome con il quale tanti argentini chiamano Berlusconi. «È la fine di un'era», ha sottolineato Todonoticias, che ha scelto quale musica per accompagnare il servizio una canzone di Fred Bongusto, mentre il sito del quotidiano di sinistra di Baires 'Pagina 12' ha ricordato che 'L'Italia ha detto 'adios' a Berlusconì. L'edizione online del 'Diario de Rio Negrò - un quotidiano della Patagonia - ha messo in evidenza nel titolo come le «riforme» approvate dal Parlamento abbiano «aperto la strada alle dimissioni di Berlusconi». Simile anche il titolo usato in Brasile da Uol - il secondo portale web più diffuso dell'America Latina - che per molte ore ha ricordato sul suo sito il piano di stabilità approvato dal Parlamento. Sempre in Brasile, il sito del quotidiano 'Folhà ha sottolineato tra l'altro «la gente in attesa delle dimissioni» fuori dai palazzi del potere.

 

FRANCIA: "FINE REGNO SOTTO FISCHI E INSULTI"
Hanno seguito in tempo reale le notizie che arrivavano dal Quirinale tutti i siti più importanti dei giornali francesi, che dopo pochissimi minuti dalle dimissioni di Silvio Berlusconi hanno cambiato le loro homepage per aggiornare i lettori. L'agenzia AFP ha seguito minuto per minuto l'arrivo al Quirinale e l'uscita di Silvio Berlusconi. «Fine regno sotto i fischi e gli insulti», è il titolo del pezzo conclusivo della France Presse dalla piazza del Quirinale, mentre in precedenza, la stessa agenzia si era così interrogata sul futuro del presidente del Consiglio: «fuga ai Tropici o tentativo di ritorno?». Il sito di Le Nouvel Observateur è stato il primo ad aggiornare la prima pagina con la notizia delle dimissioni. Successivamente, ha inserito video e foto delle «scene di giubilo» nelle strade di Roma e con una ricostruzione dei 17 anni dello «show Berlusconi». A ruota hanno seguito Le Monde, Le Parisien e Le Figaro. Notizie e immagini dalla piazza del Quirinale per la tv all news LCI, che titola 'Bye, bye Silviò uno dei suoi servizi della serata. Primo titolo dei notiziari anche su tutte le radio, prima fra tutti la pubblica France Info, che ha annunciato stasera ai suoi ascoltatori che «dopo 10 anni alla guida dell'Italia, Berlusconi si è dimesso».

 

SPAGNA,SOLLIEVO MEDIA: 'È FINITO IL BUNGA BUNGA ALLELUJA'

Sollievo nella stampa spagnola all' annuncio ufficiale delle dimissioni di Silvio Berlusconi, che diversi giornali iberici avevano chiesto esplicitamente negli ultimi giorni per 'salvare l'euro. Le edizioni online dei quotidiani, puntate tutto il giorno su Roma, aprono tutte questa sera sulle dimissioni del premier. «Berlusconi, sentenciado» (Berlusconi, condannato), titola 20Minutos a tutta prima pagina, sopra una grande foto del Cavaliere, il volto teso, in auto. «Berlusconi si dimette e cede il posto a un altro governo per evitare la bancarotta del paese» titola El Mundo online. «La decisione significa per l'Italia la fine di un'era, dopo che il Cavaliere ha segnato quasi due decenni» rileva. Su El Pais online Antonio Tabucchi scrive che ora bisogna «deberlusconizzare l'Italia» e l'ex-corrispondente da Roma Miguel Mora si rallegra perchè «È finito il bunga bunga, alleluya». Il quotidiano sotto il titolo «Il potere e i suoi benefici» scrive che «il vero volto del Cavaliere è quello di un imprenditore vorace che utilizzò abilmente il teatro e la politica per consolidare la sua immensa fortuna e soprattutto evitare il carcere». «Bye bye Silvio» titola l'edizione online di Publico, riferendo delle manifestazioni di gioia della gente. Abc preferisce invece un «Arrivederci Silvio».

 

NEWS DIMISSIONI PREMIER IMPAZZA SU SITI USA
Le dimissioni di Silvio Berlusconi conquistano i medi americani che hanno seguito la crisi italiana con grande attenzione e con continui collegamenti con Roma. «Berlusconi si è dimesso» è la 'breaking news' del Wall Street Journal, il primo fra i siti internet statunitensi a dare la notizia. Il circuito televisivo dell'agenzia Bloomberg si collega immediatamente con Roma, dopo la trasmissione in diretta dell'intervento del presidente Barack Obama allàApec, e trasmette immagini in diretta da davanti al Quirinale. «Silvio Berlusconi si dimette, finisce un'era politica di 17 anni» è la breaking news del New York Times sul proprio sito. «Silvio Berlusconi si è dimesso» scrive secco il Financial Times.«Il palazzo della repubblica italiano comunica che Berlusconi si è dimesso» è il messaggino che l'Associated press invia ai suoi utenti. «Berlusconi si è dimesso da premier» scrive il Washington Post. Le dimissioni di Berlusconi conquistano anche i piccoli blog: 'The Village Voicè, blog del quartiere Village di New York, dedica spazio alle dimissioni.

 

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