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Il Blocco dello Scrittore

Post n°58 pubblicato il 21 Marzo 2014 da rmlegginventa

 

Secondo episodio...

D'improvviso una forza misteriosa la spinse in quel tunnel fantastico ad una velocita' vertiginosa. Tutto davanti ai suoi occhi appariva accelerato al punto da farla temere per la sua incolumita'. Le immagini scorrevano accanto a lei come la vita scorre nell'ultimo istante: macchie indefinite di colori vorticosi, poi una nave, pirati urlanti e divertiti, un ponte di legno e una passerella sospesa sul mare. Infondo alla passerella c'era lei, Muriel, la sua protagonista, e la spinta la conduceva proprio li. Aveva paura, una paura indescrivibile, mentre quella forza irrefrenabile continuava a travolgerla. Urlo' vedendo il mare immenso sempre piu' vicino. Poi, al limite, successe qualcosa di inaspettato: La sua mente, il suo spirito e le sue emozioni assunsero il volto e il corpo di Muriel. Senti' le sue mani legate, il sudore che la tormentava, l'odore della salsedine salire e bruciarle la pelle, la paura di finire nel vuoto. Il suo romanzo ora era la sua vita. La sorte aveva deciso che Martina non avrebbe semplicemente terminato il racconto: l'avrebbe vissuto in prima persona. Le pagine l'avevano rapita, catturata e immobilizzata, portandola in una dimensione passata, strana, probabilmente gia' vissuta. Lei non era la mente che aveva concepito Muriel, ma era Muriel che dai meandri di un passato sconosciuto e distante era tornata alla vita attraverso Martina, perche' il mondo conoscesse la sua storia. Ma lei non ebbe tempo di riflettere su quanto le stava accadendo: senti' una punta acuminata infilarsi nella sua spalla, un lampo di dolore le attraverso' gli occhi e il terrore crebbe. Poi senti' una voce maschile a lei familiare:" Avrei potuto ucciderti io, Muriel, ma voglio che la tua sia una morte lenta e disperata. Sara' il mare a finirti e io finalmente avro' la mia vendetta!" E cosi' dicendo lui la spinse giu' dal pontile con violenza facendola cadere. E il mare accolse Muriel, terrorizzata, fra le sue onde...

Mentre volteggiava fra le correnti potenti, combattendo per poter respirare, immersa nell'azzurro caldo, le ritorno' in mente la sua storia... Era la donna del perfido Corsaro Draik, detto il sanguinario, al servizio della corona inglese. Muriel, nobildonna spagnola dallo spirito libero e irrequieto, era stata catturata mentre viaggiava col padre e il fratello undicenne verso i loro possedimenti caraibici. Don Fernando, suo padre, si era fieramente difeso ma, colpito a tradimento, era spirato davanti agli occhi dei figli, raggiungendo la madre, morta di parto alla nascita del piccolo Felipe. Gli occhi di Muriel, neri e profondi, avevano catturato Draik, che la costrinse a rimanere a bordo con lui. Il suo odio profondo e la sua rabbia si tramutarono in determinazione: accetto' di restare con Draik a patto che il fratello rimanesse con lei, meditando una vendetta silenziosa. Cosi passarono anni. Felipe, ora Philip, crebbe fra scorrerie e violenze, diventando un ragazzo forte e combattivo, guadagnando il rispetto della ciurma per il suo coraggio e valore. Fomentato dalla sorella Muriel, unica donna a bordo, divenne sfrontato al punto da suscitare le ire di Draik, che vedeva il suo potere minacciato dalla vecchiaia e dal carisma del giovane. In seguito all'ultima scorreria, quando Philip ostento' la sua potenza, lo fece rinchiudere sottocoperta e torturare,punendolo per la sua audacia. Allora lei, accecata dalla rabbia e dal dolore, si introdusse nella sua stanza e fece scivolare nella coppa di vino della polvere velenosa, conservata segretamente dal tempo della cattura. Ma mentre faceva cio' Draik la colse sul fatto. " Credevate, tu e il tuo stupido fratello, di potermi giocare cosi'?". La picchio' violentemente, sfogando la sua cattiveria, e la rinchiuse senza cibo ne' acqua per giorni. Infine la condusse sul ponte, fra le urla dei corsari ubriachi, per attuare la sua atroce vendetta...

Era troppo debole, perdeva sangue dalla ferita. Fortunatamente le sue mani si erano liberate dalla corda che le stringeva, ma sentiva che stava per svenire. Chiuse gli occhi e si lascio' andare, un senso di sconfitta totale la pervase. E mentre attendeva la morte scivolo' in un limbo indefinito, da cui usci' solo sentendo la voce di Felipe. Credeva che lui le stesse dando l'estremo saluto, invece la stava riportando alla vita. Apri' gli occhi e vide suo fratello, bello e luminoso, che le versava acqua dolce in bocca. "Muriel, grazie a Dio sei viva!". Era su una scialuppa assieme a Felipe e ai quattro uomini della ciurma che l'avevano aiutato a fuggire. La violenza di Draik, i continui soprusi, la cattiveria spietata verso chiunque, avevano spinto meta' dell'equipaggio ad organizzare un ammutinamento. Presto avrebbero raggiunto le Tortugas, dove Draik si sarebbe rifugiato per qualche giorno. Cosi', navigando, arrivo' la notte e poi l'alba rossa, preludio di sangue. Giunsero sull'isola. I corsari dormivano per smaltire la sbronza. Felipe diede un bacio di saluto alla sorella e ando'. La loro vendetta si sarebbe compiuta. Cio' che Muriel senti' dopo furono urla, colpi violenti. Era terrorizzata, ma non poteva abbandonare Felipe. Scese dall'imbarcazione, raccogliendo le forze appena recuperate e si diresse verso la baia. Li vide uomini che combattevano violentemente.Vide morire persone sotto la furia incombente di Draik, che aveva intuito e non si era fatto trovare impreparato. Come un leone difendeva il suo potere, uccidendo e dimenandosi. Poi si avvento' su Felipe, furioso. Voleva la sua vita e l'avrebbe avuta. Stava per strangolarlo, quando un colpo secco, duro, attraverso' l'aria. Un colpo di pistola esploso da lontano, da una donna, da Muriel, che conservava sotto la gonna l'arma donatagli dal fratello per difendersi. Tento' il tutto per tutto, il tempo si fermo'. John Draik era morto.

 

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