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Poesie in musica - Nu juorno buono

Post n°54 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da rmlegginventa
 

Una canzone di speranza, di freschezza, di gioventù , di lotta, di amore per la propria terra, di denuncia... Grazie Rocco Hunt

 

 

Questa mattina per fortuna c’è un’aria diversa 
Il sole coi suo raggi penetra dalla finestra 
Quant’è bella la mia terra 
Mi manca quando parto 
Porto una cartolina di riserva 
Questo posto non deve morire 
La mia gente non deve partire 
Il mio accento si deve sentire 
La strage dei rifiuti 
L’aumento dei tumori 
Siamo la terra del sole 
Non la terra dei fuochi 
Questa mattina per fortuna la storia è cambiata 
Vedo la gente che sorride spensierata 
Non esiste cattiveria 
Si sta bene in strada 
Il mondo si è fermato 
In questa splendida giornata 

E’ nu juorno buono 
stammatina m’a scetat’ o’ sol 
l’addore ro’ cafè 
o’ stereo ppe’ canzone 
a quanto tiemp’ cca nun stev’ accussì 
ogni cosa accumenc’ pecchè poi adda frnì 
ma nun me manca nient’ 
stamattin nu me manca nient 
abbraccia a’ Gabriellin 
s’addorm n’copp o’ piett’ 
nun sap’ re problem 
nun sap’ e chisti schem 
nun sape che a vita ra o dolce e poi t’avvelen 

Nu bac’ a’ mamma mij 
a’ già fernut e’ fà e serviz’ 
a’ principess rint’ a miseria 
ha mis o’ munn stu scugnizz 
m’ha mparat’ a piccolin 
ca’ nu suonn’ se realizz’ 
te cancellass’ tutte e’ rughe 
e tutte e cose trist’ 

Dimentica di andare fuori per lavoro 
Le nuove aziende fioriranno nel tuo territorio 
Dimentica le banche, li presteremo noi a loro 
Zero padrone, gli ruberemo il trono 
Non c’è la fila allo sportello (e comm’è) 
Se tifi un’altra squadra 
Sei lo stesso mio fratello 
Fate l'amore 
Invece di impugnare quel coltello 
La violenza è stata sempre il metodo di chi non ha cervello 
Tagliate quella linea che divide nord e sud 
Guardo il cielo per cercare chi purtroppo non c’è più 
E’ un giorno nuovo anche per loro 
E son sicuro che un sorriso l’ho strappato pure a voi lassù 

E’ nu juorno buono 
stammatina m’a scetat’ o’ sol 
l’addore ro’ cafè 
o’ stereo ppe’ canzone 
a quanto tiemp’ cca nun stev’ accussì 
ogni cosa accumenc’ pecchè poi adda frnì 
ma nun me manca nient’ 
stamattin nu me manca nient 
abbraccia a’ Gabriellin 
s’addorm n’copp o’ piett’ 
nun sap’ re problem 
nun sap’ e chisti schem 
nun sape che a vita ra o dolce e poi t’avvelen 

E' nu juorno buono.. 
E' nu juorno buono.. 
E' nu juorno buono.. 
E' nu juorno buono.. 

E’ nu juorno buono 
stammatina m’a scetat’ o’ sol 
l’addore ro’ cafè 
o’ stereo ppe’ canzone 
a quanto tiemp’ cca nun stev’ accussì 
ogni cosa accumenc’ pecchè poi adda frnì 
ma nun me manca nient’ 
stamattin nu me manca nient 
abbraccia a’ Gabriellin 
s’addorm n’copp o’ piett’ 
nun sap’ re problem 
nun sap’ e chisti schem 
nun sape che a vita ra o dolce e poi t’avvelen 

Questo posto non deve morire 
La mia gente non deve partire 
Il mio accento si deve sentire 

a mio zio che si scet a matina 
a Gennar ca avut o criaturo 
a pisciaiuoli ai fruttaioli 
pe tutta a gent ro rione


 
 
 

Louise - Secondo episodio

Post n°53 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da rmlegginventa
 

 

 

Una nuova, avvincente puntata della storia di Louise, la nostra dolce eroina ideata da Jane.

BUONA LETTURA!

Il primo pensiero di Louise fu di fuggire e allontanarsi il piu' in fretta possibile da quel posto, non voleva altri guai, il mondo era pieno di violenze e di soprusi non era certo suo il compito di affrontarli ,lei era solo una ragazza; “Che gli uomini risolvano da soli i problemi che creano,che cosa potrei fare io?”

Ma dentro di se' sapeva che qualcosa poteva fare, poteva almeno provarci.

Gli anni passati con la nonna ad imparare come curare ed alleviare le sofferenze della gente, le sere passate a catalogare ed imparare i nomi e le proprieta' delle varie erbe e soprattutto il freddo che aveva provato ogni volta che usciva all'alba ,per raccoglierle nelle condizioni migliori; non poteva ignorare tutto questo e rinnegare la sua eredita', non per paura, non poteva abbandonare quell'uomo al suo destino, non senza almeno accertarsi se fosse vivo o morto...

Un altro dubbio, pero', si insinuo' nella sua mente:'E se l'uomo abbattuto fosse un malfattore, uno di quelli che vivono facendo del male al prossimo e fondano la loro fortuna sulla sofferenza altrui e i suoi aggressori non sono altri che vittime che si ribellano? Certo, e' possibile, ma questo mi esimerebbe dal prestargli aiuto? Potrei sostituirmi alla giustizia Divina e abbandonarlo a se stesso pur potendo fare qualcosa, come mi sentirei poi dopo un fatto cosi?

Ma no... non e' possibile, non puo' essere lui il malvagio, non era forse lui a viso scoperto mentre gli altri si nascondevano ? E' la cattiveria che si maschera e colpisce alle spalle, il cavaliere era una vittima, come sua madre, non poteva abbandonarlo...'

Si avvicino' cautamente guardandosi intorno per vedere se per caso gli aggressori fossero ancora nei paraggi. Non c'era nessuno e allora si affretto' verso l'uomo che nel frattempo era scivolato dal cavallo e giaceva a terra .

Era riverso su un lato con le ginocchia piegate, quasi in una posizione fetale, la ferita alla schiena sanguinava ed impregnava l'erba su cui era posato:”Buon segno, sanguina ancora” disse tra se' la giovane fermandosi un attimo ad ammirare la qualita' e la fattura degli abiti che il ferito indossava, non ne aveva mai visti cosi', nemmeno i notabili del villaggio ne indossavano di simili, doveva essere un Signore, di quelli che a volte si vedevano quando la Corte si spostava a Fontembleau per sfuggire alla calura ed agli afrori malsani di Parigi e ai tetri ambienti del Louvre.

L'uomo era pallidissimo e immobile, era alto e di costituzione robusta, Louise ne osservo' i lineamenti forti e regolari in parte nascosti da una capigliatura castana, acconciata secondo la moda ,con ricci a cascata.

Gli tocco' il collo e senti' il battito del cuore , debole ma regolare:”per fortuna e' vivo, come posso aiutarlo, sono lontana da casa e non sono in grado di spostarlo?'

In verita' anche se fosse stata una donna robusta non avrebbe potuto trasportarlo, ma Louise non era ancora una donna e tanto meno robusta, era , si , alta per la sua eta' e ben fatta, ma era sottile e delicata con lunghi capelli biondo-rossicci , un viso un po' patito in cui spiccavano due grandi occhi grigi, un naso sottile e la bocca con una leggera piega amara che forse, chissa', col tempo sarebbe scomparsa. 'Come posso fare? Ci deve essere un modo per portare quest'uomo fino a casa e curarlo...'

Per lei l'espressione 'arrendersi' non esisteva, se c'era un problema andava affrontato e risolto, la sua mente fertile non concepiva che potessero esistere casi senza soluzione,ed inizio' a riflettere guardandosi intorno, cercando qualcosa che potesse servire allo scopo.

Aveva li' un cavallo che era rimasto vicino al suo padrone e che, anche se roteava gli occhi e batteva ritmicamente lo zoccolo anteriore destro per la paura, non era scappato,anzi,ogni tanto emetteva un nitrito sommesso e prolungato,quasi ad attirare l'attenzione della ragazza, si voltava verso di lei. Doveva essere un animale di valore e ben addestrato, Louise decise di verificare se poteva utilizzarlo per mettere in pratica un'idea che si stava formando nella sua mente.

Si avvicino' ad esso e gli si mise davanti al muso , comincio' a carezzarlo delicatamente con tutte e due le mani:”Calmati, il tuo padrone non e' morto, ha bisogno di noi, mi aiuterai?”

Mentre parlava gli alitava piano piano nelle froge e l'animale smise di roteare gli occhi e , con un fremito avvicino' il muso nell'incavo del collo della ragazza e vi si appoggio'.

“Bravo, amico mio, ora lasciati guidare che abbiamo molto da fare e lo dobbiamo fare in fretta, altrimenti quei ribaldi potrebbero tornare e allora sarebbe la fine”.

Cosi' parlando e carezzandolo condusse il cavallo piu' vicino possibile al cavaliere.

“Ora stai fermo e tranquillo che torno subito.”

L'animale segui' con gli occhi imploranti la giovane che si allontanava verso il folto degli alberi, dopo poco ella ne emerse trascinando due rami secchi e dritti, erano lunghi circa tre metri e dal diametro approssimativo di 15 centimetri da un lato e circa 10 dall'altro .

Erano ancora abbastanza flessibili da non spezzarsi sotto il peso di un uomo adulto.

Dal cesto che portava con se' prese alcuni lacci di cuoio elastici e resistenti, con uno di essi lego' insieme le estremita' piu' sottili dei due rami e poi con due lacci piu' lunghi lego' separatamente le estremita' piu' doppie ai due lati della sella sul cavallo.

Si tolse dalle spalle lo scialle e lo avvolse intorno ai due paletti dietro al cavallo legandone le estremita' con nodi stretti.

Aveva cosi' creato un mezzo di trasporto rudimentale ; prese il cavallo per le briglie e lo guido' in modo da portare il supporto improvvisato di lato al ferito, per fortuna questi si era adagiato su un fianco e, cosi', facendo leva sull'altro lato, lo fece rotolare sullo scialle in modo che restasse bocconi e la ferita non subisse traumi.

Sistemate le cose in questo modo, si avvio' con molta prudenza assecondata dal docile destriero .

 

CONTINUA...

 

 
 
 

Lettere d'amore

Post n°52 pubblicato il 23 Febbraio 2014 da rmlegginventa

Continua la storia di Claudio, cupido Moderno! Buona lettura ;) 

collaborazione per questo episodio di Erika Cecchetto

 

 

Lei rimase in attesa di una risposta per qualche istante, poi, notando che tardava ad arrivare, sorrise e piegò la testa da un lato, in un modo che Claudio trovò terribilmente tenero. 
"Sei tu...?", domandò lei di nuovo, alla fine. 
"Chi?", riuscì a balbettare lui. 
Lei scoppiò a ridere, mandandolo ancora di più in confusione.
"Come chi? Quello che cercavo, quello che scrive le lettere d'amore!"
"Ah... sì... sì sono io", disse finalmente Claudio, ritrovando almeno in parte il lume della ragione. 
Ma sono impazzito?, si chiedeva, Cosa diavolo mi è preso? E lei... lei chi è, possibile che non l'abbia mai notata prima? 
"Bene. Io avrei bisogno del tuo aiuto...", disse la ragazza.
"Farò il possibile per aiutarti... dimmi tutto."
"Ma... quanto costa?", domandò lei, un po'imbarazzata.
Claudio la informò circa il suo "listino prezzi" e lei, annuendo, disse: "Ok, va bene... Allora... Mi serve una lettera per un ragazzo..."
Sì, fin qui c'ero arrivato, pensò Claudio con una punta di irritazione, senza capire perché la stesse provando. Lei sembrava esitare, improvvisamente intimidita. Un comportamento che ormai Claudio conosceva bene: quando si trattava di scendere nei dettagli, tutti sembravano sul punto di fare marcia indietro.
"Beh... avrei bisogno almeno di sapere il suo nome, e il tuo...", la incoraggiò.

 
 
 

Il silenzio

Post n°51 pubblicato il 21 Febbraio 2014 da rmlegginventa
 

Il Silenzio 

 

stare in silenzio a volte: 

dal silenzio si traggono tante risposte, 

il silenzio ci fa riposare, ci coccola...

il silenzio può essere molto rumoroso, 

 

può cambiare la vita, può parlare più delle parole. ..

nel silenzio la mente viaggia, addirittura vola,

il silenzio ti porta lontano o ti avvicina troppo! 

Il suono del silenzio è soffice o acuto,

il silenzio è dentro o fuori. ..

È un mistero , una domanda o una soluzione ...

il silenzio è essere soli con il proprio incoscio,

liberarsi di segrete inibizioni,

nel silenzio c'è la verità ...

e adesso Silenzio.

 

 by R.

 
 
 

Lettere D'amore

Post n°50 pubblicato il 21 Febbraio 2014 da rmlegginventa
 

Episodio 1 di questo dolce racconto romantico... Seguitelo anche sul sito www.20lines.com

Buona Lettura! 

 

 

Fatto! L'ultima lettera era pronta. Gli era stata commissionata il giorno prima da parte di un ragazzo di quarta che si era innamorato di una sua compagna di classe. Il giorno dopo era San Valentino e Claudio voleva che i suoi clienti fossero tutti soddisfatti. Gia', perche' lui li considerava "clienti". Era cominciato tutto l'anno precedente, quando il suo migliore amico Giacomo aveva conosciuto una ragazza e non aveva il coraggio di dichiararsi. Claudio non aveva perso occasione per prenderlo in giro, scrivendo lettere d'amore ironiche e comiche. Piu' ne scriveva e piu' ci provava gusto! Finche' qualcuno non gli fece notare che in realta' quelle lettere, con qualche correzione, sarebbero potute essere davvero efficaci. Fece un test aiutando Giacomo... Esperimento riuscito! Poi ebbe una grande idea: cinque euro per ogni composizione , altri due per la consegna in caso di timidezza e un euro per l'aggiunta di disegni. Claudio, moderno cupido a pagamento, aveva creato il suo piccolo impero economico fondato sull'amore...Quello altrui! La cosa non lo riguardava. Riusciva a scrivere splendidi versi, passionali e sentiti per gli altri, distaccati e sarcastici per lui che credeva che l'amore fosse solo un'invenzione dei pubblicitari per poter vendere un po' di cioccolata e far guadagnare successivamente personal trainers e dietologi. Comincio' a imbustare le lettere commissionate ed una di quelle gli scivolo' dalle mani cadendo sotto il suo banco, dove lui esercitava la sua "professione" durante la ricreazione. Si piego' per prenderla, era finita sotto la sedia. Poi si senti' chiamare: "Scusami! Sei tu quello che scrive lettere d'amore? Ne avrei bisogno". Quando si rialzo' due occhioni azzurri lo stavano fissando, interrogativi e curiosi, e provo' uno strano brivido lungo la schiena. Per la prima volta Claudio perse le parole...

 
 
 

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