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Poesie di bambini dal ghetto di Terezin
Post n°73 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da roccia1962
Una macchia di sporco dentro sudicie mura e tutt’attorno il filo spinato 30.000 ci dormono... Sono stato bambino tre anni fa. Allora sognavo altri mondi. Ora non sono più un bambino, ho visto gli incendi e troppo presto sono diventato grande. Ho conosciuto la paura, le parole di sangue, i giorni assassinati... Alla luce di una candela m’addormento
Pesanti ruote ci sfiorano la fronte bambini rubano il pane e chiedono soltanto
È piccolo il giardino
La farfalla L’ultima, proprio l’ultima, di un giallo così intenso, così assolutamente giallo, come una lacrima di sole quando cade sopra una roccia bianca - così gialla, così gialla! - l’ultima, volava in alto leggera aleggiava sicura per baciare il suo ultimo mondo. Tra qualche giorno sarà la mia settima settimana di ghetto... Ma qui non ho visto nessuna farfalla. Quella dell’altra volta fu l’ultima: le farfalle non vivono nel ghetto. Pavel Friedmann, da Vedem, 4.6.1942 Vorrei andare sola dove c’è un’altra gente migliore in qualche posto sconosciuto dove nessuno più uccide. Ma forse ci andremo in tanti verso questo sogno, in mille forse e perché non subito? Alena Synkovà |
DE ANDRè PESCATORE
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