aghi nella mente

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Lunedi. Primo giorno di lavoro dopo giorni trascorsi a casa a letto. Fitte fortissime che toglievano il respiro, dolori atroci ai reni, bruciori di stomaco, capogiri, vomito e quant'altro. C'è stato un momento in cui ho desiderato con tutte le mie forze di morire. Ora è passato. Ho ripreso il lavoro e con imbarazzo spiegato al titolare che non so quanto tempo ancora riuscirò a reggere. I medici dicono che è normale, sono gli effetti delle nuove terapie. Ma cosa c'è di normale in tutta questa sofferenza??? Ora ho una nuova visione della vita. Non voglio più avere legami importanti con nessuno. Bastonate ne ho gia avute troppe. Ho come congelato tutti i miei sentimenti. Ho paura. Non voglio avere più delusioni. Mi sento sola, mi mancano tante cose, ho bisogno di affetto ma non lo chiedo. Non per orgoglio. Ma per paura di non riceverne. Si lo so. Si deve dare senza pretendere nulla in cambio. Anch'io ho fatto sempre così. Solo che non riesco più a farlo. Non sono perfetta, non lo sono mai stata. Sarò assurda, starò sbagliando ma in questo momento ho più bisogno di ricevere. Qualsiasi cosa pensiate di me ora, non ha importanza. Anche l'opinione della gente non mi sfiora più. Perchè nella malattia, nelle difficoltà ,si acquisisce una consapevolezza diversa delle cose. E ti accorgi che tutto quello che avevi costruito, anche le cose più importanti che credevi solide erano solo abbagli. Basta. Non voglio più illudermi. Mai più...