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Louise

Post n°48 pubblicato il 12 Febbraio 2014 da rmlegginventa
 

 

Cari amici lettori, anche oggi diamo spazio a nuovi scritti inviati da chi ci segue e ci vuole bene. Lo facciamo con il primo episodio di un avvincente racconto intitolato " Louise - Storia di una donna" , inviatoci dalla nostra amica Jane. Buona Lettura!

 

 Non era ancora giorno, l'aria era frizzante e si insinuava attraverso la gonnella pesante e lo scialle della nonna che Louise indossava ogni volta che usciva nel bosco a quell'ora, per raccogliere le erbe necessarie a tenere sempre ben fornita la scorta utile a curare molti comuni disturbi.

Teneva ben stretto intorno al corpo il panno pesante da cui le sembrava ancora di sentire l'odore familiare e rassicurante. Louise era sola al mondo, la nonna, sua unica parente e sostegno ,era

morta due mesi prima, lasciandola erede di poche cose materiali ma di un notevole patrimonio di conoscenze che nella loro famiglia si tramandavano di madre in figlia da generazioni.

A soli sedici anni doveva provvedere a se stessa e alla piccola fattoria che le era rimasta in eredita' dopo la scomparsa del padre.

Aveva,alla sua acerba eta' , molti dolori da elaborare e superare,ognuno di questi sarebbe stato sufficiente ad abbattere cuori piu' maturi e piu' temprati.Il piu' grande, assoluto, lacerante era stato la morte orrenda della mamma, vittima innocente della maldicenza e dell'ignoranza .

Si chiamava Colette ed era sempre pronta ad aiutare chiunque,usava le sue erbe e tutto quello che sua madre le aveva insegnato ,per curare gente di tutte le condizioni , fino ad utilizzare senza la dovuta cautela il rimedio che doveva essere somministrato solo in casi eccezionali e con precise modalita', quello che era il “ Segreto” della loro famiglia e che la nonna chiamava “Il Segreto della Vita” ;questa sua disponibilita' le fu fatale.

Louise aveva imparato ad essere prudente, a non ostentare mai il suo sapere, anzi a nascondere agli occhi della gente la sua viva intelligenza, la sua capacita' di cogliere da minimi indizi il succo delle situazioni e soprattutto il carattere e le intenzioni delle persone con cui veniva in contatto. Nascondeva la sua perspicacia dietro un velo di modestia , semplicita' e perfino di ignoranza, tanto che da tutti, nel piccolo villaggio di Reine, veniva considerata una povera ragazza inoffensiva. A lei cio' stava bene perche' poteva in questo modo , senza essere disturbata, occuparsi della raccolta delle erbe e soprattutto di quello che le dava piu' soddisfazione e che la faceva sentire viva: la lettura e l'apprendimento.

Fin da bambina la sua curiosita' era insaziabile, sua madre spesso non aveva risposte per le domande di Louise, a volte la nonna la rimproverava :

”Non e' bene che una bambina mostri interesse per tante cose ,non troverai mai marito...”

Non aveva tutti i torti , il mondo era fatto dagli uomini e per gli uomini,una ragazza poteva solo sperare di trovare un buon marito,magari ricco, che le permettesse di vivere agiatamente e di coltivare ,all'interno delle mura domestiche, quei piccoli interessi femminili: cappellini, piume,sete, vezzi e vestiti , tutto quello che poteva servire per esse decorativa accanto al marito nelle occasioni mondane. Alla donna era richiesto di essere una buona moglie e soprattutto una buona madre,il pensiero era prerogativa maschile anche per quelli che non pensavano affatto e che erano la maggioranza.

Una donna che pensava era fastidiosa e molesta e quando aveva piu' conoscenze della maggior parte degli uomini diventava sospetta,quando riusciva a curare e a guarire laddove il cerusico aveva fallito non poteva che essere una strega: povera Colette,era caduta proprio in questa rete...

Louise si era spinta fino al limitare del bosco dove crescevano arbusti di biancospino utili per la cura dei disturbi al cuore e si dirigeva verso uno di essi pensando a tutto quello che avrebbe dovuto fare quel giorno quando, nella trama dei suoi pensieri si insinuo' un rumore cadenzato , quasi un battito del terreno che la distrasse dalle sue cose.

Si volto' e vide in lontananza nella grande radura, dove gli alberi cedevano il passo all'erba ,delle ombre che velocemente si avvicinavano.

La ragazza istintivamente ritorno' sui suoi passi e si rifugio' sotto gli alberi dove il buio della notte non era stato ancora scalzato dai primi, timidi, raggi del sole nascente.

Le ombre man mano che si avvicinavano diventavano sempre piu' chiare, anche se non ancora riconoscibili : erano dei cavalieri lanciati in un galoppo furioso; il primo montava un cavallo bianco che per lo sforzo aveva le froge dilatate da cui usciva nell'aria fresca del mattino una nuvoletta di vapore, gli altri cavalieri erano cento passi piu' indietro ma stavano guadagnando terreno.

Erano in tre e avevano l'aria minacciosa, il volto coperto da maschere di cuoio,volavano con i loro cavalli, le spade sguainate pronte a colpire.

In breve raggiunsero il cavallo bianco e attaccarono il cavaliere proprio all'altezza del nascondiglio di Louise; questi si difese con maestria, era un ottimo spadaccino, parava tutti i colpi degli assalitori e , di tanto in tanto, riusciva a mettere a segno qualche fendente.

I tre mascherati erano ,pero', riusciti a circondarlo e, mentre uno di loro lo impegnava in un affondo un altro lo attacco' alle spalle e lo infilzo' .Ritirando poi la spada insanguinata si accorse che anche l'affondo del cavaliere era andato a segno e il suo complice si era accasciato sul cavallo e rischiava di essere disarcionato

“Albert, Bertrand e' stato colpito, e' ferito gravemente, dobbiamo riportarlo subito al castello e farlo curare altrimenti suo padre ci fara' ingoiare la spada con tutta l'elsa”.

“Va bene, tanto questo qui' e' spacciato ,mettiti sulla sinistra che io tengo Bertrand dalla destra cosi' non cadra' da cavallo”.

Dicendo cio'si sfilo' il cappello decorato con una grande piuma bianca rivelando una folta chioma rossa che brillo' come fiamma investita dalla prima luce mattutina.

I due si avviarono reggendo il terzo tenendo un'andatura moderata per non aggravare la ferita del compagno e dopo un po' sparirono oltre gli alberi sicuri di essere stati i soli attori sulla scena.

 

CONTINUA...

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