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La violenza non ha mai fine?

Post n°2855 pubblicato il 13 Settembre 2020 da gazimo08
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LE DIVERSE MASCHERE DELLA


VIOLENZA

 

 

 

La violenza ha un millenario antenato con il volto dell'omicida. Caino era un bruto che adoperava le mani come una clava per uccidere.

I figli di Caino hanno sparso il loro seme in questo tormentato globo attraverso e dopo il rapporto incestuoso tra Caino e sua madre, Eva.

Abele, il buono, non potè avere figli. Presumibilmente, quindi, una cellula impazzita del dna del Male, che portava i cromosomi ereditari dei primi progenitori, sfuggita all'evoluzione naturale, perse i caratteri somatici preponderanti del genitore maschio e diede vita ad una placenta che racchiudeva il tenue seme del Bene.

Il Bene ed il Male, quindi, hanno antenati che risalgono alla notte dei tempi.

Gli epigoni di Caino vorrebbero dominare sulla vita di coloro che intersecano la loro strada e, quando qualcuno vi si oppone, scatta l'incontrollata ragione della violenza, che, appunto poichè senza controllo, potrebbe sfociare nella morte del povero malcapitato. Altri, novelli barbari, sono invasi dal sadico piacere di vedere soffrire un poveraccio malmenandolo ferocemente sino a procurargli la morte .

Quando un violento, pertanto, uccide dovrebbe essere escluso immediatamente dalla società civile ed emarginato a vita, attraverso la reclusione fisica, per non potere più arrecare del male o uccidere esseri innocenti.

E' sempre esistita, ahimè, la violenza nella genia della razza animale, sia esso uomo raziocinante oppure bestia selvaggia, sin dai lontani millenni, ma nell'era odierna si è accentuata e/o si è camuffata sotto le mentite spoglie del dio denaro, dello spaccio della droga, delle promesse illusorie per accattivarsi la buona fede di un individuo, la disponibilità e l'amicizia di gente per bene, che s'incontra, anche, imprevedibilmente e che, probabilmente, necessita di qualcosa.: amicizia, solidarietà, sostegno morale o materiale, uscire dalla solitudine e talvolta anche amore.

Ma c'è un'altra forma sottile di violenza, che passa attraverso la cattiveria somatizzata nelle cellule del sistema nervoso di taluni soggetti, laddove coesisterebbe la doppia personalità dell'amore e dell'odio, del bene e del male, personalità individuale sdoppiatasi verosimilmente dopo essere stati oggetto di forti traumi, che abbiano colpito il corpo e l'animo. E' anche, questa, un' altra faccia della violenza strisciante, psicologica, e pertanto ambigua, la quale, dopo avere ottenuta la dedizione totale dell'individuo, mostra il suo vero volto, dal ghigno omicida, e colpisce con la sua lama avvelenata. E' la violenza dai diversi volti, ma sempre figlia di quel tal Caino.

Mi sovviene il comportamento dell'ape regina, la quale dopo l'accoppiamento col fuco - doloroso per l'ape maschio perchè subisce una sorta di evirazione - lo uccide: una forma di violenza in natura.

La violenza non ha mai fine, quindi?

GZ

 

 

 

 
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